Le angurie, come i meloni, hanno mostrato nel corso della campagna 2019 l’andamento più anomalo riscontrato negli ultimi vent’anni: i prezzi hanno raggiunto agli inizi del mese di luglio livelli estremamente elevati, anche tre volte superiori alla media, a causa della coincidenza di diversi fattori.
Innanzitutto, si è verificata una forte riduzione della produzione, determinata da una bassa allegagione le cui cause, che dovranno essere maggiormente approfondite, sono probabilmente legate al pessimo andamento climatico del mese di maggio e ad una riduzione dell’azione da parte degli insetti impollinatori.
Inoltre, la stagione è stata particolarmente calda, determinando un incremento della domanda. Oltre a questo, occorre considerare una discreta quota di produzione rovinata dalla grandine. Col proseguire della campagna, i prezzi sono progressivamente calati attestandosi su livelli più normali all’inizio di ferragosto.
I prezzi della campagna 2019 delle angurie
Prezzi angurie baby in incremento ma più costanti
Negli ultimi anni la produzione e il consumo di angurie di piccole dimensioni con o senza semi ha mostrato un notevole incremento. Si osserva come le quotazioni nel 2019 abbiano mostrato un andamento simile rispetto agli anni passati. Ciò è in parte dovuto al fatto che questo tipo di anguria viene prodotta anche in regioni centro meridionali e insulari che hanno risentito meno del mal tempo.
Il calo di produzione ha portato ad un aumento dell’import
Il grande calo di produzione ha interessato soprattutto le regioni padane. In particolare, si osserva come i prezzi della produzione lombardo mantovana, prodotto di particolare pregio, siano stati particolarmente elevati. Allo stesso modo, agli inizi del mese di luglio, periodo in cui è coinciso il picco della domanda e di maggior offerta, anche il prodotto marocchino e greco è stato venduto a prezzi particolarmente elevati.
Anche se la produzione nazionale è in incremento
La produzione nazionale è andata incrementandosi di oltre il 30% dal 2014, superando le 482mila tonnellate nel 2018. A livello regionale, in particolare, la Lombardia ha registrato un aumento produttivo del 21% tra il 2017 e il 2018.
Andamento climatico e prezzi delle angurie in Italia
Si evidenzia come le temperature siano state particolarmente elevate nel periodo corrispondente al picco dei prezzi, trainato dalla forte domanda. Si osserva, inoltre, come il calo seguente sia coincidente con la riduzione delle temperature di circa un paio di grado.
Import export e bilancia commerciale delle angurie
Le importazioni di angurie hanno registrato diverse oscillazioni tra il 2014 ed il 2018, anno in cui hanno sfiorato le 400 mila tonnellate. Dal lato delle esportazioni, si evidenzia invece un aumento dei volumi del 39% tra il 2017 e il 2018.
Nel periodo gennaio-maggio 2019 si registra una diminuzione degli scambi commerciali di angurie. Le importazioni sono infatti diminuite, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di circa il 44% a circa 9.600 tonnellate, dinamica che ha interessato i principali paesi di provenienza, quali Spagna, Francia e Marocco.
Perdono terreno anche le esportazioni, diminuite di quasi il 10% a 13.800 tonnellate circa. Si riscontrano minori spedizioni verso i principali mercati; risulta invece in crescita l’export verso la Repubblica Ceca.