La bottiglia di Vino Nobile vuole diventare a zero emissioni

vino nobile

Il Vino Nobile di Montepulciano vuole misurarsi con l’ambiente, riducendo le emissioni di gas serra durante l’intero ciclo di lavorazione. L’ha spiegato il presidente di Ises Italia (associazione scientifica dedita allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili), Umberto Di Matteo, intervenuto alla XX Anteprima del Vino Nobile. Il tradizionale appuntamento, ideato dal consorzio della celebre etichetta per presentare le nuove annate in commercio, è stato il palcoscenico da cui lanciare il progetto che calcolerà l’impronta del carbonio nel distretto Docg di Montepulciano. Il primo passo è valutare le emissioni inquinanti lungo tutto il ciclo di vita di una bottiglia, “dal tralcio al bicchiere”, comprendendo quindi diversi elementi: attività agricole, impianti di lavorazione, trasporti e logistica, smaltimento e riciclo delle bottiglie. L’obiettivo è azzerare le emissioni inquinanti complessive, grazie alla produzione di elettricità verde, a misure di efficienza per diminuire i consumi energetici ed eventuali soluzioni “di compensazione” (il classico esempio: piantare alberi per assorbire la CO2 generata). Il Consorzio, che già utilizza il Sistema di gestione della qualità (Sgq) ai sensi della norma ISO 9001, adotterà un metodo per la valutazione delle emissioni conformemente alla norma ISO 14064, oltre a creare una struttura interna per le attività di controllo e certificazione ambientale.

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