Ozono, una soluzione sostenibile per la sicurezza della quarta gamma

Shelf-life del prodotto prolungata fino a 15 giorni e riduzione della carica microbica senza lasciare residui tra i punti a favore evidenziati dal progetto O3 Fresh Cut 360

L'impianto Met in lavorazione sulle insalate
L'impianto Met in lavorazione

Minori costi e più sicurezza nella quarta gamma, grazie all’utilizzo dell’ozono nel lavaggio delle insalate. Sono i risultati del progetto O3 Fresh Cut 360, sviluppato dalla collaborazione tra la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (Ssica), Cft Group e Met Ozone Experts, azienda di Bologna che opera nel settore della tecnologia ozono-applicata.

Un potente biocida

L’ozono, molecola gassosa altamente instabile che si produce con energia elettrica e ossigeno, si utilizza nel mondo da oltre un secolo e mezzo. Tra le proprietà c’è l’azione antibatterica, oltre che antivirale e antifungina, e su queste si stanno concentrando molti studi e applicazioni. Recentemente  è stato registrato come biocida a livello europeo e il suo uso riguarda oggi diversi ambiti, dal medicale all’agricoltura, all’industria e al retail.

L’impiego nel progetto O3 Fresh Cut 360 ha ridotto, in particolare, l’uso di prodotti chimici convenzionali: il vantaggio di essere un gas è che non si accumula e non lascia residui. E inoltre ha garantito al contempo la qualità del prodotto, permettendo il riciclo delle acque di lavaggio.

I risultati

La macchina di Met usata nel progetto
La macchina usata nel progetto

La macchina utilizzata nel progetto è stata progettata da Met Ozone Experts. Il dispositivo ha permesso di analizzare in tempo reale la qualità dell’acqua e dosare con precisione la quantità di ozono necessaria per garantire l’efficacia del trattamento.

La misurazione dell’ozono in acqua ha dimostrato come nel processo di lavaggio la concentrazione di ozono in acqua ha prolungato la shelf-life del prodotto fino a 15 giorni, mantenendo intatte le proprietà organolettiche. Al quindicesimo giorno la carica batteria risultava al di sotto del 50% dei valori di sicurezza di legge.

In merito al lavaggio dei prodotti, i test microbiologici hanno confrontato tre metodi (solo ozono, acido peracetico, combinazione dei due): l’ozono si è confermato particolarmente efficace nel ridurre la carica microbica senza lasciare residui, sebbene la combinazione con acido peracetico abbia raggiunto i risultati migliori.

Nel recupero delle acque di lavaggio, le analisi chimiche e microbiologiche sulle acque trattate con ozono hanno confermato il rispetto dei parametri di legge per la potabilità, aprendo la strada al loro riutilizzo in altri processi industriali.

Il trattamento con ozono ha poi mostrato buoni risultati nella riduzione del biofilm nelle tubature, in particolare quando combinato con acido peracetico, superando l’efficacia dei metodi tradizionali.

Il monitoraggio ambientale, infine, ha confermato mediante test che l’utilizzo dell’ozono non ha alterato i limiti di sicurezza stabiliti dalle normative, assicurando condizioni di lavoro sicure per gli operatori.

 

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