Agricola Lusia, gli specialisti certificati degli agrumi #vocidellortofrutta

L’azienda è partner della gdo: in arrivo nuovi prodotti sul modello vincente iSuccosi

Agricola Lusia, arance iSuccosi, fase produzione
Agricola Lusia, arance iSuccosi

Certificazioni chiare, che coprano l’intero ciclo produttivo. Agricola Lusia lavora incessantemente per offrire un servizio sempre più completo e performante ai propri clienti della gdo, come principale partner per “gli specialisti degli agrumi”.

A oggi quattro certificazioni 

Maria Trivisano, responsabile qualità Agricola Lusia
Maria Trivisano, responsabile qualità Agricola Lusia

“Sono quattro le certificazioni conseguite e hanno un filo conduttore -spiega Maria Grazia Trivisano, responsabile qualità di Agricola Lusia-. Si basa su tre aspetti: qualità, sicurezza alimentare e requisiti legali. Il mercato è sempre più competitivo, esigente e normato. Sono certificazioni volontarie, ma che la gdo, nostro principale cliente, richiede. Ci sono norme stringenti in tema Hccp, trattamenti fitosanitari, etichettatura, qualità e tracciabilità del prodotto”.

Mediante lo standard Ifs (International Featured Standards), certificazione che viene rinnovata ogni anno, Agricola Lusia garantisce e documenta un livello eccellente di qualità e sicurezza alimentare. “L’Ifs food risponde per la conformità di prodotto e di processo. Assicuriamo qualità e sicurezza alimentare: tutte le fasi, dall’acquisto alla vendita del prodotto, sono monitorate. Abbiamo uno standard di qualità alto, comprovato dal mantenimento della certificazione Ifs in higher level. Il tema della cultura della sicurezza alimentare, ambientale e la formazione del personale hanno come fine ultimo garantire al consumatore finale l’integrità dei prodotti”.

Attraverso lo standard Coc si garantisce poi che il prodotto venduto come Global Gap-Coc provenga da produttori e aziende certificate Global Gap. Agricola Lusia con questa certificazione è in grado di garantire il mantenimento di tale requisito per tutta la filiera. “Attraverso la catena di custodia, assicuriamo al cliente la tracciabilità dell’intera filiera, dalla produzione agricola presso aziende certificate Global Gap alle fasi successive di segregazione, manipolazione, condizionamento e distribuzione. Trattasi di uno standard che si basa su buone pratiche agricole, che offre prodotti di qualità, sicuri e tracciati”.

Circa il 10% della produzione di Agricola Lusia ha poi la certificazione biologica, tramite cui si documenta il raggiungimento e il mantenimento degli standard imposti dall’Ue, finalizzati alla tutela ambientale, del prodotto e del consumatore, all’agricoltura sostenibile e al divieto dell’utilizzo di fertilizzanti sintetici e sostanze chimiche.

L’azienda è poi entrata a far parte dei confezionatori del Limone di Siracusa Igp e rispetta un disciplinare emanato dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. L’Indicazione geografica protetta è riservata ai limoneti appartenenti alla cultivar “femminello”, la cui zona di coltivazione abbraccia l’area del Siracusano.

A Macfrut con iSuccosi

iSuccosi Agricola Lusia
iSuccosi Agricola Lusia

Quasi la totalità del fatturato di Agricola Lusia è sviluppato in Italia attraverso insegne della gdo. Gli agrumi sono il core business, sia per l’emisfero Nord che Sud. Con il progetto iSuccosi l’azienda ha portato innovazione nella categoria coinvolgendo il mondo accademico. “Saremo a Macfrut (pad. b5, stand 075) proprio con uno stand dedicato ai Succosi -dichiara Marcello Porrello, direttore commerciale di Agricola Lusia-. Dopo il test pilota in cui ci siamo aperti alla gdo nazionale, a Berlino c’è stato l’ulteriore passo con l’internazionalizzazione, con richieste dall’emisfero Sud e Nord. Nel primo anno di apertura siamo passati da una a cinque insegne, con un exploit di un milione e mezzo di euro per un solo item nel corso di sei mesi”.  Sull’onda di questo successo sono attese novità. “Ci saranno altri tre prodotti che verranno lanciati nel corso o dopo l’estate e ricalcano fondamentalmente la matrice dei Succosi. C’è uno studio congiunto con realtà accademiche e professionali. Un progetto che non si veste di marketing ma che parte da una necessità specifica del consumatore e vede premiato un uso specifico, una caratteristica”.

Il mercato estivo dei limoni: il Sudafrica bilancia il crollo dell’Argentina

Marcello Porrello, direttore commerciale Agricola Lusia
Marcello Porrello, responsabile commerciale Agricola Lusia

Le alte temperature autunnali hanno condizionato la produzione invernale di agrumi. “Sui limoni gli effetti sono stati ben visibili sull’areale di Siracusa e hanno comportato meno volumi e mancanza di pezzatura adeguata, con distorsioni in termini di pricing. In queste settimane si avvia la raccolta dell’ultimo primofiore, a chiusura della stagione invernale e c’è una rincorsa alla vendita, che penalizza il produttore sul prezzo al ribasso. A maggio inoltrato si sentirà la mancanza del primofiore nazionale e con la pochezza di bianchetto assisteremo a un costante rialzo esponenziale dei prezzi. Quest’anno è venuto meno anche un importante player come quello turco per problemi fitosanitari prima e posizione aggravata dai noti disastri naturali poi. Nella stagione estiva assisteremo a una diminuzione ancora più massiva di limoni dall’Argentina, un tempo primo player come esportazioni in Europa a causa delle limitazioni dell’Ue in tema di controllo della diffusione dei patogeni. C’è un’esasperazione dei costi e tanti player non spediscono quest’anno in Europa. Importeremo principalmente dal Sudafrica che negli ultimi anni ha decuplicato la propria produzione”.

Rischio speculazioni dalla Spagna sul mercato delle arance

Sede aziendale Agricola Lusia
Sede Agricola Lusia

La produzione italiana di arance è stata a due facce. “Si stanno sviluppando areali in Calabria, Basilicata e Puglia, grazie a nuove varietà e impianti, soprattutto per le Navel che hanno registrato buone performance. Deludente invece la campagna delle arance pigmentate siciliane, tarocco in particolare: meteo e alte temperature hanno portato minori volumi e mancanza di shelf-life”. Ma è la situazione internazionale a preoccupare la campagna estiva. E ancora una volta sono le limitazioni Ue a innescare criticità. “Oltreoceano il Sudafrica fa da principe. Ma lo scorso anno l’Ue ha imposto nuove restrizioni (cold treatment) per cui i frutti devono essere necessariamente sottoposti al trattamento del freddo, circa 2 gradi nel trasporto navale che dura un mese, sempre per scongiurare il rischio patogeni, quando invece le temperature erano solitamente 6-8 gradi. Questo impone un aumento dei costi e diminuzione della shelf-life. Ci sarà pertanto meno prodotto del Sudafrica in Europa nella prima parte di campagna e ne approfitterà la Spagna, che produce quasi 9 mesi su 12 (eccetto luglio-agosto e settembre). Sono attese grosse speculazioni sul Valencia spagnolo che tra un paio di settimane dovrebbe già essere disponibile. Il mercato Ue è diventato difficile per i produttori in termini di restrizioni sanitarie e il guadagno è lontano da quello ottenuto con Far East, Hong-Kong o Middle East che non le hanno”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome