Un inverno colorato di arancione e di rosso

La campagna delle arance 2024-2025 tra fiducia e segnali incoraggianti

Immagine generata dall'Ai di Copilot

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Sta prendendo il via con una certa dose di ottimismo la campagna 2024-2025 delle arance nelle principali regioni produttrici italiane: la siccità dell’ultima estate e le malattie come l’inverdimento degli agrumi hanno inciso, sì sul raccolto, che ha visto una perdita di circa il 17,51% dei volumi, cifra ben superiore al calo complessivo degli agrumi attestatosi su di un -12,32%. Ma non tanto da compromettere la stagione e questo per due motivi ben precisi: la qualità notevole del prodotto e il prezzo al mercato schizzato letteralmente alle stelle per via sia di una campagna cominciata in lieve ritardo sia a causa dello scarsissimo raccolto registrato in Brasile la scorsa estate, che avrebbe lasciato ben presto il mercato quasi sguarnito.

Tra le campagne che hanno preso il via per prime c’è senza dubbio quella dell’Arancia di Ribera Dop, una delle eccellenze dell’agrumicoltura siciliana nonché l’unica arancia Dop presente nel panorama europeo. “La stagione dell’Arancia di Ribera Dop -spiega Paolo Parlapiano, responsabile marketing e vendite di Parlapiano Sicilia-, è iniziata lo scorso 18 novembre e promette di non fare rimpiangere l’enorme successo di quella passata, quando abbiamo lavorato oltre 9 tonnellate di prodotto Dop su quasi 25 tonnellate di lavorato complessivo confermandoci leader nella commercializzazione di questa eccellenza agrumicola siciliana. La nuova annata si presenta al meglio grazie all’acquisizione di nuovi clienti tra cui una delle più importanti catene della gdo italiana. Il consumatore si dimostra sempre attento e alla ricerca di tipicità regionali di origine protetta, come appunto la prestigiosa Arancia di Ribera Dop”.

Giunta alla quarta generazione, Parlapiano Sicilia vanta una produzione sostenuta da moderne e tecnologiche attrezzature per la lavorazione e la selezione elettronica dei frutti. Inoltre, la Parlapiano Fruit è certificata Ifs, Global Gap (Grasp) e Bio. La sua principale referenza, l’Arancia di Ribera Dop, è un’arancia a polpa bionda, facile da sbucciare, dolce e piacevolmente croccante grazie al perfetto equilibrio tra la parte morbida e fibrosa. Si produce nella zona di Ribera fin dal 1930, grazie al clima ideale, all’ottima qualità delle acque irrigue e dei terreni, un territorio unico e ineguagliabile, attraversato da due fiumi, si estende su una vallata racchiusa dai Monti Sicani nella parte Nord e dal mare nella parte Sud.

Nemmeno sull’altra sponda dello stretto, in Calabria, le cose paiono andare male. Al contrario l’agrumicoltura calabrese, generalmente concentrata su limoni e clementine, pare avere scoperto il potenziale di determinate tipologie di arancia: “Siamo di fronte a una stagione sufficientemente positiva -sottolinea Anita Minisci, direttore commerciale dell’Op Carpe Naturam- con buoni livelli qualitativi appena moderati da calibri tendenzialmente medio-piccoli. Abbiamo allungato il calendario produttivo sia per quanto riguarda le Navel bionde che le Navel rosse, una tipologia relativamente nuova che sta facendo grande breccia sul mercato. Si tratta di arance Caracara, una sottovarietà californiana della Navel a polpa rossa, delle quali prevediamo un raccolto fra le 2mila e le 3mila tonnellate, interamente da produzioni biologiche e biodinamiche con certificazione Naturland e Demeter”.

Parte del merito di questa campagna interessante risiede nell’uso sapiente delle risorse idriche, che hanno limitato gli effetti della siccità estiva. Per questo anche se la clementina rimane il primo prodotto dell’agrumicoltura calabrese la produzione di arance sta iniziando a riscuotere sempre maggiore apprezzamento sui principali mercati europei, specie in un’annata in cui invece Spagna e altre regioni italiane sono state colpite dalla carenza d’acqua. Una situazione che in futuro potrebbe anche condurre all’ottenimento di una certificazione d’origine, magari valorizzando alcune varietà autoctone del territorio come ad esempio l’Arancia Bionda di Trebisacce, una De.Co caratterizzata da calendario tardivo – è disponibile fino a giugno – e da particolare succosità.

Anche nell’areale del catanese, dove vengono prodotte arance sia rosse che bionde, le prospettive lasciano ben sperare: “Dalla stagione, iniziata con le varietà di arancia bionda -esordisce Alessandro Barbera, titolare e direttore generale del Gruppo Barbera- ci aspettiamo un prodotto di qualità ma che si presenta con una pezzatura più piccola a causa della prolungata siccità e delle alte temperature registrate durante l’estate e l’autunno. La parola d’ordine per le produzioni e i prodotti del gruppo Barbera è qualità. Al consumatore vogliamo offrire il meglio della Sicilia, prodotti sani e genuini coltivati nel pieno rispetto della natura e che regalino un’esperienza di gusto pienamente soddisfacente”.

Anche in questa stagione Barbera offre ai propri clienti una doppia referenza: le arance e del Gruppo vengono proposte con una separazione tra le arance da tavola, con calibri medio-grandi e ideali da mangiare a spicchi, e quelle da succo, con calibri piccoli e perfette per la spremuta.

Una separazione che nel resto d’Europa è già in uso da anni, un modo per dare un suggerimento di acquisto al consumatore, per orientarlo nella scelta: così le arance da tavola sono diventate le Gustose Barbera, quelle da spremuta le Succose Barbera, confezionate in reti girsac dove le bande sono state ridisegnate per essere in linea con i nuovi marchi.

Un’impostazione che a quanto pare viene apprezzata tanto dal consumatore finale quanto dagli addetti alle vendite: “La qualità – conclude Barbera – è un elemento chiave per la soddisfazione della domanda per questo puntiamo sulla qualità totale della nostra offerta.

Qualità del frutto, qualità nel servizio, qualità nella relazione con i clienti. Collaboriamo con successo con le principali catene della grande distribuzione europea ed internazionale e serviamo oggi oltre 30 paesi. La flessibilità produttiva e commerciale, affinata nel corso degli anni, ci consente oggi di rispondere al continuo evolversi delle esigenze del mercato e dei clienti”.

 

A winter colored in orange and red

The 2024-2025 orange campaign between confidence and encouraging signs

The 2024-2025 orange campaign is starting with a certain amount of optimism in the main Italian producing regions: the drought of last summer and such diseases as greening of citrus fruits have affected the harvest, which has seen a loss of about 17.51% of volumes, a figure well above the overall decline of citrus fruits, which stood at -12.32%; but not so much as to compromise the season and this for two very specific reasons: remarkable quality of the product and market price, which has literally skyrocketed due to both a campaign that began slightly late and the very poor harvest recorded in Brazil last summer, which would have soon left the market almost bare.

Among the campaigns that started first, there is undoubtedly that of PDO Ribera Orange, one of the excellences of Sicilian citrus growing, as well as the only PDO orange present in the European panorama. Paolo Parlapiano, marketing and sales manager of Parlapiano Sicilia, explained: ‘The season concerning PDO Ribera Orange began last November 18th and promises not to make us regret the enormous success of the past one, when we processed over 9 tons of PDO product out of almost 25 tons of total processed, confirming ourselves as leaders in the marketing of this Sicilian citrus excellence. The new year presents itself at its best, thanks to the acquisition of new customers, including one of the most important chains of the Italian large-scale retail trade. The consumers are always attentive and looking for regional specialties of Protected Origin, such as the prestigious PDO Ribera Orange’.

Now in its fourth generation, Parlapiano Sicilia boasts a production supported by modern and technological equipment for the processing and electronic selection of the fruit. Furthermore, Parlapiano Fruit boasts Ifs, Global Gap (Grasp), and Bio certifications. Its main reference, PDO Ribera Orange, is an orange with blond pulp, easy to peel, sweet and pleasantly crunchy, thanks to the perfect balance between soft and fibrous parts. It has been produced in the Ribera area since 1930, thanks to the ideal climate, the excellent quality of the irrigation water and the land, a unique and unparalleled territory, crossed by two rivers, extending over a valley enclosed by Sicani Mountains in the North and by the sea in the South.

Things do not seem to go badly even on the other side of the strait, in Calabria. On the contrary, Calabrian citrus growing, generally concentrated on lemons and clementines, seems to have discovered the potential of certain types of orange. Anita Minisci, commercial director of Carpe Naturam PO, underlined: ‘We are facing a sufficiently positive season, with good quality levels just moderated by generally medium-small calibers. We have extended the production calendar for both blond Navels and red Navels, a relatively new type that is making a great inroad on the market. These are Caracara oranges, a Californian sub-variety of red-fleshed Navel, of which we expect a harvest between 2,000 and 3,000 tons, entirely from organic and biodynamic production with Naturland and Demeter certification’.

Part of the credit for this interesting campaign lies in the wise use of water resources, which have limited the effects of the summer drought. For this reason, even if clementines remain the first product of Calabrian citrus growing, the production of oranges is starting to gain increasing appreciation on the main European markets, especially in a year in which Spain and other Italian regions have been hit by water shortages. We are talking about a situation that in the future could also lead to obtaining a certification of origin, perhaps enhancing some native varieties of the territory, such as Blond Orange of Trebisacce, a De.Co (municipal denomination of Origin) characterized by a late calendar – it is available until June – and by particular juiciness.

Even in the Catania area, where both red and blond oranges are produced, the prospects are promising. Alessandro Barbera, owner and general manager of Barbera Group, explained: ‘During this season, which began with blond orange varieties, we expect a quality product, but with a smaller size due to the prolonged drought and the high temperatures recorded during the summer and autumn. The watchword for productions and products of Barbera group is quality. We want to offer our consumers the best of Sicily, healthy and genuine products grown in full respect of nature and that give an experience of fully satisfying taste’.

During this season, too, Barbera offers its customers a double reference: the oranges of the Group are offered with a separation between table oranges, with medium-large sizes and ideal for eating in segments, and juice oranges, with small sizes and perfect for squeezing. This separation has already been in use in the rest of Europe for years and is a way to give a purchase suggestion to the consumers, to guide them in their choice: thus, table oranges have become ‘Gustose (Tasty) Barbera’; juice oranges ‘Succose (Juicy) Barbera, packaged in girsac nets where the bands have been redesigned to be in line with the new brands.

It seems that this approach is appreciated by both end consumer and sales staff. Barbera added: ‘Quality is a key element for satisfying demand, this is why we focus on the total quality of our offer. Quality of the fruit, quality of service, quality of customer relations. We successfully collaborate with the main European and international large-scale retail chains and today serve over 30 Countries. Our production and commercial flexibility, refined over the years, allows us today to respond to the continuous evolution of the market and customer needs’.

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