Bioplastiche nei teli per pacciamatura, Italia in prima fila

Firmato l'accordo tra Federbio e Assobioplastiche che avvia un percorso di sperimentazione per l'uso dei bioteli nell'agricoltura biologica

Come per i sacchetti per la raccolta dell’umido e quelli per l’ortofrutta, anche per i teli che si stendono sui campi per proteggere le colture l’Italia è in prima fila in Europa nella sperimentazione della bioplastica.

È stato infatti siglato a Milano l’accordo tra Federbio e Assobioplastiche per l’utilizzo dei teli in bioplastica per la pacciamatura nei campi. Guarda il video qui sotto con l’intervista al presidente di Assobioplastiche, Marco Versari.

“Si avvia un percorso di sperimentazione che dovrà portare a uno standard per l’impiego dei bioteli in agricoltura biologica che raggiunga progressivamente la totale rinnovabilità dei materiali, dando con questo un segnale a tutta l’agricoltura italiana ed europea per eliminare definitivamente la plastica non biodegradabile dall’agricoltura”, ha affermato Paolo Carnemolla, presidente FederBio.

Aggiunge Marco Versari, presidente di Assobioplastiche: “I nostri bioteli, grazie alla biodegradabilità secondo lo standard En-17033, all’assenza di Ogm e alla rinnovabilità della materia prima,  rappresentano un’enorme opportunità per gli agricoltori perché oltre a essere utilizzabili in diverse condizioni ambientali e su colture con cicli diversi, non devono essere recuperati e smaltiti al termine del ciclo colturale, ma possono essere lasciati nel terreno dove vengono biodegradati ad opera di microrganismi, offrendo anche un enorme risparmio in  termini di tempo e risorse”.

 

 

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