Dopo la gelata del 5-6 aprile, un gruppo di agricoltori del Forlivese ha chiesto un confronto con Luigi D’Eramo, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e al deputato Jacopo Morrone su alcuni temi caldi nell’agenda del nuovo Masaf. Tra questi le coperture assicurative, liquidità, crisi idrica, manodopera, innovazione e il taglio dei fitosanitari.
I punti critici
L’incontro è stato aperto dal presidente di Condifesa Ravenna Stefano Francia, presso l’Azienda Agricola Villa, sul tema delle assicurazioni . “Il futuro è mettere gli agricoltori in condizione di assicurare la propria azienda, in due anni si è passati dal 55% al 35% di aziende assicurate. Da quest’anno ci sarà il fondo Agri-Cat che però dovrà agire insieme alle polizze, l’abbiamo fatto presente a Ismea per ragionare anche su diverse fasce di rischio. C’è anche l’esigenza di contributi e liquidità per l’acquisto di attrezzature”.
Sulla carenza di manodopera traspare insoddisfazione. Il decreto flussi per tempi e numeri ancora non colma le esigenze degli imprenditori del settore primario. “L’anno scorso sono state aperte le possibilità di flusso per 30-40mila persone, quando la necessità è di circa 160mila unità” ha affermato Gianni Cicognani.
Altra questione il taglio ai fitosanitari con un appunto anche alla gdo. “Alcune insegne con presenza internazionale ci impongono standard molto più stringenti rispetto alle normative vigenti a livello nazionale e comunitario. Uniformare le normative e le molecole fitosanitarie ammesse è condizione essenziale” ha affermato Luca Canonici, presidente della Cooperativa Sapore di Romagna e Biop.
La risposta della politica
Il sottosegretario, ricordando che l settore ortofrutticolo vale 10 miliardi di euro solo in export, ha risposto sui punti. Sul taglio dei fitosanitari voluto dall’Ue ha detto che “arrivare al 62% di taglio per il 2030 diventa un salto nel buio se non si sono calcolati i rischi in ambito produttivo o qualitativo”. Fiducia nel Pnrr che permetterà di accelerare il rinnovo del parco macchine con bandi e finanziamenti nei prossimi 3 anni” (e “400 milioni di euro di bandi passeranno attraverso la Regione” ha precisato Morrone). Infine la crisi idrica. “Raccogliamo circa l’11% di acqua piovana mentre in Spagna e Francia hanno raccolto il 35%, inoltre nelle nostre condutture si perde tra il 50 e il 72% d’acqua. Con il decreto siccità si partirà dalla sburocratizzazione e si instaurerà una cabina di regia tra ministeri per individuare soluzioni infrastrutturali per la conservazione delle risorse idriche”.