Ancora su livelli bassi la disponibilità delle fragole, con prevalenza da Campania e Sicilia. Prezzi in calo anche per le arance, con la campagna della Navelina che volge al termine. Perdono terreno le quotazioni delle zucchine dopo settimane di rialzo. La scarsità del prodotto italiano fa invece impennare i prezzi del carciofo e le temperature rigide portano all’aumento anche per il finocchio. Iniziano a terminare le produzioni delle pere italiane.
Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 7 febbraio 2022. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.
Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 7 febbraio in PDF cliccando qui
Arance: prezzi in calo
Risultano elevati i quantitativi delle arance Tarocco con un ottimo livello qualitativo. Prezzi in calo ma che restano perlopiù stabili su livelli alti rispetto le annate precedenti. Flessione che ha interessato anche le arance Navelina la cui campagna siciliana volge al termine. Sono presenti buoni quantitativi di prodotto spagnolo.
Carciofi: prezzi in aumento
La scarsità di prodotto italiano, soprattutto sardo delle varietà romanesco e violetto, hanno determinato un netto aumento delle quotazioni, su livelli superiori alla media del periodo. In particolare, le colture stanno scontando gli effetti delle gelate di questo periodo. Buoni i quantitativi di prodotto tunisino.
Cavoli broccoli: prezzi in aumento
Cenni di aumento dei prezzi del cavolo broccolo, caratterizzati da una disponibilità limitata ma che riesce a sopperire alla richiesta.
Cime di rapa: prezzi in calo
Ritornano su livelli normali le quotazioni delle cime di rapa, che evidenziano una domanda in ripresa accompagnata da un’abbondanza di prodotto.
Finocchi: prezzi in aumento
Continua la tendenza positiva che sta portando i prezzi dei finocchi su livelli elevati rispetto la media del periodo. È presente anche prodotto extra ma i quantitativi non sono molto alti a causa di un rallentamento della produzione per effetto delle temperature rigide.
Fragole: prezzi in calo
Le quotazioni delle fragole segnano un calo che li riporta in linea con la media del periodo. La domanda risulta in effetti su bassi livelli. In entrata sporadiche partite di prodotto della Basilicata, con prevalenza di fragole della Campania e Siciliane.
Kiwi: prezzi stabili
All’insegna della stabilità le quotazioni dei kiwi nazionali, con un trend superiore alla media del periodo. Si rileva la presenza anche di prodotto greco a prezzi inferiori rispetto quello italiano.
Mandarini: prezzi sostanzialmente stabili
Nel mercato è presente la varietà tardiva con quotazioni superiori alla media del periodo determinate da una buona domanda a fronte di una disponibilità ancora non alta. È terminata la campagna dei mandarini Avana.
Mele: prezzi stabili
Non si denotano particolari variazioni per le mele italiane. È presente prodotto di montagna e varietà campana a marchio. Domanda buona per le Golden Delicious e le Pink Lady.
Pere: prezzi stabili
Iniziano a terminare le produzioni delle pere italiane, di cui sono presenti prevalentemente le varietà Abate Fetel e le Kaiser emiliane, contrassegnate da livelli di prezzi altissimi rispetto gli anni precedenti. Buona la disponibilità anche del prodotto olandese, ma con una richiesta limitata da parte del consumatore che predilige il prodotto italiano.
Radicchio: prezzi stabili
Quotazioni che si attestano su livelli superiori rispetto la media del periodo, soprattutto per le varietà di radicchio tondo e lungo precoce, complice una minore disponibilità di prodotto e una domanda in aumento. Risulta stabile anche il quadro relativo al radicchio tardivo.
Zucchine: prezzi in netto calo
Dopo i decisi aumenti delle settimane scorse, perdono terreno le quotazioni delle zucchine, con una disponibilità alta rispetto la richiesta. I prezzi si mantengono comunque su un trend alto rispetto la media del periodo, complice anche l’aumento dei costi di produzione. È presente prevalentemente prodotto laziale e siciliano.