Un carrello della spesa sempre più orientato a salute e benessere. Con il biologico sempre più importante: nella prima metà del 2016 ha infatti registrato un tasso di crescita del 20% a valore e in un solo anno è passato dal 2,5% al 3,1% del valore del carrello. Numeri ancora modesti, ma in crescita. Il 39% dei consumatori indica proprio che le produzioni senza l’uso della chimica di sintesi aumenteranno maggiormente il loro peso nei carrelli nei prossimi 5 anni.
E’ uno dei dati emersi dalla ricerca “Agroalimentare, falsi miti e nuove verità” illustrata da Jennifer Hubber, Ceo di Ipsos Italia, alla presentazione di Tuttofood, la manifestazione dedicata al settore in programma a Fieramilano da lunedì 8 a giovedì 11 maggio prossimi.
Lo studio prevede una forte crescita anche per i surgelati pronti al consumo, indicati dal 35% dei consumatori, e i surgelati pronti da cuocere (28%): il 51% dei consumatori indica almeno uno dei due, mettendo quindi i surgelati al centro del prossimo futuro. In crescita anche pasta (23%), i prodotti a base di pesce (22%) e i piatti pronti e sughi pronti (21%). Gli operatori concordano con queste ipotesi sul futuro, e vedono un futuro particolarmente importante per i surgelati pronti al consumo.
L’indagine commissionata a Ipsos si era un obiettivo preciso, capire se i trend individuati dagli operatori corrispondano ai desideri dei consumatori per valorizzare al massimo il momento espositivo e sviluppare un’offerta più efficace. La domanda è stata rivolta a un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni e a un campione di espositori e buyer di Tuttofood.
Oggi i consumatori sono sempre conquistati dai prodotti senza glutine (+20,6% delle vendite a valore) e prodotti senza lattosio (+7,1%). Molto richiesti i prodotti per intolleranze e diete specifiche (38%), in forte crescita rispetto al passato assieme all’attenzione alla sostenibilità della filiera (28%), e all’utilizzo di etichette più esaustive (26%).
In calo, invece, i prodotti a base di carne, indicati dal 35% dei consumatori, che sembrano quindi continuare il trend decrescente osservato da una decina d’anni anche se i salumi affettati, essendo prodotto a maggiore contenuto di servizio, hanno mostrato un trend di vendite a valore positivo nell’ultimo anno. In flessione anche i consumi di olii e grassi vegetali (24%), bevande dolci ed energy drink (21%), alcoolici (18%) e latticini o derivati del latte (16%).
Ed ecco i due driver dei consumi nei prossimi cinque: il prezzo, indicato dal 56% dei consumatori, e qualità, chiesta dal 50%, con un consumatore su quattro che le indica entrambe.