“Un’edizione in netta ripresa con una strabiliante partecipazione di buyer e visitatori”. Così Paolo Bruni, presidente di Cso Italy, fa il bilancio di Fruit Attraction 2022, dove ha partecipato una collettiva composta da molte delle aziende di punta del made in Italy ortofrutticolo.
Le opinioni dei protagonisti
La crescita dei visitatori è il primo elemento che ha colpito molti protagonisti. Da Matteo Mazzoni, direttore commerciale Gruppo Mazzoni, a Ernesto Fornari, direttore generale Gruppo Apofruit, a Cristian Moretti, direttore generale Agrintesa, a Federica Scinocca, responsabile marketing Opera. In particolare quella dei visitatori esteri, come rilevano Rita Biserni, responsabile marketing, ed Enrico Bucchi, vicedirettore di Alegra e Alessandro Fornari, direttore generale Jingold.
“Le filiere più rappresentative del made in Italy ortofrutticolo riscuotono un buon interesse sui mercati esteri, in particolare quella del kiwi, delle pere e delle mele” sottolinea Augusto Renella, responsabile marketing e sviluppo Naturitalia”. “Noi vediamo un interesse delle aziende esportatrici molto maggiore che in passato. Dall’inizio della pandemia in poi la parte logistica, che concorre al costo di vendita finale, è diventata una parte sempre più cruciale per la competitività” fa notare Riccardo Martini, direttore generale Tramaco. “Come breeder vediamo che molti progetti di investimento sono in stand-by, ma a Fruit Attraction gli incontri sono stati molti, con operatori europei, neozelandesi e sudamericani” chiosa Dario Lezziero, international project manager Civ.