Gli acquisti di biologico sono in continua crescita sul mercato italiano e rappresentano 3 miliardi di euro in valore nel 2019, per una superficie coltivata arrivata ai 2 milioni di ettari totali, il 15,5% dell’intera superficie agricola nazionale. I dati dell’andamento del settore sono stati comunicati in un evento ad Anuga che ha fatto il punto sul progetto europeo Made in Nature finanziato dall’Ue e dai principali produttori di biologico in Italia, come Brio, Canova, Conserve Italia, Lagnasco RK Growers, VeryBio, coordinati da CSO Italy.
Gdo e discount trascinano i consumi
Secondo le stime Ismea, gli acquisti di prodotti bio sono aumentati di un ulteriore +1,5% nei primi mesi dell’anno. A trainare le vendite la gdo, con un +5,5%, a scapito delle quote dei negozi tradizionali (-7%). Significativa anche la crescita del bio nei discount (+20,7%). Dal 2013 a oggi il settore ha fatto registrare un balzo del 102%.
Per quanto riguarda le importazioni di prodotti biologici da Paesi terzi, nel 2018 si è verificata una flessione complessiva del 10% dei volumi importati. Continua invece la crescita delle importazioni di ortaggi e legumi, +11%.
Uva da tavola seedless, mele, pomodoro da trasformazione le varietà ortofrutticole bio più in salute
L’uva da tavola, proposta nelle varietà senza semi, è tra le produzioni ortofrutticole bio che ha avuto maggiore impulso. Bene anche le mele, con innovazioni interessanti quali Candine, Story Inored, varietà di qualità e resistenti alla ticchiolatura. Eccellente si prospetta la qualità del pomodoro da trasformazione. Più in sofferenza la raccolta di pere biologiche per i cambiamenti climatici e i problemi di patogeni.