“Vogliamo crescere anche in questo areale, tanto che puntiamo nel giro di un triennio a triplicare la produzione di kiwi, passando dagli attuali 30 mila a circa 90 mila quintali”. Così si sono espressi Mirco Zanotti ed Ernesto Fornari, presidente e direttore generale di Apofruit all’indomani di due giornate divulgative sul kiwi organizzate in Calabria.
Già 70 soci e per il 70% seguono il regime biologico
Al centro degli incontri il kiwi giallo Dorì e il kiwi Dulcis. Gli appuntamenti in campo si sono tenuti presso aziende agricole associate e hanno visto la presenza di nostri tecnici specializzati.
“Dorì e Dulcis, unitamente a G3 e Hayward, sono due varietà di kiwi potenzialmente molto interessanti per un territorio come quello calabrese -precisa Fornari– Due cultivar ad alto contenuto di innovazione, che si distinguono dalle altre per avere un minore fabbisogno di ore di freddo per favorire il germogliamento e la fioritura della pianta. E dunque in grado di affrontare al meglio il cambiamento climatico in corso.
Dorì si presenta anche come kiwi precoce, in grado di anticipare la stagione che continua poi con G3, prosegue con Dulcis e termina con Hayward. Grazie ai periodi scaglionati di raccolta per ciascuna di queste varietà è possibile ricorrere a un numero contenuto di manodopera specializzata, in un periodo in cui è ancora molto difficile reperirla.
La Calabria sta diventando sempre più un territorio strategico per la nostra cooperativa. Sono una settantina i soci della piana di Gioia Tauro che fanno riferimento alla nostra Op, ma stiamo notando una positiva vivacità nelle adesioni, per cui contiamo di incrementare presto il numero dei produttori: il 70% è a regime biologico”.
Liquidazioni straordinarie
Durante l’ultima campagna il kiwi ha avuto liquidazioni straordinarie, con grande soddisfazione anche dei soci Apofruit: per Hayward la prima categoria ha toccato una media di 1,53 euro il chilo per il convenzionale e di 1,83 euro il chilo per il biologico, mentre il G3 si è attestato sui 2 euro per il convenzionale e i 2,21 euro il chilo per il bio.
“Siamo molto soddisfatti – concludono Zanotti e Fornari – che anche tra i soci di questo territorio siano state apprezzate le modalità con cui è presente la nostra cooperativa, con personale tecnico in pianta stabile e una sede sul territorio altamente qualificato in grado di assistere”.
