Qualcosa si muove. Nuova marcia indietro dell’Ue sul Green Deal: la presidente del Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo, riunito a Strasburgo in plenaria, ha annunciato che proporrà al Collegio dei commissari il ritiro formale della proposta di regolamento per ridurre della metà, entro il 2030, l’utilizzo dei fitofarmaci. Plauso corale, da Coldiretti a Confagricoltura, a Cia-Agricoltori Italiani.
Salvo il 30% delle produzioni italiane, per il nostro Paese il taglio avrebbe potuto superare il 60%
“Il ritiro della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur) salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Il provvedimento, secondo Coldiretti, avrebbe avuto un impatto devastante sulla produzione agricola dell’Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte all’importazione da Paesi extra Ue che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Coldiretti evidenzia che oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%) sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf). Sul totale dei 317 allarmi rilevati nel 2022, fa sapere, 106 scaturivano da importazioni da altri Stati dell’Unione Europea (33%) e 167 da Paesi extracomunitari (53%) e solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale.
“In Italia il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60 per cento. Il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci dimostra che la soluzione dei problemi che stanno affrontando gli agricoltori vanno risolti in larga misura a Bruxelles -è il commento del presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti-. Prendiamo atto positivamente che la Commissione europea ha scelto di dare ascolto alle proteste in atto in numerosi Stati membri. Ora occorre andare avanti su questa strada: va sospesa l’entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali estesa agli allevamenti e sul ripristino della natura”.
“Ci siamo battuti fin da subito per sostenere l’impraticabilità di un taglio netto del 50% dei fitofarmaci al 2030 senza valide alternative e con la crisi climatica in atto – afferma il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini-. Alla fine il passo indietro è giunto, ora chiediamo all’Europa di promuovere davvero una politica graduale, realista e gestibile per giungere ai target green, riequilibrando le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sviluppando la difesa integrata e investendo di più su ricerca e innovazione. Confidiamo che domani la plenaria del Parlamento Ue dia un altro segnale importante di ascolto agli agricoltori, votando a favore del dossier sulle NGTs“.