Nell’anno della pandemia 20 milioni di consumatori italiani hanno acquistato cibo presso i mercati contadini. E sono 12 mila gli agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica per un fatturato annuale nazionale di 6 miliardi di euro e una spesa media passata nel 2020 da 27 euro a 34 euro. I dati sono comunicati da Coldiretti sulla base del rapporto sulla World Farmers Market Coalition realizzato dal Centro Studi Divulga.
Prodotti distintivi e un servizio di consulenza
A spingere la spesa dall’agricoltore è soprattutto la possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero, di qualità e salutistici; un servizio di consulenza e l’offerta di frutta e verdura non standardizzate, fino a varietà del passato a rischio di estinzione. L’Italia vanta, infatti, il patrimonio di biodiversità più elevato d’Europa, raccontato anche attraverso i Sigilli di Campagna Amica, i 418 cibi antichi salvati dagli agricoltori italiani.
Le vendite dirette con gli acquisti a km zero sono, inoltre, poi più sostenibili: tagliano anche del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali secondo l’Ispra (un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio e 20,1 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto).
L’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale: la spesa sospesa
Importante poi il lato solidale: 5 milioni di chili di prodotti tipici made in Italy, a chilometri zero e di qualità sono stati distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti e Campagna Amica ai più bisognosi anche attraverso l’iniziativa della spesa sospesa nei mercati contadini. “Il successo dei farmers market è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale” afferma il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo.