Prosegue la campagna dei cachi comuni, anche se la domanda non ha ancora raggiunto livelli elevati. Buona la produzione della zucca italiana con diverse varietà, quali la tonda Delica e la lunga Violina. Per le pere è iniziata anche l’import della Decana Comizio dall’Olanda. Prime partite della varietà Marroni per le castagne. Quantitativi sempre consistenti per l’uva italiana.
Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 17 ottobre 2022. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.
Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 17 ottobre in PDF cliccando qui
Cachi: prezzi in discesa
Procede regolare la campagna dei cachi comuni italiani, provenienti dall’Emilia-Romagna e Campania. Si registra l’ingresso di molto prodotto nei mercati con conseguente calo delle quotazioni. La domanda non ha ancora raggiunto livelli elevati, complice le temperature ancora alte. I cachi vaniglia campani evidenziano una certa tenuta di prezzo. Su valori più alti le quotazioni dei cachi mela spagnoli per effetto dell’aumento dei costi di trasporto.
Castagne: prezzi in rialzo
La campagna delle castagne è iniziata con alti quantitativi raccolti e prezzi inferiori rispetto all’anno precedente. La domanda non rileva alcuna spinta a causa delle temperature non ancora fredde. Si osserva un rincaro nel mercato di Bologna e la presenza delle prime partite della varietà Marroni.
Lattughe: prezzi in leggero calo
In lieve calo il prezzo delle lattughe che continuano però a mantenere un trend molto alto. Aumentano i quantitativi in entrata rispetto al periodo precedente grazie alle temperature meno calde e all’aumento delle piogge che stanno portando il prodotto a una buona maturazione. Da segnalare il ritardo con cui è iniziata la produzione a causa del caldo torrido estivo.
Melanzane: prezzi in calo
Scendono le quotazioni delle melanzane con la produzione in serra che sta prendendo piede in diverse regioni italiane oltre la Sicilia. La produzione in piena area volge invece al termine. I quantitativi sono in aumento ma anche la domanda è sostenuta, fattore che mantiene i prezzi su livelli tendenzialmente elevati.
Pere: prezzi stabili
Ancora bassa la richiesta di pere italiane. Sono presenti diverse varietà italiane, come l’abate Fetel e, la Kaiser, l’ultima entrata. È iniziata anche l’import della Decana Comizio dall’Olanda con prezzi inferiori rispetto all’anno precedente.
Pomodori: prezzi in timido calo
Si assiste a un periodo di transizione per i pomodori italiani, in particolare dalla Sicilia, dove la nuova campagna tarda a partire provocando una carenza di prodotto con conseguenti rincari dei relativi listini. In calo invece i prezzi dei pomodori verdi, anche questi caratterizzati da una carenza di prodotto su prezzi alti (nonostante la domanda si sia spostata più sulle varietà rosse). Quotazioni sostenute anche per i pomodori a grappolo sia italiano che importato dall’Olanda e dal Belgio.
Uva da tavola: prezzi in ulteriore calo
Si rilevano quantitativi consistenti per l’uva italiana, proveniente principalmente dalla Puglia e dalla Sicilia. In campo si trovano molte varietà (dall’Italia alla “senza semi”). La domanda è ben frazionata tra le diverse varietà, fattore che ha portato le quotazioni su livelli inferiori rispetto all’anno precedente. La qualità è buona.
Zucche: prezzi in rialzo
Relativamente alle zucche si evidenzia una buona produzione di prodotto italiano con diverse varietà, quali la tonda Delica, la lunga Violina e le zucche non edibili per la festa di Halloween. Buona la qualità con prezzi in rialzo, complice l’aumento dei costi di produzione. Da segnalare prezzi superiori alla media del periodo per la Delica.
Zucchine: prezzi in discesa
Aumentano i quantitativi delle zucchine presenti nei mercati a fronte di una domanda che si mantiene sostenuta. Si sta intensificando la produzione in serra, trascinando così i prezzi su livelli inferiori rispetto alla settimana precedente, ma restando comunque su livelli altissimi su base annua. Divario questo attribuibile sia al leggero ritardo con cui è iniziata la produzione sia, e soprattutto, all’aumento dei costi di gestione.