Il residuo zero cerca alleanze nel retail

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Il paniere dei prodotti a residuo zero certificato in Italia va sempre più ampliandosi, a testimonianza di una crescita continua di interesse da parte dei consumatori: pomodori, patate, cipolle, cetrioli, zucche, meloni, angurie e funghi, tra i primi prodotti comparsi sugli scaffali. A questi si sono aggiunti asparago, radicchio, insalate di quarta gamma, albicocche, agrumi (arance, clementine, lime), fico d’india e, più recentemente, anche frutta esotica quali avocado e ananas. Secondo una ricerca di Monitor Ortofrutta di AgroTer, a parità di prezzo e qualità, una produzione in cui sia garantita l’assenza di residui di sostanze chimiche al momento della vendita è preferita dall’8,3% dei consumatori italiani (contro il 6,1% del 2019) e sono soprattutto le donne a essere sensibili a questo aspetto (9,3%). Inoltre il 60% dei consumatori sostiene che preferirebbe trovare tutti i prodotti a residuo zero in un’apposita area dedicata all’interno del punto di vendita. Mentre il Green Deal non fa cenno a questa metodologia e non sono note iniziative legislative in merito a livello comunitario, pur essendo cominciata in Francia attraverso il Collectif Nouveaux Champs, e in Spagna, grazie a diverse organizzazioni tra cui il marchio privato Zerya, produzioni sostenibili a zero residui, l’Italia sta spingendo sull’acceleratore facendo sistema e alcuni gruppi commerciali realizzano panieri di prodotti a marchio unico a residuo zero al fine di garantire continuità nella distribuzione e ampliamento della gamma.

L’Associazione Zero Residui OdV, organizzazione del terzo settore riconosciuta, si è costituita nel 2022 per realizzare un’alleanza capace di far crescere la visibilità e la distintività dei prodotti a zero residui anche sugli scaffali della grande distribuzione. “Il Comitato Tecnico Scientifico di Zero Residui OdV, che ho l’onore di presiedere, attraverso un confronto serrato con rappresentanti del mondo accademico, agronomi impegnati da più anni nell’applicazione dei metodi di produzione sostenibili e altri stakeholder, ha redatto la Linea Guida per la definizione del metodo di produzione agricola sostenibile a Zero Residui (maggio 2023), al momento unico documento di riferimento condiviso in Italia” racconta l’agronomo Carmelo Sigliuzzo, responsabile schemi di certificazione di prodotto di Check Fruit. L’impiego degli agenti di biocontrollo e dei sistemi di supporto alle decisioni (i DSS, ma anche tutti i nuovi strumenti dell’agricoltura di precisione), permettono di supportare adeguatamente il passaggio verso un’agricoltura sempre più sostenibile che riduce il ricorso alle sostanze chimiche di sintesi. La Linea Guida propone anche l’adozione di idonee pratiche agronomiche e di strategie per garantire la salute del suolo. “L’obiettivo finale è giungere alla realizzazione di una norma Uni (Ente italiano di normazione che rappresenta il nostro Paese in sede europea e internazionale).

La certificazione volontaria di prodotto, così regolamentata, darebbe massima trasparenza al mercato, chiarezza e univocità di contenuti e di valori e garantirebbe l’applicazione di un metodo unico, condiviso e certificato. La comunicazione, finora basata esclusivamente sull’assenza di residui di sostanze chimiche, ‘mortifica’ tutti gli aspetti che sottendono al metodo di produzione utilizzato che, di fatto, non vengono ancora valorizzati ma che ne potrebbero favorire un maggiore apprezzamento da parte del consumatore più attento”.
Il Paniere, il brand collettivo che punta a creare Isole nella gdo
Il residuo zero fa rete e si propone come brand collettivo. Il 2024 ha visto la nascita della rete di imprese Paniere Zero Residui, un progetto con un nuovo marchio per veicolare i prodotti a residuo zero in distribuzione, puntando a creare Isole nei punti di vendita della gdo. È stato presentato a Fruit Logistica dal’Insalata dell’Orto ed Evergreen Group, i promotori dell’iniziativa, ma è aperto ad altre realtà. “Un unico brand, una comunicazione unica, una gamma profonda con 14 famiglie e un calendario ampio: questi sono i punti vincenti. Per i consumatori il messaggio è chiaro: lo possono codificare in maniera immediata, e se nel punto di vendita si dedica uno spazio preciso, come un’isola del residuo zero, il gioco è fatto -sottolinea Sara Menin, product development manager L’Insalata dell’Orto -. Abbiamo inserito la Misticanza con fiori eduli a residuo zero e a breve lanceremo la Mista a residuo zero. In distribuzione stiamo notando un interesse crescente verso questi prodotti, soprattutto da quando abbiamo lanciato il Paniere”. Il Paniere propone uno step in più, oltre all’autocertificazione che il produttore può fare con l’ente che preferisce, seguendone le indicazioni: l’impresa deve accettare il disciplinare interno, in modo da rendere uniformi gli standard. “Con Paniere Zero Residui abbiamo creato un nuovo segmento di mercato, alternativo al convenzionale e al biologico -sottolinea Marco Pacifico, amministratore delegato di Evergreen Group e presidente della rete di imprese Paniere Zero Residui-. Siamo partiti dalle necessità del mondo distributivo, che chiedeva una proposta zero residui che fosse ampia e profonda. Il progetto ha già riscosso grande interesse dalla filiera: diversi gruppi distributivi ci hanno contattato per approfondire questa opportunità. Stiamo anche gestendo un ottimo volume di richieste di entrare nel progetto da parte di produttori”. Paniere Zero Residui parte con 14 famiglie di prodotti: pomodoro, cocomero, frutti di bosco, zucca, carota, melone, agrumi (limoni, arance, clementine), radicchio, funghi, finocchio, fiori commestibili, baby leaf, insalate, zucchine. Presto entreranno nel progetto altre referenze, ampliando il basket. “Noi di Evergreen abbiamo già messo a disposizione di Paniere Zero Residui il radicchio tondo e dalle raccolte di agosto avremo le zucche a residuo zero, mentre da ottobre amplieremo la famiglia dei radicchi anche con l’inserimento del precoce e del variegato. La zucca sarà disponibile anche cubettata”.

Le novità sul mercato proposte dalle aziende

Dal 2024 la gamma Residuo Zero prodotta dalla società cooperativa agricola Sant’Orsola si arricchisce del bis 200gr ovvero lampone più mirtillo. I piccoli frutti della cooperativa a Residuo Zero sono certificati da Csqa. “Il consumatore si aspetta ampliamento e stabilità di gamma durante tutto l’arco dell’anno -spiega Nicola Leonardi, responsabile dell’area commerciale di Sant’Orsola-. Il 2024 è il quarto anno in cui Sant’Orsola propone il residuo zero e sarà quello con il calendario di offerta più esteso in quanto puntiamo a garantire anche lampone e mirtillo da inizio marzo a metà agosto. Collaboriamo inoltre con un’importante catena italiana per una private label di lampone e mirtillo nel formato 125gr”. Al momento la gamma è composta di mirtillo 125gr in R-pet, mirtillo 125gr confezione in carta termoformata in cellulosa, mirtillo 100gr bicchierino in R-pet, lampone 125gr in R-pet, bis 200gr lampone e mirtillo. Le ultime novità con residuo zero di Bonduelle sono rappresentate dalla nuova gamma di insalate che garantiscono l’assenza di pesticidi dalle referenze come songino, lattughino verde e lattughino rosso. Tutti i prodotti della linea Zero sono provenienti da agricoltori locali e al 100% di origine italiana. Bonduelle è stata la prima azienda a lanciare il mais “senza residuo di pesticidi” (nel 2019) e l’Iceberg senza residuo di pesticidi (nel 2020). “Nei canali retail i prodotti Bonduelle stanno ricevendo un riscontro positivo da parte dei consumatori -racconta Laura Bettazzoli, marketing director di Bonduelle Italia-. Secondo una ricerca condotta dall’azienda, il 47% dei consumatori verifica le etichette per garantire l’assenza di sostanze dannose per la salute”. Il 2023 è stato l’anno in cui L’Insalata dell’Orto ha debuttato con la linea residuo zero, sei referenze prodotte dai soci di Op La Maggiolina: Valeriana, Lattughino, Misticanza (lattughino biondo e rosso, spinacino, rucola e valerianella), Rucola, Mesclun (lattughino biondo e rosso) e Mix Orientale (rucola, spinacino, red chard, bull’s blood). Proposte in vassoi da 100 grammi, prodotti certificati da Bioagricert e commercializzati con il marchio. “A stretto giro dovrebbe nascere la prima private label di quarta gamma a residuo zero cui daremo il nostro contributo -fa sapere Sara Menin-.
Zuegg dal 2021 è stata pioniere nelle sue categorie lanciando la prima linea Senza Residui di Pesticidi. Un’ulteriore evoluzione sul prodotto ha portato al nuovo lancio nel 2024 di Zero Residui-100% Da Frutta. Una nuova linea di composte, 7 referenze (Albicocche, Frutti di Bosco, Mirtilli, Pesche, Fragole e Fragoline di bosco, Arance e Limoni, Lamponi), con 80% di frutta, zucchero d’uva e pectina di frutta. La frutta è coltivata in Italia da cultivar selezionate che elevano gli standard rispetto ai prodotti convenzionali perché derivate da pratiche di gestione agronomica integrata.
L’offerta di Romagnoli si compone di patate e cipolle a residuo zero a marchio èVita da filiera 100% italiana. Il risultato di un lungo percorso di ricerca e sviluppo varietale, partito dalla selezione di cultivar naturalmente tolleranti alle principali fitopatie che colpiscono la coltura ed evolutosi nello sviluppo dettagliato di protocolli agricoli codificati. “Il feedback sulle vendite dei prodotti a residuo zero è da sempre positivo, poiché il prodotto rappresenta una valida alternativa al biologico in termini di sicurezza alimentare, tracciabilità e qualità, a un prezzo molto competitivo -sottolinea Roberto Chiesa, direttore commerciale di Romagnoli F.lli-. La nostra ricerca sarà sempre più indirizzata verso varietà tolleranti alle principali fitopatie e ai cambiamenti climatici, al fine di ridurre l’uso dei fitofarmaci in campo. Questo rafforzerà la fiducia dei consumatori nei confronti delle linee a residuo zero, senza rinunciare agli aspetti qualitativi come il gusto”. •

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Zero residue productions look for alliances in retail

Italy is among the Countries that push the most towards the third sustainable way, between integrated and organic agriculture. Associations and networks of producers are born that aim to increase visibility by involving distribution

The basket of certified zero residue products in Italy is increasingly expanding, demonstrating a continuous growth of interest on the part of consumers: tomatoes, potatoes, onions, cucumbers, pumpkins, melons, watermelons and mushrooms, among the first products that appeared on the shelves. Asparagus, radicchio, fresh-cut salads, apricots, citrus fruits (oranges, clementines, limes), prickly pears and, more recently, even such exotic fruits as avocado and pineapple have been added to these products. According to a research carried out by AgroTer’s Ortofrutta Monitor, for the same price and quality, productions in which the absence of chemical residues at the time of sale is guaranteed are preferred by 8.3% of Italian consumers (against 6,1% in 2019) and it is above all women who are sensitive to this aspect (9.3%). Furthermore, 60% of consumers say they would prefer to find all zero residue products in a special dedicated area within the store. While the Green Deal makes no mention of this methodology and there are no known legislative initiatives on the matter at community level, despite having begun in France through the Collectif Nouveaux Champs, and in Spain, thanks to various organizations including the private brand Zerya, sustainable production with zero residues, Italy is pushing the accelerator by creating a system and some commercial groups are creating baskets of single-brand products with zero residues in order to guarantee continuity in distribution and expansion of the range. ‘Zero Residui’ voluntary organisation, a recognized third sector organisation, was formed in 2022 to create an alliance capable of increasing both visibility and distinctiveness of zero residue products also on the shelves of large-scale retail trade. Carmelo Sigliuzzo, agronomist, manager of Check Fruit’s product certification schemes, explained: ‘The Scientific Technical Committee of ‘Zero Residui’ voluntary organisation, which I have the honour of chairing, through a close confrontation with representatives of the academic world, agronomists who have been engaged for several years in the application of sustainable production methods, and other stakeholders, drew up the Guideline for the definition of Zero Residue sustainable agricultural production method (May 2023), currently the only reference document shared in Italy’. The use of biocontrol agents and decision support systems (DSS, but also all the new precision agriculture tools) make it possible to adequately support the transition towards increasingly sustainable agriculture, which reduces the use of synthetic chemical substances. The Guideline also proposes the adoption of suitable agronomic practices and strategies to guarantee soil health. ‘The final objective is to achieve the creation of a UNI standard (UNI is the Italian standardization body representing our Country at European and international level). Voluntary product certification, regulated in this way, would give maximum transparency to the market, clarity, and unambiguity of contents and values and would guarantee the application of a single, shared, and certified method. Communication, so far based exclusively on the absence of residues of chemical substances, ‘demeans’ all the aspects underlying the production method used, which, in fact, are not yet valorised, but could encourage greater appreciation by the most attentive consumers’.

‘Il Paniere’ (The Basket), collective brand that aims to create Islands in large-scale distribution
Zero residue production is creating a network and presents itself as a collective brand. 2024 saw the birth of ‘Paniere Zero Residui’ (Zero Residue Basket) business network, a project with a new brand to convey zero residue products in distribution, aiming to create Islands in large-scale retail stores. It was presented to Fruit Logistica trade show by Insalata dell’Orto and Evergreen Group, the promoters of the initiative, but it is open to other entities. Sara Menin, product development manager at ‘L’Insalata dell’Orto’, explained: ‘A single brand, single communication, a deep range with 14 families, and a broad calendar: these are the winning points. For consumers, the message is clear: they can codify it immediately, and if a specific space is dedicated in the store, such as a zero-residue island, the game is done. We have included mixed green salad with zero residue edible flowers and will soon launch mixed salad with zero residue. In distribution we are noticing a growing interest in these products, especially since we launched Il Paniere’. Il Paniere offers an extra step, in addition to the self-certification that the producers can do with the organization they prefer, following its indications: the company must accept the internal specifications, in order to make the standards uniform. Marco Pacifico, CEO of Evergreen Group and president of ‘Paniere Zero Residui’ business network, underlined: ‘With Paniere Zero Residui we have created a new market segment, an alternative to conventional and organic production. We started from the needs of the distribution world, which asked for a zero-residue proposal that was broad and deep. The project has already received great interest from the supply chain: several distribution groups have contacted us to deepen this opportunity. We are also managing a very good volume of requests from producers to join our project’. Zero Residue Basket starts with 14 product families: tomato, watermelon, berries, pumpkin, carrot, melon, citrus fruits (lemons, oranges, clementines), radicchio, mushrooms, fennel, edible flowers, baby leaves, salads, courgettes. Other references will soon enter the project, expanding the basket. ‘At Evergreen we have already made round radicchio available for Zero Residue Basket and from the August harvests we will have zero residue pumpkins, while from October we will expand the radicchio family also with the inclusion of early and variegated radicchio. Pumpkin will also be available diced’.

New products on the market proposed by companies
From 2024 Zero Residue range produced by Sant’Orsola agricultural cooperative will be enriched with a 200g pair, that is to say raspberry plus blueberry. The small fruits of this Zero Residue cooperative are certified by Csqa. Nicola Leonardi, manager of the commercial area of Sant’Orsola, explained: ‘The consumers expect expansion and stability of the range throughout the year. 2024 is the fourth year in which Sant’Orsola offers zero residue products and will be the one with the most extended offering calendar, as we aim to also guarantee raspberries and blueberries from the beginning of March to mid-August. We also collaborate with an important Italian chain for a private label of raspberry and blueberry in the 125g format’. At the moment the range is made up of 125g blueberry in R-pet, 125g blueberry with package in thermoformed cellulose paper, 100g blueberry in small glass in R-pet, 125g raspberry in R-pet, raspberry and blueberry 200g pair. The last new products with zero residue proposed by Bonduelle are represented by the new range of salads that guarantee the absence of pesticides from such references as songino, green lettuce, and red lettuce. All products in the Zero line come from local farmers and are of completely Italian origin. Bonduelle was the first company to launch corn ‘without pesticide residue’ (in 2019) and Iceberg without pesticide residue (in 2020). Laura Bettazzoli, marketing director of Bonduelle Italia, explained: ‘In retail channels, Bonduelle products are receiving positive feedback from consumers. According to a research carried out by the company, 47% of consumers check labels to be sure of the absence of substances harmful to health’. 2023 was the year in which L ‘Insalata dell’Orto debuted with its zero-residue line, six references produced by the members of La Maggiolina PO: Valeriana, Lettuce, Mixed Salad (blond and red lettuce, spinach, rocket, and corn salad), Rocket, ‘Mesclun’ (blond and red lettuce), and Oriental Mix (arugula, baby spinach, red chard, bull’s blood). They are offered in 100g trays, certified by Bioagricert, and marketed under this brand. Sara Menin said: ‘The first fresh-cut, zero-residue private label should be born shortly and we will give our contribution to it’.
Since 2021, Zuegg has been a pioneer in its categories by launching its first line ‘Without Pesticide Residues’. A further evolution of the product led to the new launch of Zero Residue-completely from Fruit in 2024. It is a new line of compotes, 7 references (Apricots, Berries, Blueberries, Peaches, Strawberries and Wild Strawberries, Oranges and Lemons, Raspberries), with 80% fruit, grape sugar, and fruit pectin. The fruit is grown in Italy from selected cultivars that raise the standards compared to conventional products, because they are derived from integrated agronomic management practices.
Romagnoli’s offer consists of zero residue potatoes and onions under èVita brand from a completely Italian supply chain. It is the result of a long process of varietal research and development, which started from the selection of cultivars naturally tolerant to the main plant diseases that affect the crop and evolved into the detailed development of codified agricultural protocols. Roberto Chiesa, commercial director of Romagnoli F. lli, underlined: ‘The feedback on the sales of zero residue products has always been positive, since this products represent a valid alternative to organic production in terms of food safety, traceability and quality, at a very competitive price. Our research will be increasingly directed towards varieties tolerant to the main plant diseases and climate changes, in order to reduce the use of pesticides in the field. This will strengthen consumer confidence in zero residue lines, without sacrificing such quality aspects as taste’.

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