Al via la nuova produzione delle pere italiane, dall’Emilia Romagna, con le prime varietà che si affacciano nei mercati come le William e le Max Red Bartlett. Per le susine è iniziata la commercializzazione di Angeleno. In piena produzione molte varietà di uva da tavola provenienti dalla Sicilia e dalla Puglia, come l’Italia. Prime partite in arrivo dei fichi d’India bastardoni. Ultime battute per la campagna dei meloni.
Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 19 settembre 2022. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.
Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 19 settembre in PDF cliccando qui
Fichi d’India: prezzi tendenzialmente stabili
Prezzi nella media per i fichi d’India del periodo con una domanda su buon livelli, soddisfatta dall’alta disponibilità di prodotto, soprattutto per i calibri maggiori. Prime partite in arrivo di bastardoni ma che non suscitano ancora interesse da parte del consumatore che preferisce la buona qualità del fico d’India comune.
Lattughe: prezzi in aumento
Con la fine delle villeggiature aumenta la domanda per le lattughe ma la produzione è ancora bassa, con un ritardo dovuto alle temperature altissime e l’assenza di pioggia in agosto, in aggiunta ai temporali che si stanno verificando al momento. Prezzi in aumento per le varie lattughe in tutti i mercati, sia per il prodotto italiano che la lattuga iceberg olandese che continua a salire nelle quotazioni.
Melanzane: prezzi in risalita
Domanda e prezzi in aumento per le melanzane. Si registra una minore disponibilità di prodotto con la produzione in serra che deve ancora prendere quota mentre sta terminando quella in piena area.
Meloni: prezzi in calo
Campagna dei meloni che volge al termine con le ultime battute e la domanda che resta ancora su buon livelli ma che si sta man mano spostando verso altri prodotti di stagione. Produzione segnata da un trend alto in cui ha inciso sia il clima torrido che l’aumento dei costi di produzione. La qualità, nonostante ciò, si è attestata su buoni livelli.
Pere: nuova produzione
È iniziata la nuova produzione delle pere italiane, dall’Emilia Romagna, con le prime varietà che si affacciano nei mercati come le William e le Max Red Bartlett. Continua regolare la produzione di pere coscia siciliane. Domanda che sta man mano aumentando ma prezzi che sono leggermente inferiori rispetto l’anno precedente, complice anche una produzione non ancora ottimale sia sul livello qualitativo che in termini di calibri (maggiore presenza di quelli piccoli).
Pomodori: prezzi in ulteriore aumento
Deciso aumento per i pomodori la cui nuova produzione siciliana non ha ancora preso il via. Forte rialzo soprattutto per le varietà maggiormente richieste come Piccadilly e Datterino. Aumento anche del Tondo rosso a grappolo trainato dall’aumento del prodotto importato (sia Olanda che in alcuni mercati dall’Albania).
Susine: prezzi in calo per determinate varietà
Scendono le quotazioni delle susine caratterizzate da un’alta disponibilità di diverse varietà. Prezzi tendenzialmente stabili ma con qualche calo per le cultivar che stanno finendo come la grossa di Felisio. È iniziata la produzione di angeleno che rimarrà nei prossimi mesi.
Uva da tavola: prezzi stabili
In piena produzione molte varietà di uva da tavola provenienti dalla Sicilia e dalla Puglia, come l’Italia. Buona domanda anche per la rosata senza semi. Volge al termine la campagna della cultivar Vittoria. Sono presenti buoni quantitativi di pizzutello. L’alta produzione e la domanda regolare hanno determinato quotazioni leggermente inferiori su base annuale.
Zucchine: prezzi in aumento
Quantitativi inferiori alla domanda che si attesta su buon livelli per le zucchine. La nuova produzione entra nei mercati con prezzi in aumento e di gran lunga superiori agli anni precedenti a causa della crisi climatica (forte caldo in estate e eventi temporaleschi in settembre) e l’aumento dei costi di produzione.