“Con l’arrivo della primavera, i lavori nei frutteti accelereranno. Tanti compiti che richiedono l’intervento di molta manodopera che inizia a mancare ovunque”. Thierry Mellenotte, direttore generale di Pink Lady Europe, sottolinea alcune criticità in corso. Dalla mancanza di personale, ai rallentamenti alle frontiere, alla carenza di container refrigerati per il commercio oltremare. Ma ci sono anche aspetti positivi, come il forte aumento nella vendita di mele confezionate, preferite a quelle sfuse.
I consumatori stanno premiando la mela.
“In un periodo di confinamento, la mela è un frutto che può essere facilmente conservato e fornisce molti nutrienti utili a mantenerci in forma. Notiamo una forte aumento nella vendita di prodotto confezionato, quindi i vassoi di mele a scapito del prodotto sfuso. I consumatori si sentono più sicuri acquistando frutta protetta dalla manipolazione all’interno dei punti vendita e preferiscono quindi le confezioni chiuse. Sarà interessante vedere se questa abitudine continuerà anche una volta finito questo periodo”.
Come sta andando la vostra campagna commerciale?
“Il potenziale Premium della nostra produzione, conforme alle specifiche previste per il nostro brand Pink Lady, sarà inferiore del 9-10% rispetto alla stagione 2018-19. Questa è la conseguenza di un raccolto del 2019 difficile a causa delle condizioni meteorologiche piovose al momento della raccolta, che incide sulla fragilità dei frutti. Questa fragilità ci ha costretto a dedicare una parte significativa della produzione all’industria, per mantenere il nostro standard qualitativo, e anche a rallentare il ritmo di lavoro all’interno dei nostri magazzini di confezionamento. Questa stagione 2019-20 dovrebbe concludersi per la maggior parte dei nostri distributori un po’ prima del solito, fine aprile o inizio maggio”.
Come sta andando la distribuzione? Ci sono problemi logistici?
“La domanda rimane molto forte, a livello globale in Europa, su volumi equivalenti allo scorso anno. Alcuni mercati registrano progressi molto positivi come l’Italia, la Spagna o la Francia, le nostre tre aree di produzione nazionali, ma questo vale anche per altri, tra cui la Germania, ad esempio che rimane il nostro primo mercato”.
C’è difficoltà a reperire manodopera?
“A oggi tutti i nostri magazzini di confezionamento del prodotto sono in funzione.
Ognuno ovviamente rispetta tutte le misure sanitarie e igieniche necessarie per proteggere la salute dei propri dipendenti e per essere in grado di mantenere operativi i centri di confezionamento e continuare a fornire tutti i canali di distribuzione. Il nostro servizio tecnico e di qualità è in contatto permanente con i nostri 90 magazzini di confezionamento e garantisce lo scambio reciproco di buone pratiche permettendo a tutti di adeguarsi rapidamente. Alcuni magazzini soffrono la mancanza di personale, ma tutti riescono a funzionare quasi normalmente. E se qualcuno dovrà sospendere il lavoro per motivi diversi, saranno possibili trasferimenti tra centri di imballaggio”.
Qual è la situazione dell’export?
Le condizioni di lavoro stanno diventando sempre più difficili per gli autotrasportatori, poiché l’attività è penalizzata dalla mancanza di personale e dai controlli alle frontiere all’interno dell’area Schengen che rallentano il traffico. Stessa cosa per il commercio oltremare: tutti devono fare i conti con la scarsa disponibilità di container refrigerati (molti dei quali sono concentrati nei porti cinesi). Nonostante questa situazione, sul mercato europeo la domanda rimane alta”.
Quali problematiche all’orizzonte?
L’importante è che i centri di confezionamento possano continuare a lavorare per fornire i circuiti della distribuzione. Il contenimento ha portato a un aumento delle vendite di frutta e verdura nelle ultime settimane.
È necessario garantire che nei magazzini non vengano a mancare gli imballaggi.
Nella nostra filiera e si stanno effettuando scambi tra i diversi centri di confezionamento. È inoltre importante poter garantire che l’intera catena logistica possa continuare a distribuire la nostra produzione. Questo passa attraverso il lavoro dei traportatori, delle piattaforme logistiche di grossisti e distributori e di tutto il personale nei supermercati e nei negozi al dettaglio. Con l’arrivo della primavera, i lavori nei frutteti accelereranno, in particolare per il diradamento manuale o il posizionamento delle arnie per l’impollinazione e l’apertura delle reti. Tanti compiti che richiedono l’intervento di molta manodopera che inizia a mancare ovunque”.