Secondo le rilevazioni di mercato Nielsen il settore della IV gamma ha chiuso il 2020 con un valore complessivo pari a 814 milioni di euro, -7% rispetto al 2019 e -4,5% in volume. Nel 2019 la performance era stata rispettivamente del +1,1% in valore e +3,1% in volume.
I numeri del 2021 sono migliori: insalate in busta in ripresa. Gli investimenti nella sostenibilità la chiave per il rilancio, come suggeriscono Ortoromi e Cultiva
I numeri confermano la frenata a un comparto che finora era in forte crescita, con una platea di famiglie acquirenti che ha raggiunto i 20 milioni. La causa nella pandemia, che ha modificato le abitudini di consumo. “Abbiamo visto alcuni segmenti soffrire particolarmente, come quello delle ciotole pronte all’uso o degli estratti -commenta Cristiano Detratti, direttore generale di Ortoromi, azienda associata al Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food-. La frequenza di visita ai punti di vendita, fortemente ridotta durante il lockdown, non è tornata a come era prima della pandemia. E il prosieguo della tipologia di lavoro in smartworking ha continuato a causare la ‘sofferenza’ dei prodotti ready to eat, principalmente consumati dai lavoratori ‘da ufficio’”.
Il comparto ha reagito però con fiducia, proseguendo negli investimenti, a cominciare da quelli nella sostenibilità, indicata come chiave per la ripresa. I primi numeri del 2021 indicano un nuovo corso: le insalate in busta, la categoria più importante dell’aggregato, con 653 milioni di euro in valore, hanno registrato a gennaio -2,2%, in netta ripresa rispetto al -4,3% di dicembre.
“Tutte le aziende del comparto si sono adattate su più fronti a questa nuova realtà, anticipando, laddove possibile, il mercato con proposte che rispondono alle esigenze del consumatore attuale, sempre con un occhio di riguardo alla selezione delle materie prime e al tema della sostenibilità”.
“Due italiani su 3 privilegiano prodotti sostenibili e 7 su 10 sono disposti addirittura a cambiare il negozio in cui fanno la spesa alimentare in favore di punti di vendita che offrono prodotti che rispondono a requisiti di reale sostenibilità (Osservatorio Packaging del Largo Consumo realizzato da Nomisma) -commenta Giancarlo Boscolo Sesillo, presidente di Cultiva, azienda associata al Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food-. Inglobare questo concetto nelle strategie aziendali sarà sicuramente la chiave per poter aumentare i volumi di una categoria che ormai rileva indici di penetrazione altissimi (circa l’80%), ma ancora bassi consumi medi e una frequenza di acquisto fortemente penalizzata dalle nuove abitudini indotte dalla pandemia”.