Che il prodotto fragole sia sempre più importante per la gdo, non tanto per i volumi di vendita espressi (anche se non sono pochi) quanto per l’attrattiva a livello di scaffale, lo si evince dal progressivo anticipo della stagionalità da parte dei retailer, che inserisce referenze e spazi dedicati anche importanti, già da fine gennaio per continuare fino alle festività natalizie dove il prodotto assume connotazioni luxury. C’e da dire che negli ultimi anni, grazie all’innovazione portata avanti dai breeder, il prodotto ha perso il suo profilo “unbranded” (almeno quello italiano) e ha guadagnato credibilità agli occhi e al palato del consumatore grazie a varietà e brand che hanno saputo imporsi sul mercato per qualità e caratteristiche.
A livello di consumi purtroppo gli ultimi due anni hanno avuto andamenti negativi. Il 2023 ha visto un calo dei volumi consumati di prodotto fresco e domestico arrivato a circa 81 mila tonnellate di fragole, un volume inferiore del -4% rispetto al 2022. Una situazione che si è replicata anche nel corso del 2024. La contrazione delle quantità è stata, inoltre, accompagnata dall’aumento del prezzo medio di acquisto attestatosi sui 4,79 euro per kg di prodotto, un importo superiore del +11% sull’annata precedente.
Una progressione sui prezzi partita nel 2019, conseguenza degli effetti inflattiva, ma anche del miglioramento qualitativo del prodotto disponibile sul mercato che ha visto il consolidarsi di referenze premium, con varietà apprezzabili dal punto di vista palatale, un po’ in tutti i canali di vendita.
Italia: superfici in diminuzione, il Meridione mantiene la leadership
Nel 2024, gli investimenti italiani destinati alla coltivazione della fragola in coltura specializzata registrano una lieve diminuzione (-1% sul 2023) totalizzando circa 4.070 ettari. L’84% degli impianti complessivi è realizzato in coltura protetta, mentre il restante 16% viene coltivato in campo aperto. Salgono di un punto percentuale le superfici in serra mentre scendono del 6% quelli in pieno campo.
Stabili gli investimenti complessivi nelle aree del Sud Italia che rappresentano il 65% del totale nazionale con quasi 2.650 ettari (dati 2024).
Basilicata (1.030 ettari) e Campania (1.080 ettari + 3%) tengono la leadership produttiva con il 52% del totale Italia. Sicilia e Calabria registrano cali del -6% e del – 10% rispetto al 2023 e così anche il Nord che vede una flessione delle superfici di tre punti percentuali rispetto alla stagione precedente con un totale che si ferma a circa 920 ettari (23%).
Contenuta la diminuzione delle superfici in Emilia Romagna ( -1%), mentre le altre regioni vocate registrano un -3% in Piemonte e nel complesso del Trentino-Alto Adige un -6%, con la provincia di Bolzano che perde 10 ettari nel passaggio dal 2023 al 2024 e la provincia di Trento che registra un calo di tre punti percentuali. Va meglio il Veneto, l’unica regione del Nord Italia con numeri in positivo (+2%). In lieve ascesa le regioni del Centro Italia, che aumentano gli areali produttivi del 2% rispetto al 2023, con 500 ettari complessivi coltivati in coltura specializzata.
Consumi: calo dei consumi e dell’indice di penetrazione
Le fragole si posizionano bene nella classifica degli acquisti per specie a volume (12° posto), un risultato importante se consideriamo che gli acquisti sono concentrati in soli tre mesi all’anno e che il consumatore porta a casa mediamente 0,74 Kg di prodotto per singolo acquisto.
Nell’ambito dei consumi, quello che colpisce rispetto al passato, è il calo dell’indice di penetrazione che scende al 68% (nel 2021 era al 74%). Oltre a segnare una diminuzione delle famiglie acquirenti, si registra anche un calo del consumo annuo, passato dai 4,92 kg del 2022 ai 4,69 kg del 2023. Il dato positivo – la crescita della spesa media per famiglia che sale nonostante la contrazione dei volumi attestandosi a 22,46 euro, purtroppo è dovuto solo all’aumento dei prezzi.
Interessante anche l’analisi geografica che rileva importanti differenze di penetrazione del prodotto fra le regioni settentrionali e quelle meridionali, dove nel Nord Est ed Ovest il valore è al 74%, al Centro + Sardegna scende al 71%, ed infine nelle regioni del Sud e Sicilia la percentuale precipita al 56%. Qui il dato si somma anche al più importante calo di acquisto per singola famiglia acquirente passato da 3,56 a 3,31 kg contro un Nord Est che si ferma a 5,05 kg e un più virtuoso Nord Ovest con 5,40 kg per famiglia
Le fragole rimangono ancora un frutto legato alla stagionalità infatti, circa il 90% dei volumi acquistati dalle famiglie nel corso dell’anno, è di pertinenza dei mesi che vanno da marzo a maggio quando si concentrano la maggior parte degli acquisti (67 su 81 mila le tonnellate totali).
Canali di vendita: salgono i discount
Come per il resto dell’ortofrutta, anche per le fragole, la grande distribuzione è il luogo preferito per gli acquisti. Nel corso del 2023, qui si è concentrato l’85% delle quantità totali acquistate per il consumo fresco e domestico. Una quota in costante crescita, visto che nel 2019 la Gdo rappresentava il 78% del totale.
I supermercati veicolano quasi la metà di tutte le fragole vendute fresche in Italia con il 49% del totale, pari a quasi 40 mila tonnellate, una quantità in leggero calo (-2%) sul 2022.
La seconda fonte d’acquisto per importanza è quella dei discount con il 25% delle quote con 20 mila tonnellate e un incremento sull’anno del +7%. Scendono invece gli ipermercati del -14% posizionandosi a circa 7.500 tonnellate che rappresentano il 9% del totale e superette che si fermano al 2%. Male i canali tradizionali in particolare mercati ambulanti e rionali dove nel giro di cinque anni hanno praticamente dimezzamento i volumi.
Sui mercati esteri dominano Turchia e Spagna
La nostra bilancia commerciale si mantiene negativa come per le annate precedenti, con un export che si ferma a circa 11.600 tonnellate (-1%) per un corrispettivo a valore che si aggira fra 32 e 45 milioni di euro e un import pari a 24.300 tonnellate, in diminuzione del 30% rispetto al 2022.
Per quanto riguarda l’origine, le fragole arrivano per il 98% dai Paesi dell’UE27. Il nostro principale fornitore è, senza alcun dubbio, la Spagna, con una quota a volume dell’80%, tuttavia, le importazioni dal 2019 al 2023 si sono quasi dimezzate, passando da 40 a 24 mila tonnellate. Seguono la Germania, Francia, Paesi Bassi, Grecia e tra i Paesi extra UE Egitto e Albania.
A livello produttivo, la Turchia, con oltre 700 mila tonnellate e la Spagna con 325.000 tonnellate (6.432 ettari circa in crescita del 2%) guidano la classifica dei produttori. L’Italia, con un potenziale di poco superiore a 100 mila tonnellate è superata da Germania e Polonia, mentre resta davanti a Grecia, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Serbia.
Strawberries: consumptions are decreasing, prices are rising
Thanks to the work carried out by breeders, some brands that are becoming a reference for consumers have been introduced
This product is increasingly important for large-scale retail trade, not so much for the sales volumes expressed (even if they are not small) as for the attractiveness on the shelf: it is evident from the progressive anticipation of seasonality by retailers, who insert references and dedicated spaces, even important ones, already from the end of January, and continue until the Christmas holidays, where this product takes on luxury connotations. It must be said that in recent years, thanks to the innovation brought forward by breeders, the product has lost its ‘unbranded’ profile (at least the Italian one) and has gained credibility in the eyes and taste of the consumer thanks to varieties and brands that have been able to establish themselves on the market thanks to their quality and characteristics.
In terms of consumption, unfortunately, the last two years have had negative trends. 2023 saw a drop in the volumes consumed of fresh and domestic product, reaching approximately 81 thousand tons of strawberries, with a decrease by -4% in volume compared to 2022. This situation was also replicated during 2024. The contraction in quantities was also accompanied by an increase in the average purchase price, which stood at 4.79 Euros per kg of product, +11% higher than the previous year. This progression in prices began in 2019, as a consequence of the inflationary effects, but also of the qualitative improvement of the product available on the market, which saw the consolidation of premium references, with varieties that are appreciable in terms of taste, in almost all sales channels.
Italy: decreasing surfaces, the South of the Country maintains the leadership
In 2024, Italian investments destined for the cultivation of strawberries in specialized crops recorded a slight decrease (-1% compared to 2023), totaling approximately 4,070 hectares.
84% of the total plants are made in protected cultivation, while the remaining 16% are grown in open fields. Greenhouse surfaces increased by one percentage point, while those in open fields decreased by 6%.
Overall investments are stable in the areas of Southern Italy, which represent 65% of the national total with almost 2,650 hectares (2024 data).
Basilicata (1,030 hectares) and Campania (1,080 hectares, + 3%) maintain the production leadership, with 52% of the Italian total. Sicily and Calabria recorded drops by -6% and -10% compared to 2023 and so does the North of the Country, which sees a drop in terms of surfaces by three percentage points compared to the previous season, with a total of around 920 hectares (23%).
The decrease concerning areas in Emilia Romagna was limited (-1%), while the other regions with a vocation for this product recorded -3% in Piedmont and -6% in Trentino-Alto Adige as a whole, with the province of Bolzano losing 10 hectares in the transition from 2023 to 2024 and the province of Trento recording a decrease by three percentage points. Veneto is doing better, and it is the only region in Northern Italy with positive numbers (+2%). The regions of Central Italy are slightly rising, increasing their production areas by 2% compared to 2023, with a total of 500 hectares cultivated in specialized crops.
Decrease in consumptions and penetration index
Strawberries are positioned well in the ranking of purchases by species in volume (12th place), an important result, if we consider that purchases are concentrated in just three months of the year and that the consumer takes home an average of 0.74 kg of product per single purchase.
In terms of consumption, what is striking compared to the past is the drop in the penetration index, which falls to 68% (in 2021 it was 74%). In addition to marking a decrease in purchasing families, a drop in annual consumption was recorded: it went from 4.92 kg in 2022 to 4.69 kg in 2023. The positive data – the growth in average spending per family, which rises despite the contraction in volumes, reaching 22.46 Euros, is unfortunately only due to the increase in prices. The geographical analysis is also interesting: it reveals important differences in terms of product penetration between northern and southern regions, where in the North East and West of the Country the value is 74%, in the Center + Sardinia it drops to 71%, and finally in the Southern regions and Sicily the percentage plummets to 56%. Here the data is also added to the most significant drop in purchases per single purchasing family, which went from 3.56 to 3.31 kg, against North Eastern regions that stopped at 5.05 kg, and the more virtuous North Western ones with 5.40 kg per family.
Strawberries are still a fruit linked to seasonality, in fact, approximately 90% of the volumes purchased by families during the year concern the months from March to May, when most purchases are concentrated (67 out of 81 thousand total tons).
Sales channels: discount stores are on the rise
As it happens for the rest of fruit and vegetables, even for strawberries, large-scale distribution is the preferred place for purchases. During 2023, 85% of the total quantities purchased for fresh and domestic consumption were concentrated here. It is a constantly growing share, given that in 2019 large-scale retail trade represented 78% of the total.
Supermarkets transport almost half of all strawberries sold fresh in Italy with 49% of the total, equal to almost 40 thousand tons, a quantity in light decrease (-2%) compared to 2022.
The second most important source of purchase is that of discount stores with 25% of the shares, with 20 thousand tons and an increase throughout the year by +7%.
On the other hand, hypermarkets decreased by -14%, positioning themselves at around 7,500 tons, representing 9% of the total, and minimarkets stopped at 2%.
Traditional channels performed badly, in particular street and local markets, where volumes have practically halved in the space of five years.
Turkey and Spain dominate foreign markets
Our trade balance remains negative as in previous years, with exports stopping at around 11,600 tons (- 1%), for a value equivalent of between 32 and 45 million Euros and imports of 24,300 tons, with a decrease by 30% compared to 2022.
As for the origin, 98% of strawberries come from EU27 Countries. Our main supplier is, without a doubt, Spain, with a volume share of 80%, however, imports have almost halved from 2019 to 2023, going from 40 to 24 thousand tons. Germany, France, the Netherlands, Greece follow, and, among non-EU Countries, Egypt and Albania.
In terms of production, Turkey, with over 700 thousand tons, and Spain, with 325,000 tons (approximately 6,432 hectares, with an increase by 2%), lead the ranking of producers. Italy, with a potential of just over 100 thousand tons, is surpassed by Germany and Poland, while it remains ahead of Greece, the Netherlands, France, Belgium, and Serbia.