C’è attesa per il debutto di Spices & Herbs Global Expo, novità di Macfrut 2022 (Rimini Expo Center 4-6 maggio). Un evento unico nel panorama espositivo europeo. Due le aree del nuovo padiglione interamente dedicato: una al mondo delle spezie, in partnership con Cannamela; l’altra a quello delle erbe officinali ed aromatiche, in partnership con Fippo (Federazione italiana produttori piante officinali) e la rivista Erboristeria Domani. In programma incontri di business con buyer internazionali, workshop tecnici e gli immancabili showcooking.
Sostenibilità ambientale e sociale e filiera tracciata nuovi driver d’acquisto nel retail
Il numero delle tipologie delle spezie non è definito (c’è chi parla di alcune centinaia), come pure delle varietà botaniche. Il mercato globale vale oltre tra i 18-20 miliardi di dollari, con una stima di crescita di circa 4-5% annuo; una produzione che da oltre 13 milioni di tonnellate arriverà a 18 milioni di tonnellate nel 2030.
In Italia nel canale retail il giro d’affari per erbe e spezie sfiora i 95 milioni, in crescita del 13,4% rispetto agli 84 milioni del 2019 (dati Nielsen IQ). Il segmento bio pesa a valore oltre il 7% del mercato, contro il 3,6% del largo consumo confezionato, con trend in crescita più sostenuti rispetto al prodotto non convenzionale. Il trend dell’italianità è cresciuto di 4 punti negli ultimi 4 anni portando il peso del prodotti con claim italiano al 26,9%, mentre il claim di responsabilità sociale ha raggiunto il 10% (fonte Osservatorio Immagino, dati a valore s+i Italia)
È sulla sostenibilità, driver in ascesa anche per il comparto, che verteranno le iniziative speciali che Cannamela (attiva dal 1956) porterà al Salone: dalle coltivazioni biologiche, alle produzioni italiane, alla responsabilità sociale. Filoni che Cannamela ha nel tempo promosso con le sue linee speciali Bionatura, Regionali Bio, Fair Trade Bio. Cannamela curerà anche un intervento tecnico dove gli esperti dell’azienda illustreranno l’importanza della tracciatura della filiera, a partire dall’acquisto delle materie prime direttamente nei Paesi di origine.
Il comparto erbe e piante aromatiche vale in italia 1 miliardo
Sono 35 mila le specie identificate che contengono sostanze attive utili all’uomo. In Italia erbe officinali e aromatiche occupano una superficie coltivata di circa 7.300 ettari per 500 imprese professionali strutturate. Il nostro Paese produce circa 4.000 tonnellate (escluso coriandolo) di piante officinali e 350 tonnellate di oli essenziali, in gran parte di agrumi (bergamotto). Importa almeno 40 mila tonnellate, fra piante officinali e derivati da prima trasformazione, e ne esporta circa 26 mila tonnellate, in buona parte con valore aggiunto. Il valore della produzione del comparto è stimato intorno a 235 milioni euro, riferito alla sola materia prima di trasformazione. Se si aggiunge l’export di derivati a valore aggiunto, si arriva a 1 miliardo euro (Fonte Fippo).
La sfida del comparto è oggi quella di uscire dalla dimensione di mercato di nicchia. Una nuova opportunità è data dal rinnovamento del quadro normativo introdotto dal decreto legislativo 75/18 che riconosce e sostiene la coltivazione delle piante officinali come attività agricola.
L’Italia si distingue poi per la tradizione erboristica: le erboristerie italiane sono una esperienza unica a livello europeo, con oltre 4.000 punti di vendita e un valore stimato di questo canale di circa 1 miliardo di euro.