Dip a base vegetale con materia prima made in Italy da filiera controllata ed etichetta clean per accompagnare svariati piatti ed esaltare antipasti e aperitivo. Naturello ha recentemente lanciato il nuovo brand Dippiù, una novità per la V gamma. “L’obiettivo è arrivare in 35-40 punti di vendita nel primo trimestre 2021 -spiega il direttore commerciale Stefano Azzoni -. Ai buyer vogliamo dire che c’è un’occasione straordinaria per sostenere il mondo dell’ortofrutta con una proposta veramente innovativa”.
Come sta andando la penetrazione del nuovo brand Dippiù nella Gdo?
L’idea iniziale era lanciare la nuova linea tra giugno e luglio, ma la presentazione ufficiale alla Gdo è slittata poi a novembre, considerando il complesso scenario di mercato. Abbiamo già contattato il 70% della ponderata delle catene e stiamo costituendo la base di contratti che partiranno questo mese. Al momento siamo in alcune catene della Do nell’area 2 e a breve nella Gdo di insegne nazionali. Ci siamo dati come obiettivo quello di arrivare in 35-40 punti di vendita nel primo trimestre 2021.
Per avere questo risultato abbiamo attivato un articolato piano di comunicazione. L’area di riferimento su cui stiamo spingendo è quella dell’ortofrutta; riteniamo infatti che i nostri dip siano ideali per entrare con successo in questo reparto, perché a base vegetale per più del 60% e alcune addirittura vegane. Oltre alla qualità degli ingredienti, alla ricettazione e all’articolazione della gamma, abbiamo lavorato anche sul packaging e sul merchandising per inserirli efficacemente a scaffale.
Qual è il carattere innovativo?
Il diverso utilizzo della materia vegetale, una vera novità, da questo punto di vista, nel mondo ortofrutta: ricettazione, etichetta clean e versatilità. I prodotti accompagnano happy hour con inedite esperienze di gusto grazie a 11 referenze. Con il mondo aperitivo ci si può rivolgere a 5 milioni di persone in Italia, ma noi non vogliamo fermarci solo a quello. I nostri dip sono perfetti anche per dare più sapore e gusto in molteplici occasioni di consumo, come salsa per intingere patatine, verdure crude, farcire panini, condimento per pasta e risotti o da accompagnare a carne, pesce e formaggi.
Da dove nasce l’idea?
Dall’estero, dove Naturello esporta oltre il 50%. In diversi Paesi c’è un aumento del consumo di pasti destrutturati. La Scandinavia è il secondo consumatore di dip al mondo, dopo gli Usa e davanti al Regno Unito. Anche in Italia abbiamo visto una crescita importante dell’hummus e del guacamole: due novità per il nostro mercato. L’etnico è stato lo spunto della nostra idea. Abbiamo pensato di proporre queste soluzioni vegetali, abbinandole anche ad aspetti di ready to eat per primi e secondi piatti in una forma tutta nuova e poter realizzare in poco tempo perfino preparazioni gourmet.
Qual è la strategia futura?
Le referenze vivranno molto di in e out, fatto salvo uno zoccolo duro di cinque referenze. Oggi in Italia le 3 top a scaffale sono peperone, lime e peperoncino; basilico e limone; cipolla caramellata. La rotazione sarà in base a stagionalità e abbinamenti. Per alcuni mercati Oltremare abbiamo creato la ricetta cavolfiore e curry, come per quello americano. In ragione della risposta di mercato, stiamo già pensando a nuove evoluzioni supportate da un importante piano di comunicazione che si dispiegherà durante tutto l’anno.