Ottime performance delle orticole e del pomodoro da industria ma serie difficoltà per i frutticultori a causa degli enormi danni provocati da gelate e fitopatie, con perdite tra il 60% e 90% della frutta estiva. Il bilancio 2020 di Apo Conerpo si chiude con i ricavi scesi a 653 milioni di euro (-6% sul 2019).
Colpite soprattutto le drupacee: -92% le albicocche, -83% le nettarine, -79% le susine e -55% le pesche
Nel 2020 Apo Conerpo, che riunisce 50 cooperative e 6 mila soci in tutto il Paese, ha raggiunto un conferimento complessivo di 972.794 tonnellate (+8,9% rispetto al 2019 ma –2,6% sul 2019). Con una grande carenza di prodotto destinato al mercato del fresco (-23%). A incidere positivamente le rese produttive del pomodoro da industria (+23,7%) e degli ortaggi: +40% delle cipolle, +39% dei fagiolini, +26% dei piselli e +11% delle patate.
Tutt’altra performance quella della frutta: la produzione è scesa a 266.944 tonnellate (-14% sul 2019 e -30% sul 2018). Duramente colpite le drupacee: -92% per le albicocche, -83% per le nettarine, -79% per le susine, -55% per le pesche. Scarse anche le produzioni di kaki e kiwi, -15-16% entrambi. Con un recupero nella produzione di pere, +59%, dovuto solo alla scarsissima produzione del 2019.
“Tra cimice asiatica, maculatura bruna e gelate, non riusciamo più a produrre quantità sufficiente a garantire un reddito in campagna: purtroppo il 2021 sarà ancora peggio a fronte delle ridottissime disponibilità di prodotto per effetto delle gelate” lamenta il presidente Davide Vernocchi. Nonostante le difficoltà Apo Conerpo è riuscita comunque a erogare un ristorno di 240.000 € ai soci. “Registriamo un recupero dei prezzi medi unitari in vendita, dato che evidenzia l’efficacia dell’azione commerciale messa in campo dalle nostre business unit Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco”.
Le strategie per il futuro: ricerca, investimenti in strumenti di difesa e revisione di quelli assicurativi
Si guarda al futuro, alla ricerca, ma in primis alle soluzioni temporanee. “L’obiettivo è chiaro: sostenere i produttori in attesa che la scienza ci consegni soluzioni efficaci o che vengano sviluppate nuove varietà più resistenti al clima, agli insetti, alle fitopatie. Occorrono investimenti che ci facciano guadagnare tempo. Come le risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per l’installazione di strumenti di difesa attiva contro le gelate. E lavorare per ottenere, in tempi brevi, una revisione degli strumenti legislativi, come la Legge 102, o di quelli assicurativi, inadatti. E ancora, operare sul fronte dell’aggregazione, come dimostrano importanti progetti in partenza per la Pera Igp dell’Emilia-Romagna”.
Il Consiglio d’amministrazione si allarga a 18 membri
L’approvazione del bilancio 2020 ha visto il Cda esprimersi per il rinnovo delle cariche. Sarà composto da 18 membri, uno in più del precedente Consiglio. Davide Vernocchi è stato riconfermato presidente, con il vicepresidente Roberto Cera. “La scelta di creare un Cda più ampio e inclusivo va nella direzione di costituire una squadra più forte, in grado di tutelare le componenti più deboli. Ma anche più completa e pronta a fare le scelte che si renderanno necessarie per migliorare le sinergie esistenti all’interno del sistema ortofrutticolo o per immaginarne di nuove”.