Al 31 dicembre 2016 sono 166 i prodotti Dop italiani riconosciuti dall’Ue, due in più rispetto all’anno precedente e 123 le Igp italiane, 11 in più rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente. Complessivamente l’Italia vanta 291 prodotti certificati (13 in più sul 2015) ed è il primo Paese per numero di riconoscimenti Ue.
Lo rivelano i dati Istat indicando anche che nel 2016 i produttori delle Dop, Igp e Stg sono aumentati del 4,4% fino a quota 83.695. Rispetto al 2015, gli allevamenti (40.557 strutture) sono cresciuti del 3,2% e la superficie investita (197.525 ettari) del 16%.
Ampliando l’orizzonte temporale emerge che tra il 2006 e il 2016 i marchi Dop, Igp e Stg sono passati da 156 a 291, i produttori da 63mila a 79mila (+26%) e gli allevamenti sono saliti da 34mila a 41mila (+20%). La superficie è aumentata da 124mila a 198mila ettari (+59%) e i trasformatori da 5.700 a 7.500 (+31,7%).
I big dell’ortofrutta nelle Dop e Igp
I prodotti ortofrutticoli con il bollino Ue più diffusi e di “peso” sono, in base alle rilevazioni Istat 2016, la mela Alto Adige Igp con 6.488 produttori e 15.818 ettari coltivati, la Mela della Val di Non Dop con 3.801 produttori e 5.925 ettari investiti, la Nocciola del Piemonte Igp che conta 1.345 produttori e 6.031 ettari coltivati, l’Arancia Rossa di Sicilia Igp con 397 associati e 5.217 ettari e infine il Fungo di Borgotaro con 11 produttori e 5.900 ettari di investimenti.
Nel 2016, i prodotti ortofrutticoli e cerealicoli si sono aggiudicati il più alto numero di marchi Ue con 4 nuovi riconoscimenti, (le paste alimentari 3, gli oli extravergine di oliva e i prodotti di panetteria 2, le preparazioni di carni e i formaggi 1).
A ortofrutta e cereali un terzo dei riconoscimenti Dop e Igp
Gli ortofrutticoli e i cereali guidano la classifica italiana delle certificazioni, con 110 bollini Ue, 36 Dop e 74 Igp. Nel 2016, fra i quattro nuovi riconoscimenti all’Italia, tre sono prodotti orticoli Igp: Asparago di Cantello, Anguria Reggiana e Patata del Fucino e uno frutticolo, la Dop Oliva di Gaeta.
L’attività di trasformazione consiste spesso solo nel confezionare (selezionare, calibrare) le produzioni, solo per pochi prodotti viene eseguita una più complessa fase di trasformazione (Farina di Neccio della Garfagnana e Oliva Ascolana del Piceno).
Gli operatori sono 18.829 di cui 17.967 produttori, che utilizzano 63.552 ettari (in media 3,5 ettari per produttore) e 1.511 trasformatori con 1.601 impianti. Rispetto al 2015 si è registrato un aumento significativo sia dei produttori (+906, +5,3%) e della superficie (+9,6mila ettari, +17,8%) sia dei trasformatori (+161, +11,9%) e degli impianti (+185 strutture, +13,1%).
Melo al primo posto per superfici
Il melo è la coltura più estesa che, pur se in calo, risulta praticata sul 36,9% della superficie e coltivata dal 61% dei produttori; segue il nocciolo con il 10,1% dell’area utilizzata. Le regioni più importanti, sempre come prodotti ortofrutticoli e cerealicoli dop e Igp, sono Trentino-Alto Adige, Sicilia, Emilia-Romagna e Piemonte.
In Trentino-Alto Adige si concentra il 57,6% dei produttori (che coltiva il 34,2% della superficie certificata), grazie soprattutto agli impianti della Mela Val di Non in provincia di Trento e della Mela Alto Adige in quella di Bolzano. I trasformatori sono presenti soprattutto in Veneto e Calabria, con 290 e 256 imprese di lavorazione.
I big dell’ortofrutta nelle Dop e Igp
Produttori |
Superfici ha
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Mela Alto Adige | IGP | 6.488 | 15.818 |
Mela Val di Non | DOP | 3.801 | 5.925 |
Nocciola del Piemonte o Nocciola Piemonte | IGP | 1.345 | 1.409 |
Arancia Rossa di Sicilia | IGP | 397 | 5.217 |
Fungo di Borgotaro | IGP | 11 | 5.900 |