Cipolle, cresce l’import ma si attenua la pressione sul prezzo

Dopo annate difficili, la partenza della stagione 2024 sembra favorevole per le cipolle nazioni, con quotazioni che tornano a calare

Dopo due anni in cui i prezzi delle cipolle sono quasi che raddoppiati, con la produzione 2024 da poco iniziata, le quotazioni tornano a calare. Le nuove dorate nazionali hanno a luglio costavano circa 1 euro al chilo (cal. 60/80 – categoria I°), valore poi calato a 0,70-0,80 €/kg a fine mese. Ad agosto il ribasso si è consolidato. Ma è ancora presto per delineare l’andamento della campagna 2024. Le alte temperature potrebbero aver danneggiato parte della produzione, rendendola poco adatta alla conservazione. Beneficia di questa situazione il prodotto estero (olandese, austriaco e tedesco, che matura con un clima più fresco) che aumenta il volume delle proprie esportazioni con quotazioni notevolmente superiori alla media.

Uno sguardo al passato

L’estate 2022 era stata per tutti i tipi di bulbi (tondi, nazionali ed esteri) particolarmente avversa dal punto di vista climatico. La produzione nazionale (e non solo) ha subito un calo ulteriormente accentuatosi nel 2023. L’inevitabile conseguenza è stata un’impennata dei prezzi: per fare un esempio, la cipolla dorata, considerata la più economica, era passata da 50-60 centesimi al kg a 1-1,30 €/kg. Il progressivo calo delle produzioni per le cipolle era iniziato già nel 2020, in realtà.

La geografia della cipolla

L’Emilia-Romagna rimane regione leader della produzione, con il 25% della quota nazionale, seguita dal Molise, che produce un’ottima cipolla tonda bianca. Con tipologie e varietà differenti, il resto delle coltivazioni è suddiviso in maniera simile tra Puglia, Calabria, Campania, Veneto e Sicilia.

Cresce l’import da Austria e Olanda, cala l’export

Data la scarsità delle ultime stagioni produttive è stato necessario compensare con l’import, sia da Paesi europei che extra europei. Abbiamo importato nel 2023 quasi 100.000 t, circa il 25% del volume nazionale mediamente prodotto, con un aumento di quasi il 75% rispetto all’anno precedente. C’è stata conseguentemente anche una contrazione delle esportazioni, destinate principalmente in Nord Europa.

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