Si chiama Strabena il nuovo pomodoro midi cherry truss sviluppato dall’azienda sementiera De Ruiter (marchio di Bayer) per Fri-El Green House (H2Orto). Un prodotto premium, frutto di dieci anni di ricerca, coltivato in idroponica e nichel free, disponibile tutto l’anno. E soprattutto innovativo nella forma, a fragola, e per gusto, grazie all’alto grado brix. Promette di portare un’innovazione a scaffale racconta Davide D’Ignoto, responsabile commerciale delle vendite sul mercato italiano.
Perché si tratta di un’innovazione?

Ha gusto e sapore intensi, come di una volta: è come mangiare una caramella. Abbiamo messo sul mercato qualcosa che non ha precedenti: circa 9-10 gradi brix. Mediamente un pomodoro a grappolo è intorno ai 4; ciliegino o cocktail tra 6 e 8. E tipologia mini plum-piccadilly, cui appartiene, in genere va tra 6 e 8. Ha poi forte appeal: con una forma di fragola. Dopo aver lanciato con enorme successo il pomodoro cocktail (grado brix tra 6 e 7) volevamo un’alternativa che alzasse l’asticella del gusto con un frutto di circa 20-25 grammi.
Quando arriva sul mercato?
La prima raccolta è entro un massimo dieci giorni: a inizio novembre dovrebbe essere sul mercato. È una varietà premium e sarà proposto in confezione in vaschetta R-pet da 250 grammi per non far perdere l’effetto visivo. Abbiamo l’esclusiva: lo venderemo a marchio nostro poi vedremo anche la richiesta dei retailer: dal mercato italiano è forte. Lavoriamo con tutta la gdo italiana, i buyer sono entusiasti e ritengono che sia qualcosa di unico che dà un’eccellenza al reparto ortofrutta. All’estero abbiamo accordi con un’insegna austriaca e quest’anno andremo ad aumentare la fornitura.
Quanti sono i volumi?
Nel ciclo invernale avremo circa 9 mila piante che raddoppieremo nel ciclo estivo a 18 mila. Da 1 ettaro possiamo andare a oltre 2 ettari. Quest’anno dovremmo avere complessivamente oltre 15 mila tonnellate totali di pomodori, tra cocktail, datterino e ciliegino, per un fatturato che cresce. Purtroppo ci sono costi energetici altissimi.
La produzione fuori suolo è ancora sostenibile? Fri-El Green House ha 220 Km di luci led.
C’è preoccupazione per tutti, noi fortunatamente nel 2023 avremo una base diversa e potremo essere autosufficienti. Oltre ad avere avviato i lavori sulla geotermia, e quindi essere indipendenti per riscaldamento termico, stiamo installando impianti fotovoltaici per renderci indipendenti in tutte le forme di fabbisogno energetico.
Come stanno andando le sperimentazioni sulla frutta esotica?

Siamo in fase di lancio della prima papaya dell’Emilia-Romagna. Abbiamo staccato i primi frutti e visivamente sono bellissimi. Per il gusto abbiamo bisogno qualche settimana per capire quanto siamo stati bravi, ma siamo sulla strada giusta. A giorni distribuiamo il prodotto alla gdo, sfuso e bollinato, soprattutto al Nord. È un primo test e i volumi sono circa 22-25 mila kg. La varietà è più grande rispetto al prodotto di calibro più piccolo che oggi è diffuso.
Stiamo poi facendo un esperimento più piccolo sul melone, in idroponica, e il mango. Il melone è un test agronomico per vedere se si può effettuare un progetto, siamo in fase embrionale. Viviamo in un’azienda molto avanti a livello tecnologico, con serre iper-tecnologiche. Siamo sempre in evoluzione, le idee non ci mancano.