Crescono le soluzioni di smart agriculture, un mercato che in Italia vale 2,3 miliardi di euro. Si chiama Tyf (Trace your flow) il nuovo software integrato di agricoltura 4.0 per gestire non solo le operazioni in campo ma anche la logistica di approvvigionamento, con la possibilità di prevedere disponibilità, quantità e qualità del prodotto da offrire ai clienti grazie al monitoraggio dello stato fenologico delle piante. Nasce, infatti, dalla sinergia di agronomi e sviluppatori, imprenditori agricoli e tecnici esperti della grande distribuzione organizzata. Ideatore della piattaforma, con Cosimo Lepore che si occupa della parte commerciale, è Riccardo Zagaria, titolare della cooperativa agricola Terre di Federico, ad Andria, cui chiediamo di spiegarci il prodotto.
Qual è la funzione del software?
Nasce per la gestione interna di tutti i nostri processi produttivi anche da remoto, avendo coltivazioni in campo aperto su circa 700 ettari, sparse tra Puglia e Basilicata, di spinaci, pomodori, insalate, verdure a foglia per il mondo dell’industria. Lo scopo era tenere sotto controllo le produzioni di proprietà e dei soci e avere la massima tracciabilità. Lo utilizziamo da due anni e a novembre abbiamo deciso di metterlo a disposizione di altre aziende, creando una nuova società che lo distribuisce. Probabilmente presenteremo il prodotto anche a Fruit Attraction 2025, a Madrid.
Quali sono le caratteristiche, come si distingue dalle altre piattaforme?

È aperto ad ampio utilizzo di varie colture, in serra o campo aperto. La distintività è che il software può essere integrato con qualunque altro supporto decisionale, come le centraline meteo e pertanto, libero da qualsiasi vincolo di device a supporto. Altra cosa importante è che il dato da inserire nella piattaforma è un’operazione che può fare qualunque operatore: non c’è più bisogno di un tecnico che registri le operazioni, che sono autoregistrate. Una delle “chicche” agevolatrici della registrazione del dato è l’utilizzo della tecnologia Qr code che attualmente nessun competitor ha sul mercato.
È poi perfettamente in linea con le nuove disposizioni del Grasp. Il sistema genera degli alert: per esempio avverte se si sta utilizzando un prodotto non previsto su una specifica coltivazione, una quantità diversa da quella prevista dai disciplinari ed evita di fare trattamenti in prossimità della raccolta. Per le attrezzature invece, come per esempio il trattore, può segnalare un’allerta qualora si sia entrati a fare dei lavori in appezzamenti diversi da quelli pianificati. Permette pertanto un’esecuzione precisa e corretta di tutte le informazioni e il controllo puntuale da remoto è in tempo reale. Per fare un esempio, possiamo capire cosa viene distribuito sul campo in un dato momento, in Puglia, mentre magari ci troviamo negli Usa. Ogni singolo processo o strumento è codificato. A livello predittivo supporta l’agronomo suggerendo quali fitofarmaci utilizzare in caso di malattie e/o a livello nutrizionale. Stiamo anche sviluppando un’implementazione con l’Ai per agevolare la compilazione dei quaderni di campagna.
Quali aziende lo hanno già adottato?
Qualche decina, aziende specializzate nella coltivazione di finocchi, broccoli, spinaci e uva. Sono in corso test su uliveti.
In che modo la gdo è intervenuta e come può essere utile ai retailer?
Le abitudini di acquisto dei consumatori stanno sempre più cambiando, soprattutto dopo il Covid e il nostro strumento offre la possibilità di far arrivare tutte le informazioni di tracciabilità in maniera semplice anche sui banchi dell’ortofrutta all’interno dei supermercati.
Cosa rende competitiva la vostra soluzione?
Già a gennaio di quest’anno era prevista l’entrata in vigore della digitalizzazione del quaderno di campagna, regolamento 2023/564 della Ue, poi slittata a gennaio 2026. Pertanto tutte le realtà agricole operanti sul territorio italiano avranno la necessità di cambiare le loro abitudini e introdurre all’interno delle loro organizzazioni strumenti che consentano la compilazione e il monitoraggio in maniera semplice e intuitiva. A oggi abbiamo notato una reale criticità di organizzarsi e sviluppare un sistema di informazioni condivise come il nostro, anche di alcune associazioni di categoria. Questo poiché il tempo di realizzazione è molto lungo e prevede una parte di test complicata che noi, grazie all’utilizzo in Terre di Federico, siamo riusciti a portarci avanti.