New Factor, azienda specializzata nella commercializzazione di frutta secca nella grande distribuzione italiana (noci, mandorle, pistacchi, nocciole), porta avanti con successo il progetto di filiera In-Noce per lo sviluppo della Noce di Romagna: è capofila, insieme alla cooperativa faentina Agrintesa, di diciannove aziende agricole emiliano-romagnole. Nato più di 20 anni fa nell’azienda pilota San Martino di Forlì, si basa sulla coltivazione intensiva, irrigua e meccanizzata. Lo scorso 10 e 11 ottobre 2024 ha rinnovato l’appuntamento con la Giornata della Noce che da oltre 20 anni celebra l’inizio del nuovo raccolto. Durante l’evento è stato presentato anche il progetto Ti affido un noce, che avrà luogo nell’autunno del 2025. Carlo Mangini, consigliere con delega al marketing e commerciale, ci racconta i plus dell’azienda.
New Factor, oltre che sulla filiera corta, punta su un prodotto che si avvale di un impianto ad alta tecnologia.
Il nostro stabilimento 4.0 è dotato dei più moderni software come il controllo ottico della selezione, interconnessione con la rete web aziendale e teleassistenza in remoto, sistema elettronico di calibrazione con selezione qualitativa e merceologica del prodotto finito. Oltre che un impianto di sgusciatura con selezione ottica in grado di ottimizzare la produttività e alzare gli standard qualitativi dei prodotti.
In che modo risponde alle politiche di sostenibilità ed economia circolare?
In un’ottica di economia circolare è stato avviato un investimento per riutilizzare gran parte dell’acqua utilizzata nel processo di prima lavorazione delle noci fresche, la smallatura. Inoltre, abbiamo avviato un percorso per il riutilizzo dei gusci in altri ambiti. E in chiave di sostenibilità abbiamo inaugurato un nuovo impianto di confezionamento che ci permetterà di utilizzare bicchieri in R-pet riciclato e riciclabile, oltre a utilizzare carta per il confezionamento delle noci in guscio.
Uno studio realizzato nella nostra azienda con l’Università di Bologna, ha evidenziato che un ettaro di noceto, durante il proprio ciclo vitale, evita l’emissione in atmosfera di 32 tonnellate di CO2 influendo positivamente sulla salubrità dell’ambiente.
Pratiche agricole virtuose sono un valore aggiunto nei processi di produzione e lavorazione della Noce di Romagna. E New Factor, oltre alle certificazioni Brc, Ifs, vanta da un anno la certificazione GlobalGap (Good Agricultural Practices) nel massimo rispetto dell’ambiente e della salute del cittadino.
Ogni anno a fine raccolta promuoviamo, inoltre, l’iniziativa solidale denominata Spigolatura: pagando una quota simbolica, diamo la possibilità di accedere ai noceti per raccogliere i frutti rimasti dalla raccolta e i proventi vengono devoluti a progetti didattici.
C’è un paradosso sulla frutta secca: è l’ingrediente healthy che risponde pienamente ai trend salutistici (più proteine, grassi buoni, bassi o nulli zuccheri), ma i consumi (pensiamo alla colazione) sono sottodimensionati rispetto all’alto valore nutrizionale e l’export è in forte calo. Cosa manca?
Occorre fare un deciso distinguo tra la tendenza dei consumi (domanda) e la capacità della produzione italiana di soddisfarla (offerta). La crescita della domanda, determinata dal pieno riconoscimento della frutta secca come componente salutistico-funzionale di una dieta sana, è consolidata ormai da anni. E la penetrazione nelle famiglie italiane di questa buona abitudine è abbinata da una maggiore frequenza del momento di consumo.
Dal lato dell’offerta il nostro territorio non offre capacità di produzioni estensive e si posiziona, come in altri segmenti industriali, nella ricerca di elevata selezione e qualità varietale. Questa la ragione per la quale la bilancia commerciale del settore continua a essere sbilanciata sull’importazione. Ciò non toglie che insistendo e investendo sulla qualità e sulla ricerca di innovazione non si possa competere nelle nicchie di mercato ad alto valore aggiunto con un contributo positivo anche all’esportazione. In questa direzione, una corretta comunicazione valoriale, che unisca i produttori e i distributori, può certamente aiutare il consumatore nella scelta.
Il progetto Ti affido un noce va in quella direzione?
Ne è sicuramente un esempio puntuale. Si pone l’obiettivo di avvicinare la produzione, con i suoi sacrifici e la sua grande passione, ai consumatori, sempre più interessati a conoscere le origini dei frutti che scelgono acquistare, e i valori di chi li produce.
New Factor lavora per la private label, ci sono progetti con i retailer?
In questo settore non ci sono alternative: tutti devono saper lavorare anche con i distributori per i loro progetti di marca, o forse sarebbe meglio dire di marche, perché la segmentazione dell’offerta nella pl ha eguagliato quella delle marche cosiddette industriali, coprendo le differenti scale di posizionamento. In questo terreno di collaborazione noi siamo presenti e ci poniamo l’obiettivo di crescere.
Quanto conta l’export?
La nostra azienda ha ancora importanti aree di sviluppo nel mercato interno. L’esportazione rappresenta oggi e nell’immediato futuro una opportunità, ma non strategica. La motivazione è anche determinata dal positivo andamento dei consumi, che prevede anche nei prossimi anni un consolidamento, e probabili vantaggi per chi porterà innovazione.