Quello che il mercato richiede ai nuovi packaging, secondo le ultime indagini di consumo, è che comunichino con i clienti fornendo il maggior numero possibile di informazioni sull’azienda, sul prodotto, sul territorio dove è stato coltivato.
Le indagini. Il packaging inoltre deve essere riconoscibile anche attraverso un format dal design sofisticato che possa valorizzare oltre che il contenuto anche il brand che lo propone. Non da ultimo, i must-have richiesti del consumatore sulle confezioni di ultima generazione, è possano garantire il riutilizzo del prodotto dopo l’acquisto.
La risposta a queste richieste arriva da due nuovi prodotti presentati alla prima edizione di Fruit Innovation appena conclusa.
Il “pack-bag”. Cartonpack sta lanciando in queste settimane, in Italia, Germania, Spagna e nei mercati anglosassoni, due nuovi packaging sul mercato europeo che hanno già attirato l’attenzione di importanti catene della Gd tedesca come Lidl e Edeka e di aziende importanti come Naturalia.
Si tratta di buste che hanno il formato di una borsetta e che sono richiudibili con un sistema di zip-lock di modo da poterne garantire la conservazione del prodotto anche dopo l’apertura e quindi il suo riuso in più volte. Sono state presentate a Fruit Innovation in un formato da 500 grammi ma ce ne sono disponibili una ventina con confezioni che arrivano fino a 5 chili.
Il design. “Abbiamo realizzato queste due nuove buste – spiega Massimiliano Persico di Cartonpack – a seguito di un’indagine di consumo che ci ha rivelato come la prima cosa che i clienti richiedono alla confezione è la sua riutilizzabilità. Sicché i nostri laboratori hanno realizzato delle vere e proprie borsette in pellicola per il settore della prima gamma, stampabili, che si prestano benissimo alla brandizzazione del prodotto. In questo modo il fresco sfuso può acquistare una sua identità nel reparto ortofruttta. Al momento stiamo cercando di piazzare una ventina di formati ma stiamo lavorando, anche piuttosto velocemente, per trovarne di nuovi”.
La tecnologia. L’innovazione introdotta dai laboratori di ricerca di Cartonpack, non riguarda solo il design e il formato. Il film con cui sono state realizzate le buste, infatti, ha delle caratteristiche specifiche come, ad esempio, un sistema cosiddetto “Antifog” che impedisce l’appannamento dentro la busta. “Sulla pellicola, inoltre – continua Persico -, è stato fatto un lavoro di micro-perforazione laser per garantire la respirazione del prodotto e quindi la sua maggiore freschezza. Ma tutto dipende sempre dal prodotto che dovrà contenere”.
L’ultima arrivata è la bustina verticale per gli asparagi che si affianca a quella rosa per albicocche e altri frutti dal calibro simile.
Il cartone. Una confezione di cartone con coperchio è invece il nuovo packaging che Fimat vuole lanciare entro l’anno sul mercato e che sta proponendo alle aziende italiane e francesi
“Stiamo facendo dei test di mercato – fanno sapere da Fimat – in Italia e Francia dove il coperchio stampabile è molto richiesto dai supermercati perché garantisce una certa visibilità sul punto vendita evitando così il lavoro di allestimento sugli scaffali. Al momento stiamo lavorando su prodotti come fragole e pomodorini. Il coperchio in plastica stampabile permette inoltre la personalizzazione e la possibilità di comunicare al consumatore tutta una serie di informazioni sul prodotto, come ad esempio la sua origine, se ci sono delle certificazioni, se è biologico. Si tratta di una confezione destinata a prodotti di nicchia o alle colture biologiche o biodinamiche”.
Non solo vaschetta. Solo per il mercato francese Fimat ha lanciato delle vaschette in più formati (il più piccolo è mono-frutto) dotati di manico staccabile che dà l’effetto cestino e che può essere anche realizzato in tessuto o materiale elastico come ha richiesto Demetrabio per l’esposizione a Fruit Innovation delle sue pesche. Quest’ultimo packaging Fimat è studiato in particolare per i meloni o per le albicocche ma può essere sfruttato anche su altri prodotti.
