Via libera unanime dell’Aula della Camera alla proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. Dal testo è stata eliminata la tutela dell’agricoltura biodinamica, che era stata inserita nella prima lettura a Palazzo Madama e che equiparava l’agricoltura biodinamica a quella biologica. Ora la pdl passerà all’esame del Senato
Sulla biodinamica opinioni divergenti
“Ci sembra paradossale che il giorno dopo l’inserimento in Costituzione di riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, si cerchi di umiliare un metodo produttivo basato sul totale rispetto della natura. Contiamo adesso di avere una corsia privilegiata al Senato per una veloce approvazione nei tempi” ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.
Diversa l’interpretazione di Cia che si dichiara “soddisfatta per il recepimento delle sollecitazioni del mondo accademico e scientifico e, persino, del presidente Sergio Mattarella, in merito alla questione del metodo biodinamico, che non verrà, comunque, escluso dai benefici della legge”. La sfida europea -aggiunge- è di arrivare entro il 2030 a destinare il 25% dei terreni agricoli al bio e vede l’Italia è in vantaggio, con una percentuale di coltivazioni al 16%, contro l’8% della media Ue.
“L’agricoltura biodinamica è costitutiva del biologico, storicamente e giuridicamente. Continuerà a lavorare, come da ottant’anni, per il bene del biologico e dell’agricoltura italiana” ha commentato Carlo Triarico, presidente dell’Associazione Biodinamica.
Cosa cambia: dal marchio biologico made in Italy ai distretti biologici, alla revisione dei controlli
La legge introduce elementi significativi, come la possibilità di registrare il marchio biologico Made in Italy, istituire distretti biologici, L’Italia, con oltre 80mila operatori, è tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale. Diverse le associazioni che ora chiedono un’accelerazione dell’iter.
“I produttori e gli imprenditori bio sono molto più giovani rispetto alla media: sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all’internazionalizzazione. Mi auguro che questo percorso si concluda nel più breve tempo possibile” rimarca Roberto Zanoni, presidente di AssoBio.
“Con gli acquisiti di prodotti bio made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, mai come in questo momento storico abbiamo bisogno della legge sul biologico e per questo occorre ora accelerare l’iter al Senato”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Nell’ultimo decennio – ricorda l’Associazione – le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%) secondo i dati Biobank.
“La norma sarà definitivamente approvata dal Senato da qui a un mese e comunque nel più breve tempo possibile -assicurano i deputati Paolo Parentela e Dedalo Pignatone (M5S)-. Tra le novità previste dalla normativa troviamo anche la revisione dei controlli, per dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori. In linea con le strategie comunitarie emanate nell’ambito del Green Deal, ma anche della Politica agricola comune e del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dove abbiamo stanziato 300 milioni di euro dedicati ai contratti di filiera e di distretto biologici”.