Premio Danila Bragantini 2025, nominati i cinque progetti finalisti

La nuova edizione del premio promosso dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta è dedicata al cambiamento climatico. Il vincitore proclamato martedì 14 gennaio a Bologna

I progetti candidati al premio Danila Bragantini 2025
I progetti candidati al premio Bragantini 2025

Entra nella sua fase finale il Premio Danila Bragantini, l’oscar dell’innovazione promosso per il settimo anno consecutivo dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta e volto a dare voce all’imprenditorialità femminile nel settore. Il premio 2025 è dedicato al cambiamento climatico. La fase finale del concorso vede coinvolti cinque progetti: il vincitore sarà proclamato martedì 14 gennaio a Bologna, a Palazzo Re Enzo, nell’ambito dell’evento Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana.

“Dal 2023 i progetti candidati al Premio Bragantini hanno come base comune l’innovazione, ma ogni anno il focus è su un tema diverso – spiega la presidente delle Donne dell’Ortofrutta Carola Gullino -. Quest’anno abbiamo deciso che il tema sarebbe stato l’ambiente, visto che il nostro settore è sicuramente uno dei più colpiti dal cambiamento climatico. Il nostro intento è quello di sensibilizzare non solo il nostro comparto, ma l’intera popolazione”.

I candidati

Ecco i candidati al Premio Danila Bragantini 2025: le votazioni (interne all’associazione) si chiudono venerdì 10 gennaio alle ore 19.

L’energia della Terra, di Adriana Lo Monaco e Nuccia Alboni

Il progetto, guidato da Adriana Lo Monaco di Agroenergie e Nuccia Alboni di Melanzì, propone un modello replicabile di sostenibilità integrata che unisce agricoltura, energie rinnovabili, innovazione tecnologica e benessere sociale. Un giardino fotovoltaico di 1 ettaro promuove un’agricoltura sostenibile, mentre il packaging ecologico e il magazzino 4.0 di Melanzì ottimizzano logistica e risorse, riducendo costi e impatto ambientale.

Appi.Ar, di Maria del Carmen Garcia Ferroni

L’obiettivo principale è integrare l’apicoltura nei sistemi agricoli, attraverso Appi.Ar, una piattaforma innovativa per tracciare la salute e la produttività delle api, che sono “sentinelle” della salute del territorio. Il progetto è guidato da Maria del Carmen Garcia Ferroni, ceo e fondatrice di Beemore, azienda nata nel 2018 da una famiglia guidata da donne, con radici nell’apicoltura sostenibile iniziata negli anni 90 in Argentina, che ha già ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali.

Daiki Modular Cloud Platform, di Maria Luisa Cinquerri

Una soluzione che consente di gestire risorse come acqua e nutrienti, ottimizzando irrigazione, fertirrigazione e altre attività. Il progetto è guidato da Maria Luisa Cinquerri, amministratrice unica di Smartisland Group. Daiki è una soluzione modulare per l’agricoltura di precisione, sviluppata da Smartisland, che combina sensori IoT e una piattaforma software DSS per monitorare e automatizzare i processi produttivi agroalimentari in base alle esigenze reali delle piante. Grazie all’integrazione di energie rinnovabili e tecnologie avanzate, aiuta a ridurre il consumo idrico (fino al 50%), l’uso di pesticidi e fertilizzanti, e migliora la resa e la shelf-life dei prodotti. A oggi oltre 500 aziende del Sud Italia utilizzano Daiki, beneficiando di assistenza dedicata e supporto progettuale per una transizione verso l’agricoltura 5.0

Cambia-Mente Climatica, di Valentina Colucci

Il progetto è di Valentina Colucci, sales manager di Top Fruit, azienda di Casamassina (Bari) specializzata in uva da tavola. È rivolto a produttori e consumatori, con due obiettivi principali. Il primo è promuovere l’introduzione di nuove colture, sulla stregua di quello che ha fatto Top Fruit, che ha diversificato le colture del Sud-Est barese, introducendo limoni e pere accanto all’uva da tavola. Queste coltivazioni migliorano la biodiversità, combattono la desertificazione e preservano le risorse del suolo grazie a minime lavorazioni. Altro obiettivo è quello di sensibilizzare i consumatori a scegliere frutta locale e di stagione.

Coltivazione di piante officinali con metodo agrivoltaico dinamico, di Laura e Monica Dimauro

Laura e Monica Dimauro sono co-founder di Ekoste Agrocosmetica, brand che utilizza prodotti agricoli pugliesi trasformandoli in cosmetici. Le due imprenditrici hanno avviato sei anni fa un’idea innovativa di coltivazione di piante officinali (rosmarino, menta, salvia, lavanda, origano e timo) con il sistema agrivoltaico dinamico, realizzato con il supporto dell’Università di Foggia. Il sistema prevede pannelli solari sospesi a 2,50 metri sopra le colture. Obiettivo la produzione di derivati di qualità per tisane, infusi e oli essenziali.

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