#vocidellortofrutta, Giberti (Babaco Market): “Combattiamo lo spreco e con prezzi più bassi del 30%”

Il co-founder di Myfoody lancia un nuovo servizio di delivery: spedisce a domicilio box di prodotti ortofrutticoli che per piccoli imperfezioni estetiche sono scartati dalla gdo. Con un risparmio medio per il consumatore di un terzo rispetto ad analoghe piattaforme digital

La box di frutta e verdura di Babaco Market, delivery su abbonamento
La box di frutta e verdura di Babaco Market

Il Covid ha sdoganato l’e-commerce e nascono nuove iniziative online. Tra le novità c’è Babaco Market, un servizio di delivery in abbonamento di frutta e verdura anti spreco”. In sostanza porta direttamente a casa dei consumatori delle box di prodotti ortofrutticoli che per piccoli imperfezioni estetiche non rientrano negli standard dei tradizionali canali di distribuzione.

L’idea è di Francesco Giberti, 33 anni, e di Luca Masseretti, entrambi founder di Myfoody, la start up che promuove offerte geolocalizzate di prodotti alimentari in scadenza, disponibili a prezzi scontati nei supermercati, e premiata da Federdistribuzione come migliore soluzione per la Gdo contro gli sprechi alimentari. “È un progetto parallelo a Myfoody -sottolinea Giberti -: ha la stessa mission di combattere lo spreco anche se in modo diverso. E garantiamo mediamente prezzi del 30% in meno rispetto ad altri servizi digital su frutta e verdura”.

Babaco, nome curioso per una start up.

Babaco è un frutto tropicale freak: sembra un peperone ma è dolce. Ci piaceva l’idea della sua stranezza  e la fonetica.

Come funziona il servizio e dove è attivo?

Francesco Giberti, founder di Babaco Market e di Myfoody
Francesco Giberti, co-founder di Babaco Market e di Myfoody

Babaco Market è un servizio in abbonamento: può spedire due tipologie di box, una più piccola, Bonsai, ideale per una o due persone e costa 19 euro. Prevede 6 kg di prodotti, in frutta e verdura; l’altra è di 10 kg, si chiama Jungle, costa 27 euro. L’invio è settimanale o quindicinale, lo decide l’utente. Le spese di spedizione sono 1,90 euro e dalla raccolta consegniamo entro due giorni.

Il progetto è stato lanciato da un  paio di settimane. Siamo attivi su tutta Milano dove abbiamo già 100 utenti, ma contiamo a breve di estenderlo all’hinterland. E da settembre pensiamo di raggiungere le città limitrofe, come Bergamo, Varese, Pavia e servire più città possibile.

Il trasporto come avviene?

Attraverso mezzi refrigerati: presto sarà fatto con vettori elettrici. Il packaging è in cartone: usiamo meno imballaggi possibili.

Qual è la percentuale di prodotto ortofrutticolo scartato per difetti estetici e dove finisce di solito?

Babaco Market è un servizio di delivery anti spreco per frutta e verdura
Babaco Market è un servizio di delivery anti spreco

Una ricerca del ministero dell’Ambiente dice che lo spreco alimentare in Italia è di circa 15 miliardi. E l’agricoltura pesa per il 32%. Ovviamente lo spreco agricolo ha diverse cause. Due, in particolare, sono i surplus produttivi e il non rispetto dei canoni estetici richiesti dalla gdo, la fetta che andiamo a coprire.

Creiamo un nuovo canale commerciale per i produttori che erano costretti a buttare i prodotti come scarto organico: solo in parte vanno all’industria di trasformazione. Abbiamo notato grande entusiasmo su questa nostra offerta tra piccoli, medi e grandi agricoltori.

Da quanti agricoltori è costituita la rete di Babaco Market e dove è diffusa?

Abbiamo una rete varia e cambierà in base alle città che copriremo. A oggi abbiamo una ventina di fornitori italiani concentrati principalmente nelle zone vicine a dove operiamo. Ma si trovano anche in Romagna, per le pesche, al Sud per peperoni e melanzane.

Quanti prodotti potete offrire: sono da agricoltura convenzionale o anche bio?

La Bonsai ha una decina di referenze diverse, in genere sei o sette verdure e il resto frutta. La Jungle ne ha 11-13, con lo stesso rapporto frutta e verdura. L’utente non sceglie ma si affida a noi che decidiamo i prodotti, rispettando la stagionalità. Ogni settimana vengono variati il più possibile. Sono da agricoltura convenzionale, preferendo chi rispetta certi standard qualitativi. Abbiamo intenzione di dotarci anche di una parte bio, perché c’è richiesta ma serve strutturarsi con il magazzino.

Qualche esempio di prodotto?

Frutta e verdura spedita da Babaco
Frutta e verdura Babaco

Tra gli ultimi spediti, limoni di Sorrento che avevano difetti estetici sulla buccia e non sono stati accettati dalla gdo: di solito finivano per l’industria del limoncello o venivano buttati.

Poi zucchine con difetti di buccia, carote troppo grandi rispetto agli standard, cetrioli storti, pomodori un po’ indietro con la maturazione. Abbiamo in questo caso consigliato come farli maturare, cioè tenendoli fuori dal frigo in un sacchetto con la mela.

Ogni tanto inserite nelle box anche prodotti normali.

Sì, questa settimana abbiamo proposto dei Duroni di Vignola. Ci piace ogni tanto valorizzare piccoli produttori o presidi Slow Food che non hanno volumi sufficienti per andare nella gdo. Come un’albicocca siciliana di Scillato, un presidio slow food. Si raccoglie matura e non arriva nella gdo.

Qual è il risparmio garantito?

Mediamente il 30% in meno rispetto ad altri servizi digital su frutta e verdura.

Da Myfoody a Babaco Market, cosa cambia?

È un progetto parallelo a Myfoody: ha la stessa mission di combattere lo spreco anche se in modo diverso. Myfoody agisce sulla gdo, sui prodotti vicini alla scadenza: tutti tranne frutta e verdura. Qui si lavora con frutta e verdura del produttore. Stiamo ragionando se lanciare anche l’app, anche se il sistema non si basa sulla geolocalizzazione.

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