Boom in Sicilia di produzioni orticole Bio in serra per Apofruit che spinge l’acceleratore sulle logistica da e verso il centro-sud Italia costruendo una nuova piattaforma distributiva nel cuore del Car di Roma.
I dati. Quest’anno gli stabilimenti produttivi (quasi completamente in coltura protetta) di Donnalucata in provincia di Ragusa hanno prodotto quasi il triplo degli ortaggi biologici che si raccoglievano appena due anni fa.
Da 7mila a 20mila quintali tra il 2013 e il 2015 su 60mila quintali totali prodotti ogni anno e le aspettative per quest’anno sono di un’ulteriore crescita fino a 30mila quintali di prodotto certificato che arriverebbe a rappresentare la metà dei volumi dello stabilimento.
” I risultati raggiunti – ci spiega Alfonso D’Aquila, responsabile orticolo Apofruit per la Sicilia e coordinatore dello stabilimento di Donnalucata – dipendono da una serie fattori. Accanto al maggiore margine per i produttori di biologico che oscilla intorno al 20% in più rispetto alla redditività del prodotto convenzionale, abbiamo messo in campo una serie di azioni, negli ultimi cinque anni, per incentivare i produttori a realizzare nuove strutture serricole oppure a rinnovare quelle fatiscenti. Inoltre, negli ultimi mesi sono entrati nella cooperativa nuovi soci che hanno fatto aumentare la base sociale del 10% e che hanno permesso anche di introdurre nuove colture che prima non producevamo, come le patate e i carciofi, naturalmente bio, che saranno distribuite da Apofruit già dalla prossima campagna”.
La logistica. Anche in funzione di questo rilancio del comparto produttivo del sud che la cooperativa ha annunciato oggi la chiusura di un accordo con Agribologna e Conor finalizzato alla realizzazione, entro giugno, di una nuova piattaforma distributiva che sarà collocata nel cuore del Car, il Centro agroalimentare di Roma, na delle strutture che maggiormente hanno dato impulso, con Fabio Massimo Pallottini, alla costituzione della rete di Italmercati.
“Con la realizzazione di questa piattaforma – ci spiega Ilenio Bastoni, direttore generale di Apofruit – genereremo dei risparmi in termini sia di riduzione dei tempi di consegna che di risparmi dei costi. Evitando, ad esempio, che le merci del sud debbano arrivare a Longiano per poi essere ridistribuite nei nostri canali anche del sud, potremmo guadagnare un giorno nelle consegne mentre il risparmio in termini di minori costi di trasporto oscillerebbe intorno al 3% del nostro fatturato”.
Il progetto. La nuova struttura di 3mila mq, si chiamerà Viviromano, sarà inquadrata come filiale di organizzazione di produttori che, si prevede, partirà con un’attività di 5mila tonnellate di prodotto e un fatturato di 9 milioni di euro. Commercializzerà le produzioni convenzionali e quelle biologiche a marchio AlmaverdeBio e HFD (HorecaFruit Distribution) attraverso le eccellenze logistiche del Car e sarà partecipata da Apofruit (80%), Agribologna (10%), e dalla società Conor del Gruppo Agribologna (10%). Membri del consiglio di amministrazione guidati dal presidente Massimo Biondi, saranno Ilenio Bastoni, Ernesto Fornari, Angelo Palma, Riccardo Astolfi.