La dimensione mondiale del mercato dei cibi funzionali è stimata a fine 2021 in circa 500 miliardi di dollari ed entro il 2027 supererà quota 700 miliardi con un tasso di crescita del +6,9% annuo. Le specialità vegan (25 miliardi) mostrano le attese più rosee (+9%). Il dato emerge dal primo report sul mercato della nutraceutica e del novel food in Italia e nel mondo realizzato dall’Area Studi Mediobanca.
Il plant-based sarà incalzato dalla carne sintetica?
Si confermano le ottime prospettive per il segmento delle proteine alternative a quelle di derivazione animale. A livello mondiale entro il 2035 passerà dall’attuale 2% all’11%, per un valore attorno ai 290 miliardi di dollari. Le proposte a base di proteine alternative che arrivano sul mercato si stanno ampliando al pesce, uova vegetali: mercato in cui stanno entrando grandi player. Ma attenzione a non cullarsi sugli allori. Il plant-based, che è al momento dirompente, se la dovrà vedere e medio termine con un concorrente, quello della carne sintetica, dove la ricerca di americani e israeliani è in vantaggio.
In base al report in questo segmento operano circa 100 start up che nel 2020 hanno raccolto capitali per 370 milioni di dollari, sei volte l’ammontare raccolto nel 2019. Recentemente hanno fatto discutere i finanziamenti europei a due aziende olandesi che lavorano per la carne da laboratorio (Nutreco e Mosa Meat).
Le proteine vegetali amiche dell’ambiente
A spingere al cambiamento sono anche le politiche di riduzione dell’impatto sull’ambiente. È vero che frutta, ortaggi e legumi sono molto meno impattanti, ma complessivamente la filiera alimentare è responsabile del 26% delle emissioni di gas serra. E il 50% del consumo della terra è dovuto ad attività agricole e il 92% del consumo di acqua si deve a queste oltre che all’allevamento. Al contrario i sostituti vegetali comportano emissioni pari a un ventesimo di quelle relative alla carne bovina da allevamento, a un decimo di quella avicola e a un nono di quella suina.
La svolta della positive nutrition e il boom degli integratori
I consumi vanno verso la positive nutrition, anche se permane la forte richiesta di alimenti free from. E la foodtech revolution permette di modificare la dieta beneficiando soprattutto di molecole appartenenti alla grande famiglia dei polifenoli (il Covid ha spinto all’utilizzo della quercetina), di cui sono ricchi frutta e verdura. Nel boom della nutraceutica giocano una parte importante gli integratori alimentari, mercato in cui l’Italia è regina in Europa: nel 2020 ha toccato quota 3,8 miliardi di euro e nel 2025, potrebbe raggiungere i 4,8 miliardi di euro, con un’ampia superiorità sulla Germania e Francia.