L’unico stand del Mercato Ortofrutticolo di Cesena autorizzato per la vendita di agrumi biologici è quello dell’Agricola Srl di Daniele Di Mauro che vi opera da cinque anni. Un’impresa familiare che commercializza agrumi anche di produzione, più altre tipologie di frutta, dalla Sicilia all’Emilia-Romagna. Da qualche giorno ha raddoppiato l’area portandola a circa un migliaio di metri quadrati. Un ampliamento con taglio del nastro davanti ai vertici del Mercato, l’amministratore unico Alessandro Giunchi e il coordinatore Matteo Magnani. Le arance passano dagli alberi al Mercato nell’arco di 48 ore, in un percorso di filiera controllata. “Siamo alla ricerca di clienti per consegne esterne. Vogliamo rivolgerci soprattutto ai supermercati con gli agrumi, che sono il nostro forte” fa sapere il titolare Daniele Di Mauro.
Da dove arrivano i prodotti commercializzati?
Abbiamo una piccola proprietà tramite la famiglia di mia moglie, circa 20 ettari a Palagonia dove produciamo Tarocco Gallo. Poi a Lentini l’azienda agricola Vincenzo Cottone, mio cugino, ha 50 ettari tutti bio: produce melograni, arance Tarocco e Navel e limoni. Gli agrumi sono la nostra punta di diamante. Ci riformiamo anche da un gruppo di agricoltori siciliani, miei amici: io vengo dalla Sicilia, conosco i prezzi e riesco a proporli a qualcosa in meno. Lavorando con i produttori, so come muovermi. Commercializziamo però di tutto, kiwi, ortaggi.
Quali spazi ha il bio?
Sul bio abbiamo più di 400 articoli: agrumi, in particolare. Grazie all’azienda agricola Vincenzo Cottone, che lavora anche con l’estero, riusciamo a vendere gli agrumi bio al prezzo del convenzionale. Proponiamo anche molte verdure biologiche, come la verza, lattughe, carote. Lavoriamo con la certificazione di Bioagricert.
Come sta andando la campagna di commercializzazione degli agrumi? Polpa gialla o rossa?
Quando inizia il Tarocco il settore si sposta sulla polpa rossa: diventa 70% Tarocco e 30% Navel. Sta iniziando il freddo, abbiamo gli agrumeti alle pendici dell’Etna e questo è importante per la pigmentazione. La campagna degli agrumi è partita bene, sperando che non ci siano blocchi nei mercati per il Covid.
Sulle clementine?
Ci sono stati alcuni problemi per la pioggia che ha rovinato molta merce e il calibro era un po’ piccolo: da un paio di settimane stiamo scaricando il tardivo e il prodotto è perfetto. Finché c’è il clementino, si vende.
Quale altra tipologia di frutta incide maggiormente nel business?
È il quinto anno come stand, ma frequento il mercato da dodici anni. Stiamo crescendo, abbiamo ampliato lo stand da 600 a circa 1200 metri quadri con una cella grandissima: tre quarti di stand è solo cella. I prossimi investimenti saranno dei furgoni nuovi per le consegne del bio e in estate un programma professionale di gestione dello stand.
Chi sono i vostri clienti?
Abbiamo negozi, supermercati, privati. Siamo alla ricerca di clienti per consegne esterne. Vogliamo rivolgerci soprattutto ai supermercati con gli agrumi, che sono il nostro forte. Abbiamo capito che ci sono diverse insegne che non vengono direttamente al mercato e si fanno rifornire da piattaforme: in piccolo lo vogliamo fare anche noi.
