Dalla prossima campagna anche l’Italia potrà effettuare il trattamento a freddo dei kiwi prima della partenza verso la Cina.
È questo il risultato che il finanziamento per favorire missioni ispettive sanitarie e fitosanitarie per aprire all’export i prodotti italiani sui mercati dove vigono barriere non tariffarie, il tutto con il sostegno di Ice-Agenzia, del Cso e del ministero dello Sviluppo Economico.
I vantaggi del trattamento a freddo per l’export di kiwi
Il trattamento a freddo prima della partenza alleggerisce di molto le procedure di export che precedentemente richiedevano il cold treatment all’arrivo della merce.
Questo trattamento può favorire le spedizioni anche via aerea o con il treno sfruttando le grandi potenzialità dell’apertura della linea ferroviaria che ripercorre la Via della Seta.
I 10 anni di successo dell’export di kiwi italiano in Cina
Quello ottenuto è un bel risultato che fortifica ancora di più il ruolo del kiwi italiano in Cina, una storia lunga 10 anni che ha raggiunto le 13.000 tonnellate all’anno, con le spedizioni che non hanno mai subito intercettazioni o respingimenti.
“È dunque fondamentale -dichiara Simona Rubbi responsabile Rapporti internazionali e apertura nuovi mercati di CSO Italy- la massima attenzione delle imprese esportatrici al rispetto dei requisiti richiesti per il trattamento a freddo come per esempio il numero di sonde necessarie, il posizionamento delle stesse, le registrazioni richieste, in modo da riuscire a confermare e consolidare la fiducia delle autorità”.
Ora si guarda agli agrumi
Il prossimo step, non troppo lontano, riguarderà la pubblicazione della lista dei magazzini autorizzati per gli agrumi e le autorità cinesi hanno fatto sapere che ci vorrà ancora un po’ di tempo, in considerazione del fatto che, da parte dell’Italia, sono state richieste modifiche al protocollo (richiesta di trasporto aereo) che sono in fase di valutazione da parte delle autorità cinesi.