Syngenta dice di no a Mondanto e rifiuta la proposta di acquisizione del valore di 45 miliardi di dollari di cui circa il 45% in contanti. La comunicazione è arrivata oggi in una nota della società che, attraverso le parole del suo presidente, Michel Demaré, ha spiegato le ragioni che l’hanno portata a far saltare l’accordo.
Le motivazioni. «Syngenta – ha spiegato Demarè – è il leader mondiale nella protezione delle colture, il numero tre nel settore delle sementi e la prima azienda a introdurre soluzioni integrate per i coltivatori. La proposta della Monsanto non riflette le prospettive di crescita della nostra strategia integrata oltre che il suo notevole potenziale futuro valore delle colture orientate verso l’innovazione e della posizione di leader di mercato».
In pratica: l’importo offerto era troppo basso perché, come si legge nella nota« L’offerta fondamentalmente sottovaluta le prospettive di Syngenta oltre che i rischi di esecuzione significativi, tra cui controllo normativo e pubblico a più livelli in molti paesi».
I mercati emergenti. Tra le potenzialità sottovalutate da Monsanto, secondo l’azienda ci sarebbero le fortissime prospettive di business sui mercati emergenti che, allo stato attuale, rappresentano già il 50% del totale delle vendite della compagnia. «La nostra strategia integrata – ha chiosato Demarè – ha avuto particolare successo in questi mercati dove nel 2014 abbiamo registrato tassi di crescita a due cifre per il quinto anno consecutivo, e che rappresentano una parte importante del futuro potenziale di crescita per la nostra industria. Inoltre il recente lancio ddi nuovi prodotti ci ha permesso di realizzare, parallelamente, una rapida crescita delle vendite su scala mondiale. Solo sui prodotti innovativi per la protezione delle culture basati sulle più recenti tecnologie che ci richiedono i produttori abbiamo un potenziale di vendita superiore a 3 miliardi di dollari».