Tra i Saloni tematici di Macfrut 2023 una conferma è quello delle biosolution, un argomento sempre più al centro dell’interesse europeo in virtù anche degli obiettivi del Green Deal che prevedono tagli importanti ai prodotti di sintesi. A coordinare l’area è Agri2000 Net di Bologna. Roberto Sciolino ci spiega le novità.
Chiariamo che cosa sono le biosoluzioni.
Distinguiamo tre categorie. Ci sono i biostimolanti che vanno a stimolare i processi metabolici delle piante, aiutandole in condizione di stress. Poi c’è la categoria del biocontrollo, agrofarmaci che vanno a contrastare le problematiche biotiche delle colture, insetti e funghi principalmente. Poi la nutrizione speciale, ovvero i biofertilizzanti.
Perché stanno avendo questo successo?
Sono prodotti che vanno incontro alle richieste dell’Ue. Dal 2030 l’obiettivo ambizioso è il taglio del 50% degli agrofarmaci e del 20% dei fertilizzanti. Con le biosoluzioni si mettono sul mercato nuovi prodotti tecnici per l’agricoltura che mantengono la produzione e rispettano l’ambiente. Si sta passando dalla chimica di sintesi a prodotti naturali. Sono la tendenza perché è ciò che chiede il consumatore finale, a basso impatto ambientale, bio. E poi ci sono i paletti dell’Ue che ha fissato quegli obiettivi. Il futuro è questo, le aziende si devono adeguare al mercato.
Che tipo di proposte di prodotti arrivano?
Si punta molto sull’economia circolare, lo scorso anno abbiamo premiato un prodotto che derivava da scarti della barbabietola da zucchero. Ci sono molte soluzioni di origine vegetale, da estratti, polveri naturali. Un obiettivo è creare sinergie tra i vari Saloni, per esempio quello con le erbe e spezie è un’opportunità per chi fa biosolution. Sarà un tema del futuro.
A Macfrut 2023 ci saranno 51 aziende espositrici che producono biosolution, quasi il doppio dello scorso anno.
Questo è un grande successo. Da notare anche l’incremento della presenza estera. Ci sono aziende francesi, spagnole, tedesche e anche distributori di prodotti di altre aziende, anche americane. La rappresentanza italiana è massiccia, circa una trentina. La loro presenza è diffusa su tutta Italia, Calabria, Toscana, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia. È aumentata la partecipazione e sono stati venduti più spazi, più di 1200 metri contro gli 700 dello scorso anno. Ci sono tante conferme e tante new entry. Macfrut è sempre più una fiera internazionale.
Perché un focus sul kiwi con il Biosolutions International Congress?
Il kiwi è una coltura che ha grande interesse economico, sia il verde che giallo. Con questo convegno (il 4 maggio, Sala Neri ore 10,30) si vuole approfondire le problematiche agronomiche a livello italiano ma non solo. Tecnici della produzione parleranno delle principali problematiche agronomiche, le malattie principali, come la moria. C’è poi la necessità del mercato di avere una buona pezzatura, il problema dei cambiamenti climatici, siccità, stress da temperatura. Ci saranno due relatori italiani, Francesco Gambi di Agrintesa e Fabio Marocchi di Apofruit ed esteri, un relatore dalla Spagna, uno dal Cile. E si metteranno poi in evidenza alcune aziende che presentano biosolution.
Come funziona l’Innovation Award?
L’Innovation Award quest’anno assegnerà premi che verranno consegnati il giorno dell’inaugurazione il 3 maggio alle 12,30 da parte del ministro Lollobrigida.
Come si presenta il mercato delle biosolution e che ruolo ha l’Italia?
Vista la carenza di mezzi tecnici disponibili, in conseguenza dell’entrata in vigore delle nuove normative europee, il mercato delle biosolution è in continua ascesa. L’Italia ha un ruolo fondamentale visto il gran numero di aziende che vi operano.