#vocidellortofrutta F. Casillo (Casillo Pasquale): “Domanda di legumi da gdo +90%”

Il direttore vendite dell’azienda napoletana, specializzata nella lavorazione e vendita di fagioli, ceci e lenticchie secchi, conferma il cambiamento dei consumi: e cresce anche l’export. Costi delle mascherine raddoppiati in un mese

Il direttore vendite Francesco Casillo, azienda Casillo Pasquale
Il direttore vendite Francesco Casillo

Casillo Pasquale è un’azienda che ha sede a San Giuseppe Vesuviano e stabilimento a Ottaviano. Nata nel 1985, la sua storia, in realtà, affonda le radici a oltre 60 anni fa ed è alla terza generazione. Fatturato intorno ai 15 milioni, di cui il 10% maturato con l’export, il suo business è rappresentato dai  legumi secchi. Paradossalmente il Coronavirus ha portato a una crescita dei volumi con “aumenti anche del 90%” come racconta Francesco Casillo, direttore vendite.

I consumi sono cambiati: si cercano prodotti durevoli: quanto è cresciuta la domanda di legumi nella gdo?

È cresciuto tanto il consumo di legumi secchi: nel mese di marzo, rispetto allo stesso periodo dell’anno, di circa il 90%. I prodotti alto vendenti sono i fagioli Cannellini, Borlotti, lenticchie di Pantelleria e ceci.

Producete con il brand Melius ma anche per la private label: le crescite sono identiche?

Sì, in linea di massima gli aumenti sono simili.

Da dove viene il prodotto?

Prodotti a marchio Melius di Casillo
Prodotti a marchio Melius

Acquistiamo in Italia ma soprattutto all’estero: fagioli dall’Argentina, ceci dal  Messico, lenticchie da Usa e Canada. Abbiamo molte scorte di magazzino e possiamo sopperire all’aumento della domanda, come in questo periodo.

Non avete problemi di import dall’estero?

Qualche problema lo abbiamo da alcuni Paesi che hanno adottato linee restrittive, come l’India, ma da altri fornitori, come Canada, Usa, Argentina, al momento non abbiamo avuto criticità.

La distribuzione dei prodotti per la gdo procede nella norma?

Ci sono tempistiche allungate. I tempi di attesa per scaricare sono più che raddoppiati. Noi utilizziamo sia mezzi propri che mezzi terzi.

Ci sono costi aggiuntivi?

Per il momento, avendo rapporti commerciali decennali con i trasportatori, non ne riscontriamo.

Quali accorgimenti di sicurezza sono stati presi nello stabilimento?

Lavorano complessivamente una decina di persone: i clienti non possono entrare nello stabilimento, abbiamo dato mascherine e guanti agli operai, ridotti i contatti tra le persone, rispetto delle distanze. Le norme standard.

Avete registrato aumenti sui costi delle mascherine?

“Sì, in meno di un mese i costi sono raddoppiati e c’è anche difficoltà a reperirle”.

L’export ne ha risentito?

Al contrario: lo abbiamo aumentato di un 20-30%, grazie al nostro magazzino sempre fornito. Il nostro focus business è rappresentato dall’Europa centrale e orientale.

Se c’è una problematica, qual è?

I pagamenti. I clienti del canale Horeca, in particolare: alcuni non ci pagano. La gdo invece non ha mai creato alcuna problematica e non ha mai battuto ciglio.

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