Le vendite delle verdure invernali in Italia sono partite al rallentatore. Il motivo è presto detto: con le temperature miti, sopra la media stagionale, le persone non acquistano prodotti che si consumano prevalentemente cotti. In più, il caldo ha anche fatto sovrapporre la raccolta di più zone produttive (Fucino, Puglia, Basilicata) determinando così un accavallamento dell’offerta e conseguente abbassamento di prezzi.
“È quanto accaduto con i finocchi -spiega Rosangela Appio, responsabile commerciale dell’Op Primo Sole di Montescaglioso (Matera)- Alle colture mancavano le piogge e, con il caldo, sono cresciute velocemente, con una decina di giorni di anticipo. Il prodotto precoce ha sofferto un po’ nella conservazione, perché non siamo riusciti a tagliarlo al 70-80% di maturazione. Andando avanti nella stagione, però, il problema è rientrato anche perché in questi giorni le temperature si sono abbassate e sono cadute le prime piogge”.
Cavolfiori al top per la Op Primosole
Raccolte anticipate anche per i cavolfiori che, però, garantiscono una migliore conservazione. “I primi tagli erano previsti per la metà di novembre, ma sono partiti una settimana prima. Il prodotto si presenta bene, molto bianco, con il corimbo stretto e bello da vedere. Il calibro, tuttavia, non è grosso per via delle temperature sopra la media stagionale e perché le varietà precoci hanno sempre pezzature inferiori”, osserva la manager.
L’Organizzazione di produttori – 300 ettari di terreni di aziende associate del Metaponto, Calabria e Puglia destinati alla produzione di finocchi – esporta il 60% dei finocchi e il 70% dei cavolfiori perlopiù verso Germania, Austria e Svizzera. In Italia il prodotto è diretto alla gdo e ai mercati generali storici.
Un nuovo progetto con i peperoni
“Come Op coltiviamo e commercializziamo anche peperoni – prosegue Rosangela Appio – Da agosto abbiamo iniziato le raccolte del pieno campo servendo sia la gdo, sia le industrie di trasformazione con il peperone lavorato a magazzino in falde, pronte per la grigliatura e la surgelazione. In questo caso le alte temperature e la stagione asciutta hanno favorito la crescita delle piante con buona fruttificazione e buone rese di campo. Ancora oggi stiamo raccogliendo gli ultimi palchi fruttiferi”.
Accanto a questi ci sono i peperoni di serra, coltivati dopo le fragole, sfruttando la struttura dei tunnel-serra. “È la nostra prima esperienza e ne siamo pienamente soddisfatti –conclude Rosangela Appio- A oggi gli ettari impiegati in questo progetto sono tre, ma cresceranno di anno in anno in relazione agli ettari destinati a fragole”.
E, a proposito di fragole, la scorsa settimana l’Op Primo Sole ha completato i trapianti (in aumento) della fragola Sabrosa Candonga.