Segnali positivi dal comparto ortofrutticolo biologico nel 2024 che, dopo la contrazione dell’8% registrata nel corso del 2023, vede un recupero dei consumi. Un calo, quello del 2023, che è parte di una tendenza negativa che perdura ormai da alcuni anni, imputabile a fattori che coinvolgono dinamiche economiche, cambiamenti climatici e nuovi comportamenti di consumo.
Ma a fronte del dato positivo sui consumi, rimane la preoccupazione sui prezzi. Stando ai dati del Consumer Panel Services GfK elaborati da CSO Italy, il prezzo medio dei prodotti ortofrutticoli biologici ha raggiunto i 2,30 euro/kg, segnando un incremento del 9% rispetto all’anno precedente e del 24% rispetto a cinque anni fa.
Un aumento che ha portato ad un leggero incremento del volume di affari (+0,4%) per il comparto nel corso del 2023 portando la spesa a 1.174.517 milioni di euro, inferiore del -3% rispetto a cinque anni prima.
Le dinamiche del mercato italiano
L’evoluzione del comparto è chiara. Dopo la spinta dei consumi nel corso della pandemia, il comparto, come per la componente tradizionale, ha assistito ad un drastico rallentamento.
Nel nostro Paese, nel corso del 2023, è stata acquistata frutta e verdura biologica per un totale di 500 mila tonnellate, una quantità inferiore del -8% rispetto al già deficitario 2022.
Per quanto riguarda gli ortaggi, la situazione è anche più complicata rispetto alla componente frutticola, visto che nell’ultimo anno sono state acquistate 240 mila tonnellate di merce biologica, -11% rispetto al 2022 quando furono quasi 270 mila tonnellate, nel raffronto a cinque anni il differenziale sale al -24%.
Gli italiano comprano meno ortaggi quindi visto con una spesa in flessione del -1% nell’ultimo anno arrivando a 577 milioni di euro e del -3% a cinque anni quando la spesa fu di 594 milioni di euro.
In valori assoluti il deficit sull’anno è stato di oltre 40 mila tonnellate in meno, se allunghiamo il confronto a cinque anni il differenziale sale a 138 mila tonnellate.
La buona notizia nel 2023 arriva dall’indice di penetrazione delle referenze biologiche nelle case degli italiani, arrivato a quota 80%, una risalita ai livelli record del passato.
Per quanto riguarda i quantitativi, sulle tavole delle famiglie acquirenti sono arrivati mediamente 30 kg di ortofrutta bio, di questi 16 kg sono di frutta e 14 kg di ortaggi, in 5 anni si tratta complessivamente di 9 kg di ortofrutta in meno per famiglia.
Secondo i dati ogni famiglia investe per l’acquisto di frutta e verdura biologica circa 70€ totali, di questi per la frutta 38€ e 32€ per gli ortaggi, si tratta quindi mediamente di un investimento giornaliero per famiglia di circa 0,20€ circa.
La frutta biologica più performante
Banane e mele sono i prodotti più performanti del paniere bio con un incremento del +5% e +10% ciascuno. Del comparto bio piacciono pesche (+ 5%), nettarine (+ 7%), mandarini (+6%), avocado (+18%) e mango (+3%), visto che nell’ultimo anno hanno registrato un incremento dei volumi acquistati.
Segnali negativi invece da arance (-16%), clementine (-10%), limoni e uva (-9%), albicocche (-32%) ed ananas (-26%).
Sul fronte ortaggi, in generale, si rilevano quantitativi minore di verdure bio acquistati dalle famiglie italiane rispetto al biennio precedente.
Solo due specie, in particolare, registrano indici positivi ovvero zucchine e cetrioli biologici, rispettivamente con il +7% e +5%, mentre sono in negativo le patate -6% seguite dai pomodori -8% ed insalate -13%. Importanti anche le diminuzioni dei volumi acquistati di carote con il -10%, finocchi -4% e melanzane -6%.
I canali di vendita: tiene la Gdo, aumenta la quota discount,male i canali tradizionale
Diversamente da quanto accade per l’intero comparto, dove la grande distribuzione ricopre il 78% dei volumi, per la componente bio la percentuale si ferma al 56% dei volumi complessivi.
Gli acquisti di ortofrutta bio si fanno principalmente presso i supermercati con 178 mila tonnellate sul totale (36%), quantità inferiore del -5% del 2023 rispetto al 2022.
Discount sempre più protagonisti con 64 mila tonnellate (13% del totale) e volumi in aumento del +13% sull’anno anche grazie all’aumento dei punti vendita e alla profondità di offerta oltre che al prezzo più accessibile (2,18 euro/kg).
Nell’ambito della distribuzione moderna troviamo poi gli ipermercati con 31 mila tonnellate (6%) con una contrazione del -9% sull’annata precedente, mentre il restante 3% è diviso tra piccole superfici o superette con in calo del -18% per l’ultimo anno con un ammontare di 7.800 tonnellate.
Nell’ambito dei canali tradizionali le perdite sono ingenti: i mercati ambulanti e rionali che nel corso dell’ultimo anno in esame hanno rappresentato il 12% dei volumi totali, pari a oltre 58.000 tonnellate, vedono una contrazione rispetto al 2022 del -20% dovuta anche al prezzo elevato del prodotto
Per quanto riguarda la distribuzione degli acquisti il Nord Est (32% della quantità nazionale) la fa da patrone anche se proprio qui si concentrano le perdite maggiori di acquisto a volume. Segue per importanza, il Sud e la Sicilia il Centro Italia e la Sardegna.
I problemi del comparto
Trovare le cause di una crisi che non sembra volgere al termine non è cosa da poco, anche perché l’ortofrutta, in generale, è un paniere di prodotti con caratteristiche individuali e standard di qualità differenti.
Certamente l’offerta deficitaria di alcuni prodotti biologici e lo squilibrio di prezzo che ne è derivato, ha influenzato il mercato minando l’affezione del consumatore che si è trovato, sempre più spesso, di fronte ad uno scaffale povero di referenze e con periodi di commercializzazione sempre più ristretti.
Inoltre, la spirale inflattiva che ha caratterizzato gli ultimi due anni non ha certo aiutato e l’obiettivo del “giusto prezzo” rimane ancora lontano.
E poi ci sono i consumatori, in particolare la fascia più giovane, che consuma sempre meno prodotti ortofrutticoli, figuriamoci quelli biologici, privilegiando alimenti proteici e cibi trasformati.
A livello mondiale invece la situazione sembra essere positiva. Secondo il rapporto del Business Research Company, il valore del mercato globale dell’ortofrutta biologica è destinato ad aumentare passando da 43,47 miliardi di dollari nel 2023 a 47,7 miliardi di dollari nel 2024, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 9,7% e le proiezioni indicano che raggiungerà i 68,54 miliardi di dollari entro il 2028, mantenendo un CAGR del 9,5%.
Consumption of organic fruit and vegetables in Italy: positive recovery in the last year
After the decline in 2023, 2024 closes with an increase, even if concern grows over prices
Positive signals come from the organic fruit and vegetable sector in 2024, which, after the 8% contraction recorded during 2023, sees a recovery in consumption. The decline in 2023 is part of a negative trend that has been going on for some years now, attributable to factors involving economic dynamics, climate change, and new consumer behaviors.
But despite the positive data on consumption, concern over prices remains. According to data from the Consumer Panel Services GfK processed by CSO Italy, the average price of organic fruit and vegetables reached 2.30 Euros/kg, marking an increase by 9% compared to the previous year and 24% compared to five years ago.
This increase led to a slight increase in turnover (+0.4%) for the sector during 2023, bringing spending to 1,174,517 million Euros, -3% lower than five years earlier.
The dynamics of the Italian market
The evolution of this sector is clear. After the boost in consumption during the pandemic, this sector, as the traditional component, has seen a drastic slowdown.
In our Country, during 2023, organic fruit and vegetables were purchased for a total of 500 thousand tons, with a decrease by -8% compared to 2022, when a decrease had already been recorded.
As regards vegetables, the situation is even more complicated than the fruit component, given that in the last year 240 thousand tons of organic goods were purchased, -11% compared to 2022, when this sector had sold almost 270 thousand tons; in the comparison over five years, the decrease rises to -24%.
Italians buy fewer vegetables, therefore a decrease in expenditure by -1% in the last year was recorded, with a turnover of 577 million Euros, and -3% in the last five years, with a turnover of 594 million Euros.
In absolute values, the deficit over the year was over 40 thousand tons less; if we extend the comparison to five years, the decrease rises to 138 thousand tons.
The good news in 2023 comes from the penetration index of organic references in Italian homes, which has reached 80%, the record levels of the past.
As for quantities, an average of 30 kg of organic fruit and vegetables arrived on the tables of purchasing families, of which 16 kg are fruit and 14 kg are vegetables, with a total decrease compared to 5 years earlier by 9 kg less fruit and vegetables per family.
According to the data, each family invests approximately €70 in total in the purchase of organic fruit and vegetables, of which €38 for fruit and €32 for vegetables, therefore it is an average daily investment per family of approximately €0.20.
The best-performing organic fruit
Bananas and apples are the best-performing products in the organic basket, with an increase by +5% and +10% respectively. In the organic sector, peaches (+ 5%), nectarines (+ 7%), mandarins (+ 6%), avocados (+ 18%), and mangoes (+ 3%) are popular, as they have recorded an increase in purchased volumes in the last year.
Negative signals, however, come from oranges (-16%), clementines (-10%), lemons and grapes (-9%), apricots (-32%), and pineapples (-26%).
As for vegetables, in general, lower quantities of organic vegetables purchased by Italian families are recorded compared to the previous two years.
Only two references, in particular, are recording positive indices, namely organic courgettes and cucumbers, with +7% and +5% respectively, while potatoes are decreasing by -6%, followed by tomatoes -8%, and salads -13%. The decreases in the volumes purchased of carrots, by -10%, fennel -4%, and aubergines -6%, too, are significant.
Sales channels: large-scale distribution holds up, discount channel increases its share, traditional channels do poorly
Unlike what happens for the entire sector, where large-scale distribution covers 78% of volumes, for the organic component this percentage concerns 56% of total volumes.
Purchases of organic fruit and vegetables are mainly made at supermarkets, with 178 thousand tons of the total (36%), a quantity lower by -5% in 2023 compared to 2022.
Discount stores are increasingly protagonists with 64 thousand tons (13% of the total) and volumes increasing by +13% over the year, also thanks to the increase in the number of stores and the depth of offer, in addition to the more accessible price (2.18 euros/kg).
In the modern distribution sector, we then find hypermarkets, with 31 thousand tons (6%), with a contraction by -9% compared to the previous year, while the remaining 3% is divided between small surfaces or convenience stores, with a decrease by -18% for the last year with an amount of 7,800 tons.
In the traditional channels, the losses are huge: the street and local markets that in the last year under examination represented 12% of total volumes, equal to over 58,000 tons, see a contraction compared to 2022 by -20%, also due to the high price of the product.
As regards the distribution of purchases, North-Eastern Italy (32% of the national quantity) is the master, even if it is precisely here that the greatest losses in volume purchases are concentrated. Southern Italy and Sicily, Central Italy and Sardinia follow in importance.
The problems of this sector
Finding the causes of a crisis that does not seem to be coming to an end is no small thing, also because fruit and vegetables, in general, are a basket of products with individual characteristics and different quality standards.
Certainly, the deficient supply of some organic products and the resulting price imbalance has influenced the market, undermining the affection of consumers who have found themselves, more and more often, faced with a shelf lacking in references, and with increasingly restricted marketing periods.
Furthermore, the inflationary spiral that has characterized the last two years has certainly not helped and the goal of ‘fair price’ is still far away.
And then there are consumers, especially the younger segment, who consume fewer and fewer fruit and vegetables, let alone organic ones, favoring protein foods and processed foods.
On a global level, however, the situation seems to be positive. According to the Business Research Company report, the value of the global organic fruit and vegetable market is destined to increase from 43.47 billion USD in 2023 to 47.7 billion USD in 2024, with a compound annual growth rate (CAGR) of 9.7%, and projections indicate that it will reach 68.54 billion USD by 2028, maintaining a CAGR of 9.5%.