I quattro volti del consumatore contemporaneo

L’82% degli acquirenti di ortofrutta sceglie la Gdo per la propria spesa

La pandemia ha incentivato gli acquisti di agrumi, kiwi e mele

Qual è l’istantanea del consumatore di ortofrutta nella visione della Gdo italiana oggi? Il rapporto presentato all’edizione 2025 di Marca Fresh da SG Marketing ne fornisce addirittura quattro. Secondo l’indagine il 35% degli acquirenti si identifica in un profilo da “lottatore”, individuo al di sotto dei 36 anni che vive al Nord-Est e al Centro Italia, con famiglia e figli, che condivide l’onere della spesa con altri soggetti. Ma esiste anche un 30% di consumatori “pragmatici”, di mezza età, residente nell’Italia nord-occidentale e senza prole, un 29% che rientra sotto l’egida del “responsabile”, donna over 55 con figli adulti che abita nel Mezzogiorno italiano e si occupa della spesa in via esclusiva e un 6% che si potrebbe definire “edonista”, maschio di mezz’età che non ha messo su famiglia, che vive al Centro-Sud e che ovviamente si fa la spesa da sé.

Naturalmente nella stragrande maggioranza dei soggetti interpellati le caratteristiche di questi quattro profili coesistono in varia misura, ciononostante l’atteggiamento verso l’ortofrutta varia da caso a caso: infatti se per il 63% dei consumatori responsabili frutta e verdura risultano essere la parte più importante dei pasti, per il 25% dei lottatori sarebbe importante ma non sempre è possibile integrarla e addirittura per il 20% degli edonisti non riveste un ruolo importante nel pasto. Per quanto riguarda il luogo d’acquisto a fare la parte del leone con un complessivo 82% sono ancora super- e ipermercati, mentre il prezzo risulta un fattore determinante nella scelta ancora per il 18% degli acquirenti, tanto che al 20% del campione capita spesso di rinunciare ad acquistare un prodotto ortofrutticolo fresco proprio a causa del costo troppo elevato. Anche la stagionalità rimane per il 65% un aspetto importante nella scelta, ma l’origine italiana è in crescita con un buon 41%.

A sentirsi con forza invece è l’esigenza di una maggiore comunicazione e di più informazioni riguardo al prodotto, soprattutto per quanto riguarda i benefici nutrizionali e i consigli per il consumo, mentre se ne avverte troppa in merito all’origine. Dove si desidera trovare questa comunicazione? Il 90% degli interpellati la vorrebbe in etichetta o sulla confezione, il 61% su apposita segnaletica del reparto ortofrutta, ma un sano 52% confida ancora negli addetti alla vendita. Una lezione che la grande distribuzione dovrà fare propria presto e bene: il consumatore finale è bene istruito e sa ciò che desidera, ma non deve mai essere lasciato solo.

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