Torna sugli scaffali Baby Rosaria, l’arancia con un calibro ridotto per effetto della siccità ma valorizzata sul mercato per le spremute. “La scorsa stagione tanti nostri clienti e consumatori hanno premiato questo concetto e anche nella campagna 2018-19 abbiamo quantitativi significativi di questo calibro – spiega Aurelio Pannitteri, presidente della Op Rosaria.
Oltre alla vitamina C, l’arancia rossa siciliana coltivata nel microclima della piana di Catania, alle pendici dell’Etna,vanta tanti altri componenti quali oli essenziali, carotenoidi, flavonoidi e polifenoli.
Ma non solo: le arance rappresentano anche la soluzione ideale per ritornare presto in forma dopo gli eccessi delle feste: esse sono infatti comunemente indicate nei regimi alimentari ipocalorici, perché comportano l’assunzione media di sole 34 Kcal ogni 100 grammi.
Nuovi investimenti per l’Op Rosaria
Nel frattempo l’Op Rosaria, che ha lanciato il marchio Rosaria nel 2005 con lo scopo di valorizzare l’arancia siciliana, ha messo in cantiere nuovi investimenti: durante la scorsa stagione erano entrati in produzione 50 ettari e quest’anno se ne sono aggiunti altri 40. Inoltre, sta proseguendo un importante lavoro di aggiornamento varietale, con la messa a dimora di impianti di cultivar medio tardive, per estendere ulteriormente la durata della stagione.