Fruttagel e Almaverde BioAmbiente hanno sviluppato nel 2019 una crescita complessiva del fatturato del +25%. I segnali a doppia cifra continuano anche nel 2020 per il retail, mentre crolla l’Horeca. I dati sono stati comunicati nel corso di una digital conference sul mondo di Almaverde Bio presentata in Rete.
Nel corso del webinar è intervenuto Stanislao Fabbrino, presidente di Fruttagel e di AlmaverdeBio Ambiente, sul tema Andamento aziendale, strategie e sostenibilità; Giorgio Alberani, direttore commerciale di Fruttagel e amministratore delegato di AlmaverdeBio Ambiente, ha focalizzato la sua analisi sulle Strategie di sviluppo Almaverde Bio frozen e grocery nei mercati retail e fuori casa. Ha chiuso il dibattito il direttore di Almaverde Bio, Paolo Pari.
Vola il settore retail, ma crolla l’Horeca e per il fuori casa si guarda al 2021
In particolare, le novità del settore grocery, con quelle del settore frozen, hanno spinto a una crescita importante dei fatturati complessivi nel canale retail: nel 2019 hanno raggiunto un +60% rispetto al 2018. Il trend positivo è confermato nei primi tre mesi del 2020 con un’ulteriore crescita delle vendite del +30% (rispetto al 2019), spinte anche dal boom del canale e-commerce.
Per quanto riguarda il Food Service (ristorazione collettiva, scolastica e commerciale), i risultati del 2019 (rispetto al 2018) evidenziano un +20% di fatturato. Ma nel primo semestre del 2020 c’è un crollo del 60%.
“Le innovazioni, come il Tetra Recart, un imballo sostenibile, lanciato a metà 2019, il pack compostabile nelle verdure surgelate e l’aggiunta, pochi mesi fa, nelle Cremose Surgelate, stanno generando risultati interessanti in termini di vendita nel retail -ha rimarcato Giorgio Alberani-. Stiamo lanciando in questi mesi i succhi di frutta con l’80-85% di frutta e senza zuccheri aggiunti, a basso contenuto calorico. Sono anche senza cannuccia e con pack ottenuto da risorse rinnovabili: non pagheranno la sugar tax e plastic tax nel 2021.
Puntiamo, poi, a portare il bio anche alla ristorazione. Con Nat Food stiamo rinforzando questo progetto, portando dentro il canale bar sorbetti, smoothie. E stiamo cercando di estenderlo anche alla ristorazione classica. Il 2020 ha molte ombre sul fuori casa ma guardiamo al 2021 per la crescita”.
“Oggi il bio deve cercare valore nell’innovazione”
Innovazione e qualità, salutismo, sostenibilità nel packaging, strumento sempre più strategico, sono le chiavi della crescita. “Un grande marchio del bio, come Almaverde Bio, deve estendere il suo concetto di valore -ha sottolineato Stanislao Fabbrino-. Non è più possibile pensare a una mera versione biologica del prodotto convenzionale: questo compito è già assolto dalla gdo attraverso le private label. Significa ragionare in termini di innovazione: qualità del prodotto, tracciabilità, sostenibilità del packaging, ma anche coerenza nutrizionale.
Su circa 110 mila tonnellate di materie prime, Fruttagel ne trasforma 18 mila da agricoltura biologica. Avere la tracciabilità significa anche affidabilità. Elabora, poi, un bilancio sociale e di sostenibilità, dove spiega come fa impresa. La pandemia ci ha aperto l’opportunità del canale online, che consente di comunicare e spiegare al consumatore ed esprimere i concetti di creazione di valore”.
Uno scenario futuro incerto
Per il futuro lo scenario è di incertezza a causa della crisi economica. E permangono i dubbi se certi comportamenti di acquisto si confermeranno. Sul punto è intervenuto il direttore di Almaverde Bio, Paolo Pari. “La domanda bio è crescente, ha potenzialità non completamente espressa, ma in questo periodo vanno fatti i conti con la capacità di spesa. C’è prudenza e questo si riflette anche sul bio.
Oggi il bio deve essere portatore di innovazione di prodotto e processo. Non sappiamo quanto del nuovo atteggiamento del lockdown possa rimanere in futuro. Nel periodo pre-Covid gli acquisti di ortofrutta erano quatto volte la settimana: nel post-Covid sono scesi a unavolta. Questo impatterà molto sull’esposizione dei prodotti. Bisognerà essere molto attrattivi”.