Una politica comune europea sostenibile su fragole e piccoli frutti

Lo chiede il Gruppo di contatto dei rappresentanti dei maggiori Paesi produttori che si sono riuntiti negli spazi di Apofruit Italia. Al centro la questione dei principi attivi che si potranno impiegare in futuro

Gli incontri del Gruppo di contatto sulla fragola e i piccoli frutti a Scanzano Jonico, presso gli spazi di Apofruit
Gli incontri del Gruppo di contatto sulla fragola e i piccoli frutti a Scanzano Jonico

I maggiori produttori europei di fragole e piccoli frutti – in ordine decrescente Spagna, Italia, Francia e Portogallo – chiederanno di dialogare direttamente con le istituzioni europee, per definire una politica comune per il comparto, che armonizzi innanzitutto, in ambito Ue, la questione dei principi attivi e delle molecole che si potranno impiegare in futuro. È quanto emerso durante la due giorni che il Gruppo di contatto sulla fragola e i piccoli frutti ha trascorso a Scanzano Jonico, ospite delle strutture e dei partner di Apofruit Italia.

“In ottica di strategia Farm to Fork 2030 e della sensibile riduzione dei principi attivi cui stiamo già andando incontro – fa sapere Ernesto Fornari, direttore generale Apofruit Italia – abbiamo condiviso con il Gruppo di dialogare direttamente con i referenti della politica europea, affinché si arrivi a una armonizzazione delle regole in tutti i Paesi Ue. Si tratta, peraltro, di intavolare un confronto su diversi aspetti, che non riguardano solo le molecole: occorre infatti accantonare i principi attivi non più efficaci, valutare nuove proposte provenienti dalla ricerca scientifica, considerare l’apporto degli insetti utili nella difesa, richiamare la necessità della salubrità dei terreni”.

Crescono le superfici anche in Italia

Gli Stati generali europei della fragola e dei piccoli frutti ha visto la presenza di rappresentanti di associazioni di produttori, sindacati di categoria, esportatori, responsabili delle rispettive amministrazioni di Francia, Italia, Spagna e Portogallo, nonché referenti della politica europea. Già definito il Paese ospitante per l’edizione 2026 del convegno del Gruppo di contatto: sarà la Francia.

“Come è emerso durante il convegno del Gruppo di contatto, sia dai dati diffusi dalla direttrice del Cso, Elisa Macchi, sia dalle statistiche esposte dai colleghi europei, ci troviamo in una situazione in cui Spagna e Italia guidano attualmente la classifica dei Paesi produttori, con una superficie di 10.000 ettari, seguite da Francia e Portogallo. Anche per il 2025 si andranno ad aumentare le superfici in questi Paesi di circa il 2%, arrivando a 6.400 ettari per la Spagna e a 4.200 ettari per l’Italia. Molto vivace pure la situazione in Francia, che però riesce a soddisfare il fabbisogno interno solo per un 50%, e in Portogallo, che segna notevoli aumenti delle superfici negli ultimi anni. I consumatori europei, inoltre, non hanno diminuito gli acquisti, nonostante un rialzo dei prezzi legato all’aumento dei costi di produzione”.

Le relazioni

“Il Portogallo -ha raccontato Mirco Zanelli direttore commerciale di Apofruit Italia- ha condiviso i risultati di una ricerca sulla sostenibilità della coltura, effettuata dal loro centro sperimentale a partecipazione pubblica-privata, rispetto all’utilizzo della risorsa idrica e dei fitofarmaci. L’Italia, con il professor Bartolomeo Dichio dell’Università della Basilicata, ha proposto una relazione sul cambiamento climatico e sui suoi effetti nella fragolicoltura. Il contributo francese si è focalizzato sulle nuove tecnologie di produzione e nello specifico sulla coltivazione fuori suolo, mentre i referenti spagnoli hanno toccato il tema dei principi attivi consentiti e delle differenze tra Paese e Paese”.

Visita alle aziende

Le visite alle aziende
Le visite

I due giorni del convegno hanno offerto l’occasione anche per visite in campo. Presente al meeting anche Pietro Ciardiello direttore di Coop Sole e presidente di Mediterraneo Group che, aggregata al Gruppo Apofruit, rappresenta di gran lunga la prima realtà produttiva italiana con oltre 140mila quintali di fragole prodotte annualmente.

Gli ospiti del Gruppo di contatto sono stati poi condotti al centro sperimentale di costituzione varietale di Nova Siri Genetics, all’azienda Lascaro, socio produttore di Apofruit, e all’azienda Nicofruit dei fratelli Nicodemo per vedere un esempio di impianto all’avanguardia in coltura fuori solo.

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