Il traffico di prodotti alimentari freschi, e segnatamente di prodotti ortofrutticoli, rappresenta per i porti italiani un comparto d’affari sempre più importante: la crescente domanda di ortofrutta made in Italy nel resto del mondo, unita ai costi del trasporto aereo ancora troppo elevati, fa del trasporto via mare il compromesso ideale che può soddisfare le esigenze del mercato mantenendo al contempo il prezzo dell’ortofrutta entro limiti abbordabili. Ma c’è anche il traffico in entrata, quello che porta sul mercato italiano e sui principali mercati europei referenze che non vengono prodotte a casa nostra come la frutta esotica, oppure prodotti in controstagione per coloro che non vogliono rinunciare al loro frutto preferito nemmeno nel periodo sbagliato dell’anno. Certo la posizione dell’Italia nel centro del Mediterraneo, il suo essere esposta al mare su tre lati, le conferisce un’importanza strategica unica nel suo genere. Ma la posizione non è tutto: occorrono strutture e infrastrutture, facility per il trasporto intermodale, per questo i diversi porti italiani investono risorse e idee per potenziare i propri servizi dedicati ai prodotti freschi.
Grandi investimenti al Porto di Ravenna
Il Porto di Ravenna è interessato da imponenti lavori di riqualificazione, molti già terminati ed altri che termineranno nel 2026 e che apriranno nuove opportunità anche nel settore dei prodotti freschi. Sono state realizzate imponenti opere di potenziamento infrastrutturale dello scalo ed attualmente sono in corso di realizzazioni lavori per oltre 5 mld di euro che cambieranno il porto sia dal punto di vista logistico che energetico. In particolare, il progetto Ravenna Port Hub che vale circa 600 milioni ha visto la prima fase terminare con un anno di anticipo: in sostanza il porto verrà approfondito al -14 metri con il rifacimento conseguente di gran parte delle banchine operative e la costruzione di un innovativo impianto di trattamento materiali dragati sul modello di quelli in esercizio nel nord Europa che permetterà di mantenere per sempre i fondali. Il progetto però ha anche portato nella disponibilità della Autorità Portuale circa 200 ettari di aree destinate alla logistica in prossimità delle banchine e direttamente collegate alla ferrovia. Oltre a questo, è stata terminata la costruzione della nuova banchina di un km di lunghezza destinata al nuovo terminal contenitori che sarà centrale anche per lo sviluppo del trasporto di container refrigerati su cui oggi giorno viaggiano la gran parte dei prodotti freschi.
La porta a occidente: Genova e la Liguria
Sulla sponda opposta il Porto di Genova e le strutture a esso collegate come il Porto di Savona e quello di Vado Ligure si pongono come terminale ideale dei traffici che riguardano il Mediterraneo Occidentale e, di riflesso, anche quelli nell’Oceano Atlantico. I Ports of Genoa rappresentano a oggi il principale hub del Mediterraneo per il transito di container refrigerati da tutto il mondo, superando un volume di 100mila TEU nel 2023.
I terminal full-container e multipurpose come quello di Pra mettono a disposizione strutture dedicate al settore del fresco con oltre 4mila attacchi per container refrigerati, garantendo una movimentazione rapida ed efficiente che mantiene la freschezza della merce deperibile. Inoltre, il porto di Vado Ligure ospita il Reefer Terminal altamente specializzato nel comparto della frutta e prodotti freschi con oltre 250mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli movimentati nel 2023, in particolare frutta tropicale proveniente dal Centro e Sud America, grazie a impianti di stoccaggio all’avanguardia che offrono servizi logistici ad alto valore aggiunto prima della destinazione finale. Dai dati di traffico del terzo trimestre si prevede per il 2024 un trend che sembra confermare i volumi dell’anno precedente, con un possibile lieve aumento dei traffici complessivi annuali.
L’eccellenza di Gioia Tauro
Nella parte meridionale della penisola invece la parte del leone la fa indubbiamente il Porto di Gioia Tauro, il primo porto ro-ro d’Italia e dell’intero Mediterraneo, che a oggi impiega 1600 lavoratori diretti e oltre 3mila nell’indotto, nonché l’unico nel paese in grado di ospitare le super-navi cargo cinesi.
“Il porto di Gioia Tauro -sottolinea Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio- una piattaforma logistica di eccellenza che si affaccia sul Mediterraneo. È il primo porto di trashipment d’Italia, con un andamento dei traffici in costante crescita. Nonostante la crisi internazionale del Mar Rosso e le possibili ripercussioni determinate dagli effetti distorsivi della direttiva europea Ets, il porto di Gioia Tauro, infatti, chiuderà l’anno con circa 3,9 milioni di TEUs, un record che va oltre il suo stesso record storico”.
I Piani di sviluppo del Porto di Crotone
Tra i lavori infrastrutturali in corso, finanziati con un investimento di un milione e mezzo di euro, Agostinelli ha illustrato quelli riguardanti l’adeguamento strutturale della via di corsa dei binari e il rifacimento dell’asfalto della banchina 13, che potrebbe essere usata per dotare lo scalo portuale di un doppio accosto per le navi da crociera, al fine di aumentare il numero di compagnie che scelgono la città pitagorica per organizzare le escursioni dei loro ospiti.
Inoltre nella progettualità dell’ente, dedicata allo sviluppo dello scalo portuale di Crotone, è stata, altresì, rivolta attenzione alle unità pescherecce presenti in porto, che, attraverso un investimento di un milione di euro, a fine gennaio prossimo vedranno concludersi le attività di ristrutturazione e ammodernamento della banchina a loro destinata.
Where fruit and vegetables in motion pass through
The mosaic of Italian ports: excellent structures with an ever-increasing focus on fresh produce
The traffic of fresh food products, and in particular fruit and vegetables, represents an increasingly important business sector for Italian ports: the growing demand for Made in Italy fruit and vegetables in the rest of the world, combined with the still too high costs of air transport, makes sea transport the ideal compromise that can satisfy market needs while keeping the price of fruit and vegetables within affordable limits. But there is also incoming traffic, which brings to the Italian market and the main European markets products that are not produced in our Country, such as exotic fruit, or products in counter-season for those who do not want to give up their favorite fruit even in the wrong time of year. Italy’s position in the center of the Mediterranean, its being exposed to the sea on three sides, certainly gives it a unique strategic importance. But location is not everything: structures and infrastructures are needed, facilities for intermodal transport, which is why the various Italian ports are investing resources and ideas to enhance their services dedicated to fresh products.
Major investments at the Port of Ravenna
The Port of Ravenna is undergoing major redevelopment works, many of which have already been completed and others will end in 2026. They will open up new opportunities also in the fresh products sector. Major works to enhance port’s infrastructure have been carried out, and works worth over 5 billion Euros are currently underway to change the port from both a logistical and energy point of view. In particular, the Ravenna Port Hub project, worth around 600 million Euros, saw its first phase end a year early: essentially, the port will be deepened to -14 meters with the consequent reconstruction of most of the operational docks and the construction of an innovative dredged material treatment plant based on the model of those in operation in Northern Europe, which will allow the seabed to be maintained forever. However, this project has also brought to Port Authority’s availability about 200 hectares of areas intended for logistics near the docks and directly connected to the railway. In addition to this, the construction of the new one-kilometer-long dock intended for the new container terminal has been completed; it will also be central to the development of the transport of refrigerated containers on which most fresh products travel today.
The western gateway: Genoa and Liguria
On the opposite bank, the Port of Genoa and the structures connected to it, such as the Port of Savona and that of Vado Ligure, are positioned as the ideal terminal for traffic regarding the Western Mediterranean and, by extension, also that in the Atlantic Ocean. The Ports of Genoa are currently the main hub in the Mediterranean for transit of refrigerated containers from all over the world, exceeding a volume of 100 thousand TEU in 2023. Full-container and multipurpose terminals such as the one in Pra provide facilities dedicated to the fresh sector with over 4 thousand connections for refrigerated containers, ensuring rapid and efficient handling that maintains the freshness of perishable goods. In addition, the port of Vado Ligure hosts the Reefer Terminal highly specialized in the fruit and fresh produce sector, with over 250 thousand tons of fruit and vegetable products handled in 2023, in particular tropical fruit from Central and South America, thanks to cutting-edge storage facilities that offer high added value logistics services before the final destination. From the traffic data of the third quarter, for 2024 a trend is expected that seems to confirm the volumes of the previous year, with a possible slight increase in overall annual traffic.
The excellence of Gioia Tauro
In Southern Italy, lion’s share is undoubtedly taken by the Port of Gioia Tauro, the first ro-ro port in Italy and the entire Mediterranean, which currently employs 1,600 direct workers and over 3,000 in related industries, as well as the only one in the Country capable of hosting Chinese super-cargo ships. Andrea Agostinelli, president of the Port System Authority of the Southern Tyrrhenian and Ionian seas, underlined: ‘The port of Gioia Tauro is a logistics platform of excellence that overlooks the Mediterranean. It is the first transhipment port in Italy, with a constantly growing traffic trend. Despite the international crisis of the Red Sea and the possible repercussions determined by the distorting effects of the European Ets directive, the port of Gioia Tauro, in fact, will close this year with approximately 3.9 million TEUs, a record that goes beyond its own historical record’.
The Development Plans for the Port of Crotone
Among the infrastructure works in progress, financed with an investment of one and a half million Euros, Agostinelli illustrated those concerning the structural adaptation of the track path and the resurfacing of the asphalt of dock 13, which could be used to provide the port with a double berth for cruise ships, in order to increase the number of companies that choose the Pythagorean city to organize excursions for their guests. Furthermore, in the planning of the body, dedicated to the development of the port of Crotone, attention was also paid to the fishing vessels present in the port, which, through an investment of one million Euros, will see the completion of the restructuring and modernization activities of the dock intended for them at the end of next January.