Da dicembre 2021, assistiamo nei mercati all’ingrosso a una fase di crescita delle quotazioni del finocchio: come per tutti gli ortofrutticoli questi periodi di picco si alternano a periodi in cui i prezzi si assestano su valori normali, ma in linea di massima si può sostenere che negli ultimi 30 mesi questa orticola ha goduto di un buon periodo con quotazioni sopra la media del passato. In assenza di eventi climatici particolarmente avversi nella stagione autunno-invernale, i mesi nei quali con una certa regolarità le quotazioni raggiungono dei picchi interessanti sono i mesi estivi, anche perché in questo periodo i quantitativi prodotti non sono mai elevati, data la difficoltà di ottenere un prodotto di qualità con le alte temperature. I valori del 2022 nella stagione estiva hanno infatti raggiunto quotazioni di 2,50 euro al chilo e nello stesso periodo del 2023 hanno abbondantemente superato i 3,00 €/kg.
Le zone di produzione migliori del finocchio
In questi mesi la maggior parte dei grumoli provengono dal Fucino, areale che grazie alle caratteristiche climatiche consente di ottenere un prodotto di qualità anche nei mesi più caldi. In questa prima fase del 2024, dalla fine della primavera fino ad inizio estate, le quotazioni sono salite fino a raggiungere i 2,30 €/kg, per poi scendere lievemente sotto la soglia dei 2,00 €/kg. (prezzi riferiti a finocchio di I° cat. – 10 pz. ad uno strato in imballaggio 30×50 cm).
Italia campione di export
Come si può rilevare dal confronto tra i volumi prodotti in serra e a pieno campo (nel 2023 rispettivamente 2.000 tons e 500.000 tons!), la coltivazione protetta viene utilizzata molto poco per questo ortaggio. La produzione è concentrata per l’80% in quattro regioni ed uno dei pochissimi ortaggi ove l’importazione è quasi nulla, essendo il nostro paese produttore leader sotto l’aspetto qualitativo e quantitativo. Come riportato dai dati import-export si può notare che le importazioni hanno un valore trascurabile, sia in termini di volume che di valore; il nostro prodotto, dalle caratteristiche organolettiche e commerciali elevate, viene largamente esportato in molti Paesi del Nord Europa. L’importazione, come vediamo con quantità ridottissime, avviene solo col verificarsi di situazioni temporanee di scarsità di prodotto nazionale dovute perlopiù ad eventi climatici avversi.
Fennels, prices have been rising for over two years
The price of fennel is growing. In Italy, this product is grown mainly in the open air and we are export champions for it
Since December 2021, we have been witnessing a phase of growth in fennel prices in the wholesale markets: as with all fruit and vegetables, these peak periods alternate with periods in which prices settle at normal values, but in general it can be argued that in the last 30 months this vegetable has enjoyed a good period, with prices above the average of the past. In the absence of particularly adverse climatic events in the autumn-winter season, the months in which prices reach interesting peaks with a certain regularity are the summer months, also because in this period the quantities produced are never high, given the difficulty of obtaining a quality product with high temperatures. The values of 2022 in the summer season, in fact, reached prices of 2.50 Euros per kilo and in the same period of 2023 they well exceeded 3.00 €/kg.
In recent months, most of the fennel bulbs come from Fucino, an area which, thanks to its climatic characteristics, allows obtaining a quality product even in the warmer months. In this first phase of 2024, from the end of spring to the beginning of summer, prices rose to reach €2.30/kg, and then fell slightly below the threshold of €2.00/kg (these prices refer to cat. 1 fennel – 10 pieces in a single layer in 30×50 cm packaging).
As can be seen from the comparison between the volumes produced in the greenhouse and in the open field (in 2023 2,000 t and 500,000 t respectively), protected cultivations are used very little for this vegetable. 80% of production is concentrated in four regions and it is one of the very few vegetables where imports are almost zero, as our Country is a leading producer in terms of quality and quantity. As reported by the import-export data, it can be noted that imports have a negligible value, both in terms of volume and value; our product, with high organoleptic and commercial characteristics, is widely exported to many Northern European Countries. Importation, as we see with very small quantities, take place only with the occurrence of temporary situations of scarcity of our national product mostly due to adverse climatic events.