Gli alimenti plant based, in Italia, non sono una moda passeggera, ma rappresentano una scelta consapevole del consumatore. È quanto emerge dalla ricerca “Prodotti a base vegetale: motivazioni di acquisto e core target” (condotta da Niq per il Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food), che indaga i motivi di acquisto e il profilo dei consumatori di questo comparto.
“Gli alimenti plant based -conferma Sonia Malaspina, presidente del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food- esprimono una volontà e una decisione meditata da parte della clientela, alla quale le nostre aziende rispondono realizzando prodotti di qualità, versatili, buoni e semplici da preparare”. Secondo Malaspina, inoltre, il mercato dei prodotti plant based negli ultimi anni è cresciuto, ed è destinato a svilupparsi ulteriormente, per una ragione molto chiara: è una proposta alimentale che incontra e appaga le richieste di una fetta importante di consumatori.
Diamo un occhio ai numeri per capire l’entità del fenomeno: il 69% delle famiglie -pari a 17,7 milioni di nuclei familiari, e a 20,8 milioni di persone- consuma prodotti a base vegetale e quasi 1 famiglia su 2 (47%) li compra abitualmente.
C’è un consenso diffuso da parte degli italiani anche verso tutte le categorie del comparto, a partire dal segmento dei ‘secondi vegetali’ (dai burger agli affettati vegetali, ai sostituti dei formaggi), che risultano la tipologia di prodotti più acquistati dai nostri connazionali.
Li portano in tavola ben 13 milioni di famiglie (51% del totale) e lo fanno circa 1 volta alla settimana. 10,7 milioni di famiglie (42%) acquistano ‘bevande vegetali’ con un frequenza di almeno 2 volte alla settimana.
Più contenuto invece il numero di famiglie che comprano ‘alternative vegetali allo yogurt’; parliamo di 4,3 milioni (17%), con una frequenza di consumo di oltre 1,4 volte alla settimana, e un target un po’ più femminile (54% delle donne vs. 46% degli uomini). Infine, sono 3,4 milioni le famiglie (pari al 13% di quelle italiane) che scelgono “dessert e gelati vegetali”; all’interno di questo segmento, il gusto, il prezzo e la promozione sono i principali motivi di acquisto.
Le famiglie acquirenti non occasionali di prodotti a base vegetale -circa 12,2 milioni- risultano più concentrate nel nord Italia (l’area raccoglie il 50% del target). Mentre il centro ed il sud Italia rappresentano, ciascuno, circa ¼ del totale degli acquirenti abituali. Si tratta di persone con un’età media compresa fra i 25 ed i 54 anni, che vivono prevalentemente in nuclei familiari medio-grandi, in cui il responsabile acquisti è in età centrale (fra i 45 ed i 50 anni) e con figli dagli 11 anni in avanti. Sono, inoltre, persone alla ricerca di cibi e bevande con garanzie di caratteristiche nutrizionali e gusto.
Il consumo di prodotti plant based è vissuto da gran parte degli italiani all’insegna di uno stile di vita alimentare vario ed equilibrato, che include anche le proteine animali: in media 2 famiglie su 3 (66%) comprano gli alimenti a base vegetale in alternativa a quelli a base di proteine animali. Da evidenziare, infine, come la tendenza all’acquisto di questi prodotti riguardi trasversalmente tutte le famiglie, e non solo quelle dove si segue una dieta vegana o vegetariana.
Gli italiani che consumano abitualmente cibi vegetali hanno in generale una propensione ad acquisti sostenibili: più di 1 su 2, quando fa la spesa, cerca prodotti che rispettano l’ambiente ed etici, mentre per il 53% vale la pena spendere di più per referenze con una maggiore impronta ecologica. In questo senso, i prodotti plant based vengono apprezzati dalla clientela anche perché sono vicini all’ambiente, dato che i loro ingredienti base sono sostenibili.
Nella fattispecie, ricorda Unione Italiana Food, la produzione degli ingredienti vegetali richiede un impiego inferiore di risorse naturali, come suolo, acqua ed energia, rispetto alle altre tipologie di alimenti, e provoca basse emissioni di gas serra.
Plant-based products: 7 out of 10 families consume them
This category is appreciated by 17.7 million families, half of whom are non-occasional buyers. Plant-based second courses are the best performers
Plant-based foods, in Italy, are not a passing fad, but represent a conscious choice made by consumers. This is what emerges from the research ‘Plant-based products: purchase motivations and core target” (carried out by NielsenIQ for the Plant-based products Group of Unione Italiana Food), which investigates both purchase motivations and profile of consumers in this sector.
Sonia Malaspina, president of the Plant-based products Group of Unione Italiana Food, confirmed: ‘Plant-based foods express a will and a thoughtful decision on the part of customers, to which our companies respond by creating quality, versatile, tasty, and easy-to-prepare products’. According to Malaspina, moreover, the market concerning plant-based products has grown in recent years, and is destined to develop further, for a very clear reason: it is a food proposal that meets and satisfies the demands of a significant portion of consumers.
Let us take a look at the numbers to understand the extent of the phenomenon: 69% of families – equal to 17.7 million households, and 20.8 million people – consume plant-based products and almost 1 in 2 families (47%) buy them regularly. In addition, there is widespread consensus among Italians for all categories of the sector, starting with the segment of ‘vegetable second courses’ (from burgers to vegetable cold cuts, to cheese substitutes), which are the type of products most purchased by our compatriots. 13 million families bring them to the table (51% of the total) and they do so approximately once a week. 10.7 million families (42%) buy ‘vegetable drinks’ with a frequency of at least twice a week. The number of families who buy ‘vegetable alternatives to yogurt’ is more limited; we are talking about 4.3 million (17%), with a consumption frequency of over 1.4 times a week, and a slightly more female target (54% of women vs. 46% of men). Finally, there are 3.4 million families (equal to 13% of Italian families) who choose ‘vegetable desserts and ice creams’; within this segment, taste, price, and promotion are the main reasons for purchasing.
Families who are not occasional buyers of plant-based products – approximately 12.2 million – are more concentrated in Northern Italy (this area collects 50% of the target), while Central and Southern Italy represent approximately 1/4 respectively of the total number of regular buyers. They are people with an average age between 25 and 54, who live mainly in medium-large families, where the purchasing manager is in the middle age (between 45 and 50 years old), and with children aged 11 and over. They are also people looking for foods and drinks with guaranteed nutritional characteristics and taste.
The consumption of plant-based products is experienced by most Italians in the name of a varied and balanced dietary lifestyle, which also includes animal proteins: on average 2 families out of 3 (66%) buy plant-based foods as an alternative to those based on animal proteins. Finally, it should be highlighted that the trend towards purchasing these products concerns all families across the board, and not just those choosing a vegan or vegetarian diet.
Italians who regularly consume plant-based foods generally have a propensity for sustainable purchases: more than 1 in 2, when shopping, look for products that respect the environment and are ethical, while 53% think it is worth spending more for products with a greater ecological footprint. In this sense, plant-based products are also appreciated by customers because they are close to the environment, given that their basic ingredients are sustainable. In particular, as Unione Italiana Food points out, the production of plant-based ingredients requires less use of natural resources, such as soil, water and energy, compared to other types of food, and causes low greenhouse gas emissions.