Volano i prezzi delle insalate indivia convenzionali nel mercato di Lusia. I dati registrati a settembre 2015 indicano quotazioni letteralmente triplicate (+200%) rispetto a settembre dello scorso anno con un prezzo al chilo che viaggia intorno ai 2,80 euro al chilo contro gli 88 centesimi dell’anno scorso. In aumento del 40% anche i prezzi delle varietà cappuccia e gentile con quotazioni che sono passate da 70 centesimi ad un euro.
La stagione. È la conseguenza diretta delle non favorevoli condizioni metereologiche registrate nelle prime tre settimane di settembre (caratterizzate da un caldo torrido iniziale e da successivi cedimenti di temperatura) che hanno determinato un calo dei volumi in generale di tutte le orticole con flessioni tra il 30 ed il 50% in meno in base alla tipologia di prodotto. Per le insalate il calo registrato in tutta l’area produttiva del Centro-Nord è stato del 20%.
«L’ammanco di prodotto – ha spiegato Rossano Fontan, direttore del mercato di Lusia – che ha riguardato tutte le zone vocate alla produzione di insalata come anche il mantovano, ha determinato un’alterazione degli equilibri del mercato creando una certa tensione tra la domanda e l’offerta. La carenza di prodotto ha innescato una specie di competizione tra i buyer per accaparrarsi quello che serviva».
I produttori. Ma l’incremento dei prezzi non si è tradotto automaticamente in benefici per i produttori. «Anche se le quotazioni sono state elevate in questi mesi – si legge in una nota del mercato -, sicuramente il produttore ne ha beneficiato pochissimo in quanto deve annotare nel bilancio aziendale una perdita quantitativa di raccolto che oscilla dal 30 al 50% secondo la coltura. Inoltre, deve aggiungere alle ordinarie spese di gestione, già pesanti, ulteriori costi produttivi per le continue e necessarie irrigazioni alle colture».
Le varietà. In crescita anche i prezzi dei cavolfiori a fronte, anche qui, di una flessione dei volumi commercializzati. Una discreta richiesta associata ad una disponibilità limitata ha determinato un rialzo dei listini, anche se una buona percentuale di prodotto presentava difetti di qualità.
Continua il buon periodo per le patate (lunghe, tonde e rosse) caratterizzate da aumenti delle quotazioni per tutte le varietà. Si segnala però un consistente calo dei volumi in quanto nei mesi di escavazione (giugno, luglio e agosto) il prodotto è sempre stato richiesto e venduto a prezzi sostenuti. Pertanto, pochissimi produttori hanno stoccato, come per i precedenti anni il prodotto nei magazzini, ma hanno preferito venderlo subito.
Stabili le quotazioni per biete a costa, catalogna e cetrioli dal momento che i volumi non hanno subito flessioni anzi sono in aumento, in particolare per i cetrioli.