NGN Healthcare, nutraceutici dagli scarti delle filiere ortofrutticole #vocidellortofrutta

L’azienda italiana sta portando sul mercato prodotti innovativi per la positive nutrition che nascono dalla valorizzazione dei sottoprodotti: dalla Melannurca, nettarine o dalle bucce dell’uva. “Siamo a disposizione per elaborare progetti ad hoc” racconta il professore Ettore Novellino

La melannurca è fonte di sostanze bioattive nutraceutiche
La Melannurca è fonte di sostanze nutraceutiche

Gli scarti delle filiere ortofrutticole diventano risorsa per la nutraceutica, farmaceutica e cosmesi: un perfetto esempio di economia circolare. L’Italia  rappresenta il primo mercato europeo degli integratori alimentari, davanti alla Germania, stimato a 4,8 miliardi nel 2025, con una crescita annua del 6%. Ci sono tutte le condizioni per attivare sinergie con la produzione agricola. Un esempio brillante arriva da NGN Healthcare -New Generation Nutraceuticals, azienda italiana che nasce dall’esperienza maturata in anni di attività da professionisti nel campo della chimica farmaceutica, degli alimenti e della nutraceutica. Ci racconta l’attività uno dei soci, il professore Ettore Novellino, docente di Chimica Farmaceutica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che svolge il ruolo di ricerca e sviluppo prodotti.

Quando nasce l’azienda NGN Healthcare e qual è il suo obiettivo?

Il professore Ettore Novellino, esperto di nutraceutica
Il professore Ettore Novellino

L’azienda è nata nel 2013 come spin-off universitario dell’Università Federico II di Napoli e poi nel 2017 è diventata autonoma, prossimamente diventerà società benefit. Io sono stato un antesignano della nutraceutica, crasi tra nutriente e farmaceutica, il nutriente visto con gli occhi di chi prepara i farmaci. Quello che mettiamo sul mercato ha un iter di sviluppo pari a quello del farmaco: utilizziamo i fitocomplessi di determinati alimenti di cui è nota una possibile attività biologica, elaboriamo un prodotto il più possibile biodisponibile e ne testiamo l’efficacia con trial clinici randomizzati doppio cieco e approvati da comitati etici.

Che potenzialità ha la nutraceutica?

Notevole. Prima del Covid, nel 2019, i farmaci del servizio sanitario venduti in farmacia hanno comportato una spesa di 8,4  miliardi circa e i nutraceutici hanno sviluppato un fatturato di 3 miliardi di euro. L’obiettivo oggi  è quello di fare ammalare più tardi possibile le persone e noi andiamo in questa direzione.

Quali benefici possono portare i nutraceutici prodotti da NGN Healthcare?

Come target ci proponiamo di trovare fitocomplessi attivi per patologie dismetaboliche, che in genere insorgono con stili di vita non corretti e con l’età, come, ipertrigliceridemia, colesterolemia, iperglicemia di tipo alimentare. È un campo nuovo cui io sto cercando di dare scientificità. Sono farmaci che riescono a mantenere più sani rispetto all’avanzare del tempo.

Diversi prodotti sono nati dalla collaborazione con il Consorzio della Melannurca Igp.

Integratore alimentare a base di melannurca
Integratore a base di melannurca

Sì, tramite un estratto di Melannurca abbiamo sviluppato prodotti che normalizzano il colesterolo: abbassano quello totale, riducono quello cattivo, Ldl, e innalzano quello buono, Hdl. Abbiamo fatto studi comparativi con altre mele presenti sul mercato e solo la Melannurca ha questa capacità. Il principio attivo è un complesso polifenolico e in particolare quello delle procianidine. L’effetto si ha anche mangiando il frutto come tale. Nel trial abbiamo impiegato persone di diversi Paesi con valori di colesterolo verso l’alto e abbiamo chiesto loro di mangiare 2 mele al giorno: c’è stato un abbassamento del colesterolo medio dell’8%, Ldl del 12% e incremento delle Hdl del 15%. Abbiamo elaborato un nutraceutico con un estratto pari al contenuto di 3 mele e i valori si sono triplicati: 24% per il colesterolo totale, 36% per l’abbassamento delle Ldl e 45% di innalzamento delle Hdl.

Altri prodotti sviluppati?

Dalle vinacce dell'Aglianico si estrae il taurisolo
Dalle vinacce si estrae il taurisolo

Un prodotto che mantiene integra la funzionalità dell’endotelio dei vasi, cioè in efficienza il sistema vascolare, in modo che tutti gli organi ricevano la giusta quantità di sangue. Lo abbiamo estratto dalle bucce di uva rossa che è ricca di principi attivi per difendersi dai parassiti. La proprietà è quella di spegnere i radicali liberi che si generano nell’organismo. Abbiamo anche verificato che protegge dai danni di ischemia in un test sui ratti. Il fitocomplesso è stato chiamato taurisolo perché ricavato dalle vinacce dell’Aglianico dell’Irpinia (Taurasi Docg), che ha vendemmia tardiva, dopo il 15 novembre. Abbiamo fatto uno screening dei vari vitigni e abbiamo visto che, più è tarda la vendemmia, maggiore è la quantità di questo fitocomplesso. Questo estratto lo abbiamo anche addizionato anche a una pasta al taurisolo: con 100  grammi equivale ad assumere una compressa del nutraceutico. È uscita con il marchio Ngn ed è distribuita in farmacia.

Una pasta funzionale, ma che garanzie ci sono che il nutraceutico non si disperda?

La pasta alla vinaccia è stato un prototipo. Abbiamo fatto tutte le verifiche sul taurisolo a 100 gradi. Abbiamo avuto la conferma che aggiunto alla farina rimane nella pasta, ma lo abbiamo microincapsulato in una maltodestrina in modo da proteggerlo a contatto con l’acqua, favorendone l’assorbimento a livello intestinale.

Su quale prodotti state lavorando?

Peschiole, una varietà di nettarine raccolte prima della maturazione
Peschiole, una varietà di nettarine

Per esempio sulle nettarine. Gli agricoltori devono buttarne a terra una certa quantità, perché altrimenti la pianta non riesce a portare avanti la maturazione con lo stesso calibro. Quel prodotto diventa uno scarto. Abbiamo scoperto che in una particolare tipologia è contenuta una grossa quantità  di acido abscissico. Questo rappresenta per la pianta l’ormone della crescita; nell’uomo viene liberato dal pancreas e serve a trasportare il glucosio assorbito con il cibo direttamente ai muscoli senza farlo passare per il fegato con la liberazione di insulina. Con l’età la quantità di acido abscissico si riduce e dal sangue viene portato poco zucchero ai muscoli: rimane nel sangue e occorre liberare una maggiore quantità di insulina, con una condizione di pre-diabete o diabete a lungo andare. Da queste piccole nettarine della Campania estraiamo questo acido e abbiamo preparato delle compresse da assumere a inizio del pranzo e si ha così un risparmio di insulina. Lo stiamo sperimentando con un trial clinico che coinvolge un migliaio di persone e sarà presto sul mercato: si chiamerà probabilmente Nectagly.

Che rapporti ci sono con le filiere?

I nutraceutici che elaboriamo nascono da scarti delle filiere. Nel caso della Melannurca sono le mele di seconda o terza scelta; per il taurisolo dalle vinacce e per Nectagly da uno scarto delle nettarine buttate sul terreno. Quando abbiamo cominciato con i primi prodotti nel 2014 la Melannurca era un prodotto in decrescita: in Campania si producevano 3,5 milioni di Kg l’anno, oggi sono 7 milioni, sono cresciuti gli impianti e si trova nei supermercati del Nord. Noi abbiamo contatti coi Consorzi: quello della Melannurca campana, del Taurasi; per le nettarine al momento ci fornisce i prodotti il presidente del consorzio Melannurca campana.

Anche dalle orticole si estraggono nutraceutici?

Stiamo lavorando sulla cicoria: nelle radici ci sono principi amaricanti. L’estratto di cicoria  potrebbe modulare l’appetito: le sostanze amare sviluppano il senso di fame, innescano la produzione di grelina, ormone che stimola l’appetito. Stiamo cercando di capire come queste sostanze amare lo regolino, per usarle sia nell’anoressia sia per trasformarle in sostanze che determinano il senso di sazietà per il sovrappeso. Ci vorrà oltre un anno per sviluppare un prodotto: per ognuno servono da due a tre anni per portarlo dal laboratorio sul mercato.

C’è interesse da parte delle filiere ad attivare sinergie?

Noi siamo un gruppo di chimici farmaceutici che dai farmaci per le persone ammalate hanno cominciato a sviluppare quelli per le persone sane. Finora ci siamo creati la struttura e noi stessi siamo andati a cercare le filiere. Se i vari responsabili di filiera vogliono proporci  progetti e problematiche siamo a disposizione per coniugare la nostra esperienza con le loro esigenze.

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